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BAROVIER

di Giovanni Mariacher - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
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BAROVIER (Berroviero)

Giovanni Mariacher

Famiglia di artisti vetrai, discendente dalla omonima famiglia attiva a Murano sin dal sec. XIII.

I Barovier hanno dato notevole contributo alla rinascita, nel sec. XIX, della arte del vetro di Murano, dopo la profonda crisi succeduta alla fine della Repubblica veneziana. Nella fabbrica fondata da Antonio Salviati, che aveva sede a Murano nell'antico palazzo Da Mula, entrarono, verso il 1866, GIOVANNI di Giuseppe (Murano 16 ag. 1839-ibid. 3 sett. 1908) con il fratello ANTONIO (Murano 18 apr. 1822-ibid. 4 marzo 1896). Nel 1864 Giovanni vinse una medaglia d'oro alla prima Esposizione internazionale vetraria di Murano, cui seguirono altre, portando a grande fortuna la fornace del Salviati intitolata dopo il 1866 "Compagnia Venezia-Murano". In essa si distinsero i figli di Antonio: BENEDETTO (Murano 18 apr. 1857-ibid. 25 febbr. 1930), BENVENUTO (Murano 26 giugno 1855-ibid- 22 luglio 1932) e GIUSEPPE (Murano 27 luglio 1863-ibid. 11 sett. 1942). Usciti dalla compagnia del Salviati, nel 1878 essi iniziarono un'attività per proprio conto, con fornace indipendente dove si producevano vetri murrini sul tipo degli antichi vetri romani, filigrane, vetri detti fenici o a pettine, a serpenti alati, paste vitree. Nel 1901 la fomace, diretta da Benvenuto, riprese fra l'altro, con brevetto speciale, la fabbricazione delle corniole (perle fatte a cannelle di lattimo ricoperte di rosso rubino trasparente), senza uso dell'oro come in passato. Sotto vari nomi, successivamente "Fratelli, Barovier" (i fratelli. Benvenuto, Giuseppe e Benedetto, associati con lo zio Giovanni), "Artisti Barovier", "Vetreria Barovier e C.", si giunse alla ditta attuale "Barovier & Toso", in attività dal 1936. La fornace intervenne attivamente in varie esposizioni internazionali (Parigi 1889, Londra 1891, Vienna, Copenhagen, Berlino, Bruxelles 1935 e 1958, New York 1939 e alle Biennali di Venezia). Attualmente la direzione artistica è tenuta da Ercole, nato nel 1889, figlio di Benvenuto, e da suo figlio Angelo (n. 1927).

Bibl.: V. Zanetti, Guida di Murano,Venezia 1866, p. 265; C. A. Levi, L'arte del vetro di Murano e i Berroviero,Venezia 1895; A. Frothingham, Hispanic Glass,New York 1941, pp. 37, 178; A. Gasparetto, Il vetro di Murano,Venezia 1958, v. Indice;Id., Vetri di Murano,1860-1960, Verona 1960, pp. 20, 23, 35 s.; Encicl. Ital., VI, pp. 230 S.

Vedi anche
filigrana Lavoro di oreficeria (➔), ottenuto curvando e intrecciando sottili filamenti di oro o argento, riunendoli nei punti di contatto con saldature, pure di metallo e di borace, mediante il cannello da smaltatori. Murano Centro in prov. e nel comune di Venezia (dal 1923), situato all’interno della Laguna Veneta, su un gruppo di cinque isole separate tra loro da un grande canale e da rii minori e collegate da ponti. Rinomato centro dell’industria vetraria (notevole il Museo dell’Arte Vetraria in Palazzo Giustinian, 17° ... Verona Comune del Veneto (206,7 km2 con 264.191 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. La città è situata a 59 m s.l.m., al margine settentrionale della Pianura Veneta, ai piedi dei Monti Lessini e in prossimità dello sbocco della valle dell’Adige. Il nucleo antico, localizzato all’interno di una delle due ... Fenici (gr. Φοίνικες) Popolazione semitica, anticamente insediata nell’omonima regione ( Fenicia), nella zona costiera del Mediterraneo orientale. 1. Gli Stati fenici Nella prima metà del 2° millennio, gli archivi diplomatici della città mesopotamica di Mari forniscono i primi documenti diretti sulla Fenicia: ...
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