BARNA o Berna
Pittore senese fiorito nella seconda metà del 1300, identificabile forse con un maestro Barna Bertini, giurato alla mercanzia di Siena e ricordato nel 1340. Sebbene sulla esistenza stessa di un Barna o Berna siano stati di recente sollevati dubbî, il B. è probabile autore del ciclo di affreschi rappresentanti il Nuovo Testamento nella collegiata di S. Gimignano, che il Vasari dice da lui quasi finiti nel 1381 e compiuti dopo la sua morte dallo scolaro e nipote Giovanni d'Asciano. In questi affreschi, assai danneggiati, l'artista, pur rimanendo fedele all'iconografia duccesca, mostra di risentire insieme gli influssi di Simone Martini e dei Lorenzetti. Ma se pur dal Martini deriva spesso la sciolta eleganza del disegno (per esempio nella Vergine annunziata, del tutto simile a quella di Simone agli Uffizî, e nel tipo del Cristo ecc.), e dai Lorenzetti il sentimento drammatico delle figure, egli ha caratteri particolari nel tratto sommario e naturalistico, nel colore fortemente chiaroscurato, e soprattutto nella potenza del gesto, che raggiunge la massima efficacia nel Giuda e nella Crocifissione, la scena più notevole del ciclo. Tutte le altre opere assegnate al B. dal Ghiberti, dall'anonimo Magliabechiano e dal Vasari sono andate perdute tranne la vigorosa Crocifissione affrescata per Guccio di Vanni Tarlati, nel Duomo d'Arezzo. Varie opere sono attribuite al B., quali il Cristo portacroce della raccolta Duveen, simile a quello dell'Andata al Calvario di S. Gimignano, squisito nel disegno martiniano e nel colore; la Crocifissione, già della raccolta Kaufmann di Berlino, che ricorda pur essa le forme di Simone; il pannello con la Madonna, il Figlio e un donatore nella chiesa di S. Francesco di Asciano, e la Madonna della collezione Maitland di New York. Ispirata a quella di Simone e dei Lorenzetti, l'arte vigorosa di B., nel suo complesso, segna un passaggio verso forme più rudi e popolaresche, servendo di tramite a quelle di Bartolo di Fredi e di Andrea di Bartolo.
Bibl.: G. de Nicola, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908 (con la bibliografia precedente); R. van Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, II, L'Aia 1924, p. 283 segg.; id., Due tavole di Barna da Siena, in La Balzana, I (1927), pp. 243-48; P. Bacci, Il Barna o Berna, pittore della Collegiata di S. Gemignano è mai esistito?, ibid., I (1927), pp. 249-53; E. Cecchi, Trecentisti Senesi, Roma 1927, p. 78 segg.; id., in Fiera letteraria, 14 ottobre 1928; E. Brandi, Barna e Giovanni d'Asciano, in La Balzana, II (1928), pp. 19-36.