SORANO, BAREA (Barea Soranus)
Uomo politico e storico romano: di gentilizio non bene accertato (forse della gens Servilia). Console suffetto nel 52, qualche anno dopo proconsole di Asia. Durante il regno di Claudio, nonostante il suo atteggiamento etico, aveva proposto quel senatusconsulto in onore di Pallante, che Plinio il giovane (Epist., VI, 6) considera con indignazione. Partecipe infine in modo non ben chiaro della reazione stoica contro Nerone, per accusa del suo cliente e maestro in stoicismo Egnazio Celere, lasciatosi corrompere, fu condannato a morte nel 66 insieme con la figlia Servilia, che aggravò la situazione del padre, interrogando gli astrologi sulla sorte.
Della venerazione di cui in ambienti stoici era circondato testimonia la fedeltà di un amico, Asclepiodoto Cassio, che per lui si fece mandare in esilio, nonché la pena di morte a cui fu sottoposto nel 70 da Vespasiano (allora rappresentato da Domiziano) il suo accusatore.
Bibl.: Oltre le opere su Nerone (v.), cfr.: Prosopographia imperii romani, s. v., e Henze, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III A, coll. 13-14.