CACCIA, Bartolomeo (Bartholomeus de Caziis, Bartholomeus de Caciis, Bartholomeus de Mediolano)
Nacque a Milano nella seconda metà del sec. XIV ed entrò, in data a noi ignota, nell'Ordine domenicano. Dovette compiere i suoi studi in una delle scuole da esso fondate nell'Italia settentrionale. Il C. fu tra i primi ad aderire, intorno al 1391, alla riforma dell'Ordine propugnata dal beato Giovanni Dominici. Nel 1404 venne chiamato a insegnare teologia e filosofia morale all'università di Pavia, da dove fu allontanato, forse per motivi politici, il 21 apr. 1407.
Il C. fu un fedele sostenitore del pontefice Gregorio XII, in nome del quale svolse numerose missioni. Munito di lettere credenziali (datate 10 e 15 maggio e 5 giugno 1408), protetto da una piccola scorta, venne inviato da Gregorio ad Armagnac, nel sud della Francia, e in altre regioni d'Europa. Fu, inoltre, suo assistente al concilio di Cividale del Friuli, nel 1409. Nello stesso anno il pontefice lo ricompensò dei suoi servizi conferendogli il priorato di Mantova. Il C. venne, inoltre, elevato al rango vescovile di Piacenza, al posto di Branda da Castiglione, che Gregorio aveva privato della sede vescovile a causa della sua opposizione al papa durante il concilio di Pisa.
La data esatta della promozione del C. non può essere determinata con certezza, ma nelle lettere papali si riscontra che egli ebbe il suo incarico nel luglio del 1409. Lettere datate 5 e 10 luglio ci informano che il C. promise di pagare a Gregorio 500 fiorini "de camera pro suo communi servito". Un'altra lettera, datata 8 luglio 1409, contiene questa iscrizione: "Venerabili fratri Bartolomeo episcopo Placentino". La stessa lettera dava incarico al C. d'intraprendere azioni "pro nonnulli negotiis sanctae Romane ecclesie ad ipsius unionem sanctissimum". Infine, in una lettera del 15 luglio 1409, il C. ricevette il permesso di "audire ad confessionem et remittere prout maior penetentiarius", non solo in Piacenza, ma anche nella città e diocesi di Milano nonché in Pavia e nel suo territorio. Si deve notare che Alessandro V riconosceva ancora Branda da Castiglione come vescovo di Piacenza e nell'agosto del 1411, quando Branda fu promosso cardinale titolare di S. Clemente, Giovanni XXIII nominò vescovo di Piacenza Alexis de Siregno.
Nel 1409 il C. venne inviato da Gregorio XII in Lombardia in qualità di nunzio: alla fine dell'anno egli si trovava a Mantova. Ben presto si avvicinò agli oppositori dei Visconti e venne addirittura accusato di aver preso parte alla congiura che portò all'assassinio di Giovanni Maria Visconti nel maggio del 1412. Con i decreti del 19 ag. e del 16 sett. 1412 Filippo Maria lo bandì, insieme con molti altri, dai territori di Milano, Piacenza e Lodi.
Mancano ulteriori notizie su di lui e se ne ignora la data di morte.
Un inventario compilato alla fine del XV secolo, riguardante le proprietà della biblioteca di S. Eustorgio in Milano, rivela che il C. fu autore di numerosi sermoni e, cosa ancora più interessante, di un commentario al Paradiso di Dante la cui descrizione si legge nel modo seguente: "Item postilla super Paradiso Dantis magistri Bartolomei de Caciis, que incipit Quoniam et finit velut mars". La biblioteca di S. Eustorgio venne rimossa durante la soppressione del 1797, e, sfortunatamente, le opere del C. non furono mai ritrovate. La nostra conoscenza delle sue attività letterarie deve, pertanto, essere limitata a queste scarne voci di inventario.
Fonti e Bibl.: Archivio Segreto Vaticano, Reg. Vat. 336, ff. 215r-v (10 maggio 1408), f. 224v (5giugno 1408); 337, ff. 106r-107r (8 luglio 1409), f. 107v (15 luglio 1409); Ibid., Obligationes Communes, I, f. 31v (5 luglio 1409), e f. 32r (10 luglio 1409); Ibid., Reg. Lat. 151, ff.90r-91v (27 ag. 1411); Ibid., Schedario Garampi 58, Vescovi 28, Indice 502, sub voce Placentinus, c. 109v.; B. Corio, L'Historia di Milano..., Venezia 1554, ad annum 1412; Codice diplomatico dell'Università di Pavia, Pavia 1913-15, II, pp. 71, 83, 92, 97, nn. 117, 140, 157; R. Maiocchi-N. Casacca, Codex diplomaticus Ord. erem. S. Augustini Papiae, II, Pavia 1906, 31-32, n. CLIV-V; Decreto di bando di Filippo Maria Visconti dopo l'uccisione del fratello, in Arch. st. lombardo, V (1878), p. 696; P. M. Campi, Dell'Historia ecclesiastica di Piacenza, III, Piacenza 1662, p. 189; Thomae Antonii Senensis Historia disciplinae regularis instauratae in coenobiis venetis Ordinis praedicatorum, in F. Cornelius, Ecclesiae Venetae, Venezia 1749, VII, p. 170, ad annum; L.Schmitz, Die Quellen zur Geschichte des Konzils von Cividale, in Röm. Quartalschrift, VIII (1894), pp. 237 s., 253; B. Ottolenghi, Storia di Piacenza, X, Piacenza 1947, p. 181; Th. Kaeppeli, La bibliothèque de Saint-Eustorge à Milan à la fin du XVe siècle, in Archivum fratrum praedicatorum, XXV (1955), pp. 19 s., 27 s., nn. 71, 91; G.Mainardi, Ancora il Traversio..., in Boll.d. Soc. pavese di st. patria, n.s., IX (1957), pp. 21, 33; Th.Kaeppeli, Scriptores Ordinis Praedicatorum Medii Aevi, I, Roma, 1970, p. 146.