BARRAL de Monteauvrard, Giulio Camillo conte di
Nato da nobile famiglia a Bissy, in Savoia, il 31 luglio 1815, dopo una tradizionale, ma accurata istruzione, entrò nella carriera consolare sarda all'età di ventiquattro anni; nel 1843 preferì passare nella magistratura, per riprendere poi servizio al ministero degli Esteri nel gennaio 1849. Inviato a Berna a reggervi la legazione sarda, vi rimase sino all'ottobre 1852. Trasferito successivamente a Parigi nella qualità di consigliere d'ambasciata, in quella capitale, sede del congresso della pace dopo la fine del conflitto in Oriente, ebbe modo di seguire da vicino la politica delle grandi potenze e di farsi quindi un'esperienza diplomatica di prim'orclilie, che gli fruttò il trasferimento, il 18 luglio 1856, a Francoforte, nella veste di ministro sardo residente presso la Dieta della Confederazione germanica.
Divenuto amico di Bismarck, allora rappresentante prussiano alla Dieta, cercò di guadagnare alla causa italiana il futuro cancelliere tedesco, approfittando dei suoi sentimenti anti-austriaci. Dal Bismarck, che ostentava spesso pubblicamente, nei momenti cruciali, la sua amicizia con il ministro italiano, egli veniva costantemente informato del pensiero di Berlino e dei retroscena politici, dopo le sedute alla Dieta. Durante la crisi diplomatica del '59 e la successiva campagna militare dimostrò la sua non comune abilità: i suoi consigli furono sempre altamente valutati e apprezzati dal Cavour e le sue informazioni sull'opinione delle corti, dei circoli responsabili e dell'opinione pubblica tedesca misero sempre in grado il governo piemontese di conoscere tempestivamente lo atteggiamento che avrebbero preso gli Stati tedeschi nei confronti di Torino. Mostrando particolare realismo politico, già all'inizio della crisi il B. sostenne infatti presso il suo governo che, se si voleva una Germania neutrale nel futuro conflitto, bisognava agire saggiamente a Berlino, lusingandola nelle sue aspirazioni nazionali in Germania ed accettando, sia pure con riserve, la sua politica mediatrice, perché gli Stati tedeschi non si sarebbero mossi se la Prussia rimaneva neutrale.
Grazie alla esperienza fatta a Francoforte e alla conoscenza del mondo germanico, nel 1863 il B. venne trasferito a Berlino come ministro d'Italia, mentre rimaneva contemporaneamente accreditato a Francoforte come ministro di Sardegna, in quanto la Confederazione germanica non aveva ancora riconosciuto il Regno d'Italia. In questo nuovo incarico ebbe una parte importantissima nel facilitare i negoziati economici tra Firenze e lo Zollverein e nel condurre l'aueanza italo-prussiana del '66.
Dopo la battaglia di Kóniggrátz-Sadowa, il Ricasoli fece cercare dal B. di ottenere da Bismarck che l'Italia, a parità di diritto, partecipasse ai negoziati per la pace con l'Austria. Ma l'infelice campagna militare dell'esercito italiano e i risentimenti dell'ambiente militare prussiano, potente presso re Guglielmo I, fecero fallire il tentativo. Conclusa la pace, il B. venne inviato all'ambasciata di Vienna (1867) a sostituire il Menabrea. L'anno successivo fu trasferito a Bruxelles, dove rimase sino al 1871, quando venne accreditato a Madrid in qualità di ambasciatore, dopo l'accettazione da parte del duca Amedeo d'Aosta della corona di Spagna. Dopo l'abdicazione dei re (1873), rimase per qualche tempo in attesa di destinazione, finché venne rimandato a Bruxelles nel maggio 1876, come ministro d'Italia, e colà restò sino al 1880. Ritiratosi nel suo castello di Bissy, vi morì il 3 dicembre dello stesso anno.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Torino, Legazione di Francoforte e piccoli Stati di Allemagna, anni 1857-58-59; Roma, Arch. del ministero per gli Affari Esteri, 2, filza, Confidenziali e rapporti senza numero, anni 1856-1860; Ibid., i. cartella, Legazione di Francoforte, Missione Barral conte Camillo, rapporti diversi di serie politica riferentisi all'anno 1859. Notizie e dati relativi all'attività diplomatica del B. sono, per i vari anni, nei volumi dell'Almanach de Gotha; U. Govone, Il generale Giuseppe Govone. Frammenti di memorie, Torino 1929, pp. 157, 177, 185 s., passim; B. Malinvemi, L'atteggiamento tedesco durante la crisi diplomatica del '59 visto dall'inviato sardo alla Dieta conte C. di B., in Il Risorgimento, X (1958), pp. 12-30; Id., L'atteggiamento tedesco durante la guerra del '59 visto dall'inviato sardo alla Dieta conte C. di B., ibid. ,pp. 161-180; Id., L'unificazione italiana e la Politica prussiana (giugno 1860-giugno 1861), in Arch. stor. ital., CXIX (1961), DI). 444-461; Encicl. Ital., VI, p. 233.