BARTOLOMEO da Faenza
Non si conosce con esattezza la data della sua nascita, né quella del suo ingresso nell'Ordine dei domenicani: tuttavia, considerato che egli morì vecchio e con ogni probabilità tra il 1280 e il 1285, non si andrà molto lontano dalla realtà collocando la nascita di B. nel primo decennio o, al più, nel primo quindicennio del sec. XIII. Sappiamo di lui che dimorò per un certo periodo nella Curia romana, presumibilmente intorno alla metà del secolo, operando come scrittore presso due cardinali e poi presso due pontefici (alla cui identificazione non è stato possibile giungere), giacché era assai esperto nell'ars dictandi.
Tutto il complesso delle sue doti di pietà e di cultura lo pose in distintissima posizione tra i confrateri, e il maestro generale Giovanni da Vercelli, che governò l'Ordine dal 1264 al 1283, lo chiamò al suo fianco "socium itineris et laboris". là in questo periodo che B. dové scrivere la Summa brevis introductoria in artem dictaminis,ritrovata in un codice conservato nella Biblioteca universitaria di Múnster e in un codice del Seminario maggiore di Bressanone, naturale frutto della sua lunga esperienza in materia: nel secondo dei due manoscritti ora citati l'opera di B. è seguita da una Secunda Summa,anonima, composta poco tempo dopo e proveniente anch'essa da una cancelleria domenicana, stando a quanto afferma nella valutazione critica di questi testi il Kaeppeli, il più recente e più completo studioso della figura di Bartolomeo.
La Summa brevis si compone di tre parti: la prima è costituita dall'esposizione delle regole generali che il dettatore deve seguire e del tipo di preparazione di cui dev'essere provvisto; la seconda contiene una serie di esempi delle varie parti di una lettera (salutatio, exordium, narratio,ecc.); la terza, che riveste ugualmente carattere esemplificativo, riporta per intero il testo di un grande numero di lettere.
B. morì a Bologna, nel convento di S. Domenico, molto probabilmente dopo il 1278. Egli, infatti, era sicuramente vivo l'ii maggio 1277 in quanto è menzionato in un testamento rogato a Bologna in quella data, ma il terminus post quem più avanzato rispetto alla data della morte di B. sembra doversi riconoscere nell'ultima lettera contenuta nella Summa,quel a fra, Vacumdeus, priore di S. Domenico di Bologna, al vescovo della stessa città: documento questo che, a giudizio del Kaeppelá, dovrebbe essere del 1278.
Bibl.: T. Kaejpjpeli, Corrispondenza domenicana nell'Ars dictaminis di B. da Faenza e in un formulario anonimo, in Archivum fratrum Praedicatorum, XXI(1951), pp. 228-271, che fornisce tutte le indicazioni delle fonti e della bibliografia relative a B. e pubblica in appendice parti della sua opera.