BAROCCIO, Alfonso, detto Gatta
Nacque a Ferrara intorno al 1531. I primi biografi indugiano nella descrizione della sua adolescenza tranquilla e consacrata a studi severi e assidui. Si volse dapprima alle discipline umanistiche e in particolare allo studio della filosofia greca; pare che proprio per una più diretta conoscenza di Aristotile si applicasse allo studio della lingua greca. Ebbe come maestro di retorica Giovan Battista Pigna, ma l'attìvità poetica del B. ebbe soprattutto un carattere di esercitazione anche se non restò sconosciuta, come si desume da un suo sonetto pubblicato fra le Rime scelte de, poeti ferraresi antichi, e moderni, Ferrara 1713, p. 112.
Più radicati furono i suoi interessi per le scienze giuridiche, come testimonia la fondazione dell'Accademia degli Ardenti (1575) propugnata dallo stesso B., che ne stabilì la sede nella propria casa, ma la sua fama è legata soprattutto ai meriti acquisiti nella medicina, allo studio della quale egli si avviò sotto la guida del bresciano Vincenzo Maggi (professore all'università di Ferrara). Divenuto assai noto, dopo aver insegnato filosofia nello Studio di Ferrara, si vide affidata anche la cattedra di medicina pratica nello stesso ateneo, ed egli la tenne con grande onore per quarantacinque anni, declinando l'offerta d'insegnare a Bologna e Padova nonostante qualche dissenso causato dall'invidia dei concittadini. Fra i molti alunni usciti dalla sua scuola, Giovanni Libiolo tramandò molte notizie sul maestro nella prefazione ad un'opera del B., Lectiones de febribus..., stampata a Ferrara nel 1606. Pubblicati furono i Commentaria in primum et secundum physicorum e il primo dei tre libri che raccoglievano una serie di lezioni tenute dal B.: In primam magni Hippocratis aphorismorum sectionem dilucidissimae lectiones, Venetiis 1583. Del B. rimasero, invece, manoscritti il De sanitate tuenda ad Mirandolanum Principem, composto in occasione di una malattia del duca della Mirandola che il B. ebbe modo di seguire, la Tabula de morbibus mulierum, le Tabulae astronomiae, i Responsia medicinalia, i due libri De physica auscultatione e l'Artis sparigichae encomium, et utilitates. Tra le opere filosofiche è notevole un commento ad Aristotele, che vide la luce a Venezia nel 1569 col titolo Brevissimae in Aristotelis IIspi 4mvsL'ocq libros, Methodi totius negocii... (il testo è riportato in latino con l'Aggiunta di note e la spiegazione dei passi di difficile interpretazione). L'opera, che l'Autore stesso nella dedica a G. B. Pigna chiama "meorum labbrum primitìas", aggiungendo di essere stato sollecitato alla pubblicazione dai suoi discepoli, suggerisce nel complesso la fisìonomia di un pensatore scarsamente originale, ma onesto e attento nel commento.
Il B. morì a Ferrara nel 1606; il suo corpo venne sepolto nella chiesa di S. Giacomo.
Bibl.: A. Superbi, Apparato de gli huomini illustri della città di Ferrara, Ferrara 1620, pp. 79 s.; A. Libanori, Ferrara d'oro imbrunito, III, Ferrara 1674, pp. 25 s.; G. M. Mazzuchellì, Gli Scrittori d'italia, II, 1, Brescia 1758, p. 377 ss.; G. Baruffaldi iunior, Notizie istoriche delle Accademie letterarie ferraresi, Ferrara 1787, p. 20; L. Ughi, Dizionario storico degli uomini illustri ferraresi, I, Ferrara 1804, pp. 50 s.; S. De Renzi, Storia della medicina in Italia, III, Napoli 1845, pp. 43, 281, 320, 387, 698.