BENNATI, Barnaba
Originario di Montefalco nella diocesi di Spoleto, apparteneva all'antica famiglia "de Benenatis" o "de Bennatis", che sembra fosse già fiorente all'epoca di Federico II. Laureatosi in diritto civile e canonico, fu dapprima curato della chiesa di S. Fortunato di Montefalco; poi, il 9 genn. 1475, fu eletto vescovo di Assisi da papa Sisto IV.
Nel settembre dello stesso anno il B. si trovava a Spoleto: dell'11 è una sua lettera ai priori di Assisi per raccomandare Giampaolo da Spoleto, che intendeva "exercitium militis exercere" in quella città. Il 17 eseguiva l'incarico affidatogli da Sisto IV di reintegrare Spoleto nei suoi diritti sulle rocche, castelli e contado.
La città infatti, travagliata da lotte intestine, ne era stata privata nel giugno del 1473 per aver rifiutato le proposte (tra cui.riaccogliere gli sbanditi e prestare obbedienza al governatore Andrea vescovo di Recanati, nominato da Sisto IV nel febbraio 1473) avanzate, tramite Braccio Baglioni, dal legato di Sisto IV, il cardinale Giuliano Della Rovere, che si trovava in Umbria per reprimervi i disordini e per ripristinarvi l'autorità pontificia. Conclusa la pace all'intemo con il ritorno degli sbanditi del 21 dic. 1474, i cittadini cercarono di riottenere dal papa i diritti e i territori persi; proprio l'11 sett. 1475 l'ambasceria inviata a Roma a questo scopo tomava a Spoleto con la notizia che era stata spedita la bolla di restituzione e che l'incarico di reintegrare la città nei suoi diritti era stato affidato al Bennati. Gli Spoletini per gratitudine lo crearono in seguito loro cittadino insieme col fratello e coi suoi discendenti maschi.
Nell'ottobre 1475 il B. è a fianco del patriarca di Aquileia a Città di Castello, sempre minacciata dai tentativi di Niccolò Vitelli di rientrarvi e riprendere il potere perso il 28 ag. 1474. Il 18 ott. 1475 i suoi partigiani si impadronirono della città (nella quale il giorno dopo giungeva il Vitelli) eccetto la rocca, dove si rifugiarono il patriarca con il vescovo di Assisi in attesa di aiuti da Perugia: questi vennero infatti guidati da Braccio Baglioni, al cui arrivo il Vitelli ritenne più opportuno abbandonare nuovamente la città (sull'episodio cfr. G. Nicasi, La famiglia Vitelli di Città di Castello e la Repubblica fiorentina fino al 1504, in Boll. della R. Deputaz. di Storia patria per l'Umbria, XV [1909], p. 145.
Nel 1479 il B. viene eletto arbitro in una lite sorta per dei beni situati nel contado perugino tra il monastero di S. Pietro di Perugia, che aveva costituito suo sindaco, procuratore e nunzio speciale D. Teodoro da Firenze, egli eredi di Guidone di Lippo de Nepis di Assisi.
Il B. è frequentemente ricordato nelle Riformanze del Comune di Assisi; ebbe parte nei provvedimenti per la moralizzazione del costume, soprattutto femminile, ed emanò disposizioni relative al Monte di Pietà, fondato in Assisi nel 1468. Si ha anche una sua lettera ai Priori della Città, datata da Foligno, 23 genn. 1482, sulla chiusura di una casa malfamata.
Il 27 maggio 1480 il cardinale Giovanni Battista Savelli eletto da Sisto IV legato di Perugia, dovendosi recare a Roma, nomina suo sostituto il B. "dans et concedens... omnes vices suas in spiritualibus et temporalibus, appellationibus tantum exceptis". E in Perugia il B., il 28 febbr. 1482, interpone la sua autorità in una lite scoppiata tra gli Oddi e i Baglioni, trattando una tregua, che ebbe tuttavia la durata di poche ore.
Morì nei primi mesi del 1483 e fu probabilmente sepolto nella chiesa di S. Francesco di Montefalco; gli successe, come vescovo di Assisi, Francesco Insegna.
Fonti e Bibl.: Arch. Segreto Vaticano, Obligationes et Solutiones, 82, c. 88r; Ibid., Introitus et Exitus, 492, c. 100v; Ibid., Reg. lat. 750, C. 78v; Arch. di Stato di Perugia, Annali Decemvirali 1481-1482, cc. 82v-83r; Perugia, Arch. di S.Pietro, Liber Contractuum, 14, c. 125r; Assisi, Arch. Com., Riformanze 1479-1481, passim;Ibid., Autografi, I;Assisi, Arch. del Terz'ordine Regolare - Minerva D. Venarucci, Not. istor. crit. dell'antichissima serafica città di Assisi, ms. sec. XIX (1806); Montefalco, Arch. Camilli, ms. 2: A. Bennati, Narrazione de principi... di Montefalco, c. 26r; P. Pellini, Dell'historia di Perugia…, Venetia 1664, II, pp. 747-748, 796; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, I, Venetiis 1717, col. 482; G. G. Di Costanzo. Disamina degli scrittori e dei mon. riguardanti S. Rufino…, Asisi 1797, pp. 323 s.; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia,V, Venezia 1846, p. 163; A. Cristofani, Le storie di Assisi, Asisi 1866. pp. 342 s.; [T. Loccatelli Paolucci] Serie quadruplice dei vescovi della città serafica…, Assisi 1872; S. Conti, Le storie dei suoi tempi, Roma 1883, I, pp. 19, 48; A. Sansi, Storia dei Comune di Stoleto dal secolo XII al XVII…, Foligno 1884, II, p. 73; C. Eubel, Hierarchia catholica..., II, Monasterii 1914, p. 97; S. Maiarelli-U. Nicolini, Il monte dei poveri di Perugia…, Perugia 1962, p. 141; Balconeus Astur (A. Baglioni), I Baglioni, Prato 1964, p. 81.