BEHAM (Beheim, Boehm, Peham), Barthel e Hans Sebald
Fratelli, incisori e pittori, nati a Norimberga, Hans nel 1500, e Barthel nel 1502. Entrambi operosissimi incisori, appartengono a quel gruppo detto dei Kleinmeister, tedeschi, e in ispecie di Norimberga, le cui opere di piccolo formato, d'ornamento o di figura, ebbero notevole influenza sulle arti minori. Hans Sebald (il suo primo nome s'induce dal suo monogramma) attese anche all'incisione in legno. Ambedue seguaci del Dürer, Hans ne fu forse anche discepolo, mentre Barthel seguì il fratello maggiore, superandolo per qualità artistiche e soprattutto per doti tecniche. Per loro mezzo le forme dell'arte italiana penetrarono nel Rinascimento tedesco. I motivi ornamentali delle loro incisioni si compongono di grottesche e di volute, di mezze figure, di figure d'uomini e bambini, cui specialmente Barthel riesce a dare mosse e atteggiamenti vivaci.
Hans si distinse anche come valente illustratore (v. le edizioni di Ingolstadt e di Augusta). L'editore Christian Egenolph di Francoforte pubblicò le sue scene del Vecchio Testamento, il capolavoro di Hans in questo genere. Per lui Hans disegnò l'impresa editoriale, per il cardinale Alberto di Brandeburgo lo stemma per un ex-libris; oltre alle stampe di piccolo formato eseguì molte grandi incisioni in legno, per decorazioni di pareti, fra cui è notevole quella con il Sudario della Veronica. Per lo stesso cardinale miniò due libri di preghiera e dipinse il piano di un tavolo.
Nel 1525 Hans Sebald, insieme con suo fratello, fu esiliato da Norimberga e passò anni di vita randagia; soggiornò per breve tempo a Monaco, poi ritornò a Norimberga, ove nel 1521 pubblicò le stampe con la serie dei pianeti. Infine si stabilì definitivamente a Francoforte sul Meno dove morì nel 1550.
Barthel nelle sue incisioni con figure, di tecnica ancora più sicura che il fratello, trattò dapprima soggetti di genere, di preferenza scene allegoriche e storiche classicheggianti, nel gusto del mondo umanistico. Poco dopo il bando del 1525 si stabilì a Monaco come pittore di corte del duca di Baviera Guglielmo IV, lavorandovi molto per la corte e per i principi. Nel 1540 il duca lo invitò in Italia, ove morì nello stesso anno.
I due maestri lavorarono anche di pittura, ma di Hans Sebald non è rimasto quasi nulla, oltre ai dipinti citati. Presumibilmente egli fece anche bozzetti per pitture di stemmi. Suoi disegni, a penna e a matita, si trovano a Berlino, a Dresda, a Londra e specialmente nell'Albertina di Vienna (Cortei trionfali).
Più vasta è invece l'opera pittorica di Barthel. Il suo impiego a corte gli fruttò numerose ordinazioni di ritratti (Schleissheim): così in occasione dell'entrata a Monaco (1530) di Carlo V e di suo fratello Ferdinando eseguì i ritratti dei due sovrani. Fra i suoi quadri di soggetto religioso ricordiamo il Miracolo della Croce a Monaco e scene delle storie degli Apostoli, attualmente a Vienna. Oltre che nelle suddette città, si conservano quadri di lui anche ad Augusta, a Brema, ad Amburgo, a Karlsruhe e a Praga. Si attribuiscono a Barthel anche alcuni pochi disegni, ma tale attribuzione è messa in dubbio dalla critica.
Bibl.: Rosenberg, S. und B. Beham, Lipsia 1875; Koetschau, B. Beham u. d. Meister v. Messkind, Strasburgo 1893; G. Pauli, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, III, Lipsia 1909.