CAYLINA, Bartolomeo
Figlio di Pietro e fratello di Paolo il Vecchio, cognato di Vincenzo Foppa; già confuso con Bertolino (Bartolomeo) della Canonica, fu invece giustamente individuato da C. J. Ffoulkes con quello che nei documenti è anche detto semplicemente "Bartolomeo bresciano" e "da Brescia". Visse e operò verosimilmente quasi sempre a Pavia dove risulta documentato in una fitta sequenza di atti che vanno dal 1465 al 1488 e quindi ancora nel 1497: atti che lo ricordano per lo più come teste, per questioni di interessi familiari riguardanti la dote della moglie Margherita Maracavalli, e, una volta (1481), per una clamorosa controversia col cognato V. Foppa a proposito di un patto che il C. non aveva onorato e per cui il congiunto si era appellato allo stesso duca di Milano (Majocchi, 1937 e 1949). In un documento del 1503, riguardante il figlio Paolo il Giovane, il C. risulta già morto (Ffoulkes-Majocchi).
Pochi sono i documenti che si riferiscono all'attività artistica del C., della quale non ci è pervenuta alcuna testimonianza: nel 1465, con Bartolomeo della Canonica eseguì pitture sulle pareti e sulle volte del chiostro piccolo della certosa di Pavia (Beltrami, 1895); nel 1472 un "Bartolomeo Creano" è pagato per pitture alla cascina Mirabello (Pavia) già proprietà dei Portinari (F. Malaguzzi Valeri, Pittori lombardi del Quattrocento, Milano 1902, p. 155 n. 3, con errato riferimento a Bartolomeo da Prato, pittore di barde); fra il '75 e il '76, in sostituzione di Costantino da Vaprio, eseguì affreschi nella chiesa di S. Giacomo a Pavia, parte di un ciclo perduto cui lavorarono altri quattro pittori fra i quali lo stesso Foppa (Ffoulkes - Maiocchi, p. 68 n. 6). In via puramente ipotetica si può credere che, a differenza del fratello maggiore Paolo, anche per la stretta vicinanza e collaborazione col cognato, egli debba essere collocato fra i pittori minori di osservanza foppesca.
Fonti e Bibl.: L. Beltrami, La Certosa di Pavia, Milano 1895, p. 61; C. J. Ffoulkes, V. Foppa e la famiglia C. di Brescia, in Rass. d'arte, II (1902), pp. 3 s.; C. J. Ffoulkes-R. Majocchi, V. Foppa of Brescia, London 1909, pp. 38, 68 n. 6, 71 n. 4, 110, 137-139; R. Maiocchi, Cod. diplomatico art. di Pavia, I-II,Pavia 1937-1949 (vedi R. Cipriani, Indice..., Milano 1966, pp. 24 s.); G. Panazza, La pittura nella prima metà del Quattrocento, in Storia di Brescia, Brescia 1963, II, p. 927 e nota; III, p. 719; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 240.