CALCO, Bartolomeo
Nacque a Milano, nel 1434, da Giovanni, prefetto della rocca di Novara; ebbe per maestro nelle lettere Gregorio Tifernate (da Città di Castello). Di versatile ingegno, acquistò presto fama, ottenne onori e uffici presso gli Sforza; concorse alla fortuna di Ludovico il Moro, quando questi liberò il governo del ducato dall'onnipotenza di Cicco Simonetta (10 settembre 1479). Raccolse anzi la successione di costui e divenne primo segretario ducale, cioè primo ministro. In tale ufficio, rese grandi servigi al suo signore, allo stato ducale e alla letteratura, curando la restaurazione delle pubbliche scuole, proteggendo artisti e letterati, attirando alla corte di Ludovico il Moro l'umanista Giacomo Antiquario, Leonardo da Vinci, Demetrio Calcondila e altri. Fu in corrispondenza con molti letterati, ad esempio con Angelo Poliziano; in molti epistolarî e carmi del tempo, è pure ricordato; a lui furono dedicate più opere a stampa. Morì a Milano il 18 giugno del 1508 e fu tumulato in S. Maria della Passione, nell'altare dell'Annunciata, che reca anche un'epigrafe dettata da pietà di nipote. Restano di lui, per lo meno da lui firmate, all'Archivio di stato di Milano, moltissime lettere, relative a pubblici negozî e talune attestanti il suo amore agli studî.
Bibl.: F. Argelati, Bibliotheca scriptorum mediolanensium, Milano1745, I; F. Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro, Milano 1913-1924.