BARSOM
. È la forma medio-persiana e moderna del nome d'un piccolo fascio di ramoscelli usato nelle cerimonie della religione mazdaica (v. zoroastrismo). La forma avestica è baresman ed è da collegare con il vedico barhiṣ che indica "l'erba, lo strame apprestato per il sacrifizio". Il termine tecnico con cui si indica il legare insieme varî ramoscelli è star "stendere" e questo termine usato anche in vedico per il barhiṣ, insieme con l'accennata parentela fra le due forme, sta a mostrare che il barsom è derivazione dal rito di spargere erba sul luogo del sacrifizio, ereditato dal periodo della comunità indoiranica.
Sulla pianta da cui dovevano prendersi i rami le fonti pahlaviche non ci dànno notizia. I Parsi dell'India si servono oggi di rami di metallo legati insieme con una foglia di palma. Il barsom durante la cerimonia era tenuto su un piccolo tavolo dinnanzi al sacerdote (Zaütar); e questi nei varî momenti del rito lo toccava in varia maniera, gli accostava l'offerta sacrificale o gliela versava sopra. Il posto del barsom era a destra o a sinistra del sacerdote, a seconda della divinità cui era destinato il sacrifizio.
Bibl.: C. Bartholomae, Altiranisches Wörterbuch, Strasburgo 1904, c. 947 segg.; H. Oldenberg, Die Religion des Veda, 3ª ed., Stoccarda-Berlino 1923, p. 342 segg.