BIASOLETTO, Bartolomeo
Nacque a Dignano, in Istria, il 24 apr. 1793 da famiglia agiata di ecclesiastici e giuristi. Venne educato da sacerdoti del luogo, ma non volle tuttavia seguire le tradizioni di famiglia, attratto com'era dagli studi chimici e naturalistici. Entrò quindi a far pratica di "tirone" nella farmacia del suo paese e durò per quattro anni (1807- 1811) in quella iniziazione, studiando sui vecchi libri della bottega. Continuò la pratica a Fiume, e poi a Trieste, nel 1812, presso la spezieria dell'Orso Negro al Ponterosso. Ampliatesi le sue esigenze culturali, si iscrisse all'università di Vienna, ove il 30 ag. 1814 sostenne gli esami di diploma in farmacia. Nello stesso tempo il B., come allievo del botanico J. Jacquin, frequentava l'Orto botanico di Vienna e iniziava l'allestimento di un erbario. Dopo aver fatto breve pratica a Wels nell'Austria Inferiore (1815), rientrò a Trieste a dirigere la farmacia Bidischini; nel 1817 diventava proprietario della farmacia dell'Orso Negro, e ne faceva non soltanto il suo laboratorio di ricerche chimiche, ma un vero e propro cenacolo scientifico, ove convenivano molti appassionati di diverse discipline naturalistiche, sia botaniche, sia zoologiche, sia mineralogiche.
Il primo collegamento del B. con l'ambiente internazionale botanico avvenne nel 1819 in occasione della seconda escursione triestina della Società botanica di Ratisbona. In tale occasione egli conobbe D. E. Hoppe, che si accingeva a fondare, insieme con F. Homschuch, il giornale Flora; nacque allora fra il botanico istriano e il botanico tedesco una stretta collaborazione e una profonda amicizia. Stimolati dai crescenti rapporti scientifici coi botanici d'Oltralpe, gli interessi del B. si andavano ampliando: nel 1820 percorreva il Carso triestino col medico M. E. Scheide dell'Assia Cassel e nel 1822 l'Istria con J. Sadler dell'università di Pest; nel 1824 esplorava il monte Nanos in Carniola insieme col figlio del botanico M. Vahl. Frattanto aveva frequentato l'università di Padova e si era laureato nel 1823 in filosofia. A Padova conobbe e fu amico di Niccolò Tommaseo. Tornato a Trieste, divenne socio fondatore, sin dal 1820, del Gremio farmaceutico; nel 1825 era incaricato, nell'ambito di questa organizzazione, di un corso di scienze naturali per gli apprendisti farmacisti. Affermò la necessità di istituire nel Gremio un orto botanico e ottenne a tale scopo, nel 1824, lo stanziamento di una somma annua di 200 gulden da parte della municipalità e la concessione di contributi privati.
Sorse così l'"Hortus botanicus Gremii Pharmaceutici Tergestini", situato fra la città e la Hudsberge, fondato secondo Saccardo (1895) nel 1828, ma che soltanto alcuni anni più tardi dovette essere pienamente funzionante. Gli elenchi dei semi risalgono, per quanto ci consta, al 1832 (non al 1833, come scrive Saccardo). Dopo la morte del B. l'Orto cadde in abbandono; venne restaurato nel 1879 dal comune e dedicato alla memoria di M. Tommasini.
Nel 1826 il B. conosceva il botanico K. Stemberg di Praga e scopriva con lui due nuove specie di rosa (Rosa gentilis Stern. e R. affinis Stern.); insieme con F. Fleischer e F. Mueller, inviati dall'Unio Itineraria del Württenberg, scopriva un nuovo trifoglio che gli venne poi dedicato da Steudel (Trifolium biasoletti Steud. et Hochst.). Anche botanici triestini e friulani si collegavano con lui: gli abati Berini e Brumati di Ronchi, il triestino G. De Volpi, I. De Hildebrand e poi lo stesso M. Tommasini.
Dal 1829 il B. diventava attivo corrispondente della Flora di Regensburg: scrisse estese relazioni dei viaggi nel Carso triestino e in Istria compiuti con Hildebrand e con gli entomologi J. Walth e Oberleitner. Le sue ricerche floristiche si estesero alla Dalmazia, e già nel 1830 ne faceva fede R. De Visiani, di cui era amicissimo, ricordando un lungo viaggio da lui compiuto. Sin dal 1827 la competenza botanica del B. sulla flora istriana e triestina aveva ricevuto un solenne riconoscimento da parte di D. E. Hoppe (Correspondenz, in Flora, n. 23, 14 giugno 1827, pp. 346-352).
Nel 1831 il B. viaggiava con l'algologo svedese C. A. Agardh, che doveva diventare poi vescovo di Warmeland e Dalsland, interessandosi sempre di più alle ricerche algologiche. Queste, compiute in collaborazione col Kützing, furono descritte in alcune comunicazioni (1832, 1833, 1838) e presentate al congresso dei naturalisti e medici di Praga (1835) e, nel 1836, a quello di Vienna; in tali comunicazioni veniva anche prospettata per le alghe la possibilità della generazione spontanea sulla base di esperimenti colturali in liquidi; l'argomento della cosiddetta "fitogenesi" era allora ancora dibattuto e fatto oggetto di vivo interesse (Chr. Nees v. Esenbeck,Correspondenz, in Flora, n. 117 apr. 1831 pp. 198-202). I riconoscimenti al merito scientifico del B. aumentavano: nel 1836 il botanico Koch di Erlangen gli dedicava il nuovo genere Biasolettia (Biasolettia und Hlandnikia zwei neue Gattungen der Doldengewächse, in Flora, n. 11, 21 marzo 1836, pp. 161-175), nel 1837 la Reale società botanica bavarese di Regensburg gli dedicava il secondo numero del XX volume di Flora.
Nel 1838 il B. era al seguito del re di Sassonia Federico Augusto II, appassionato cultore di botanica, in una lunga crociera in Istria, Dalmazia e Montenegro, di cui più tardi (1841) pubblicava un'estesa relazione descrivendo la Saxifraga Friederici-Augusti e alcune alghe nuove.
Egli si prodigò con abnegazione al suo posto di farmacista durante le epidemie di colera che afflissero Trieste nel 1836 e nel 1849; in quest'ultima perdette la moglie e l'unica figlia. Coprì la carica di membro del Consiglio municipale di Trieste dal 1840 al 1848. Dal 1833 aveva anche assunta la direzione del Gremio farmaceutico triestino.
Il B. era membro dell'Accademia botanica di Ratisbona, di quelle di orticultura di Vienna e di Londra, di quella dei naturalisti di Halle, di quella medica e botanica di Dresda, di quella dei curiosi della natura di Mosca.
Morì a Trieste il 17 genn. 1858 (non, come scrivono Marchesetti e Saccardo, nel 1859).
Opere: Bericht über eine Reise durch Istrien, in Flora, n. 33, 7 sett. 1829, pp. 513-525, e n. 34, pp.529-541; Di alcune alghe microscopiche, Trieste 1832; Ueber microscopische in chemische Solutionen entstanden Algen, in Isis, 1833, coll. 452-453; Streifzug nach Istrien in Frühling 1833,mit besonderer Rücksicht auf die Botanik, in Linnaea, XI (1837), pp. 343-483; Ueber die Metamorphose der Algen, in Flora, n. 26, 14 luglio 1938, pp. 409-413; Ueber Hydrodictyon granulatum Bias. sp. n., ibid., p. 417; Sull'Hydrodictyon graniforme e sulla generazione spontanea di alcune Alghe inferiori, in Atti della I riunione d. Scienz. italiani,Pisa 1839, Pisa 1840, pp. 174-175; Escursioni botaniche nello Schneeberg (Monte Nevoso) in Carniola, Trieste 1846.
Fonti e Bibl.: C. Sternberg,Bruchstücke aus dem Tagebuch einer naturhistorischen Reise von Prag nach Istrien, in Flora, I(1826), n. 1, pp. 1-86; F. Rudolphi,Correspondenz,ibid., II(1827), n. 10, pp. 158-160; F. Hochstetter,Ueber die Leistungen des botanischen Reisevereins im Jahr 1826,ibid., II(1827), n. s, pp. 65-74; R. De Visiani,Plantae Dalmaticae nunc primum editae,ibid., V (1830), n. 4, pp. 49-53; C. A. Agardh,Bericht über eine botanische Reise nach Oesterreich und dem nordöstlichen Italien im Jahre 1827, in Flora, VI(1831), n. 2, pp. 17-27, e n. 3, pp. 39-46; E. Doebner,Bericht über eine botanische Reise durch die Saliburger und Kärnthner Alpen nach Triest,Venedig…, ibid., X(1835), n. 34, pp. 529-550; J. A. Agardh,Algae maris Mediterranei et Adriatici, Paris 1842, p. 164; I. Cantù,L'Italia scientifica contemporanea, Milano 1844, pp. 57-60; C. Marchesetti,Discorso tenuto in occasione dello scoprimento del busto di B. B. il XVIII maggio 1878, Trieste 1878; Id.,Bibliografia botanica ossia Catalogo delle pubbl. intorno alla Flora del Litorale Austriaco, in Atti del Museo Civico di storia natur., IX(1895), pp. 129-210; P. A. Saccardo,La Botanica in Italia, I, Venezia 1895, pp. 30, 178; II, ibid. 1901, p. 19; A. Stefani, B. B., in Mem. dell'Acc. degli Agiati di Rovereto nel CL anno di vita, Rovereto 1901, pp. 524, 623; P. Sticotti,B. B. Aspetti della vita scientifica di Trieste nella prima metà dell'Ottocento, in Archeografo triestino, s. 4, VIII-IX (1945), pp. 177 ss.; Id., B. B., in Pagine istriane, I(1950), n. 4, pp. 198-200; E. Zolia, B. B., in Nuovo giorn. botan. ital., n. s., LVIII (1951), pp. 192-194.