BOCCHINI, Bartolomeo
Mediocre poeta, per lo più in dialetto bolognese, s'acquistò una certa rinomanza intorno alla metà del sec. XVII per le buffonerie, in verità assai volgari, di che andava riempiendo le sue rime e i suoi discorsi, onde gli venne il nome di Zan Muzzina. Sarebbe oggi del tutto dimenticato, se non dovesse essere ricordato il suo poema Le pazzie de' savi ovvero il Lambertaccio (Venezia 1641). In questo poema egli pretese rispondere con le più grossolane contumelie ai beffeggiamenti di cui il Tassoni aveva gratifica o i Bolognesi nella Secchia rapita: e s'intende facilmente come la sua opera, quanto ad arte, rimanesse incomparabilmente inferiore al capolavoro tassoniano.
Le Opere, Modena 1665 e 1683, comprendono Il trionfo di Scapino, il Miscuglio delle rime zannesche, la Corona maccheronica e la Piva dissonante.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Scritt. d'Italia, II, p. 1399; D. Merlini, Saggio di ricerche sulla satira contro il villano, Torino 1894, pp. 146-147.