BARTOLOMEO da Monterappoli
Nacque a Monterappoli, castello del contado fiorentino, sito in Val d'Elsa, probabilmente nella seconda metà del sec. XIV da Leonardo, padre, come sembra, anche di un certo Simone. là incerto se Leonardo avesse cognome Ferretti o se questa indicazione sia da intendersi, nel documento che lo menziona (cfr. Orlandi, Necrologio, II, p. 210, n. 2), come,un patronimico. B. fece parte di un gruppo di frati di S. Maria Novella che, all'inizio del sec. XV, per iniziativa del beato Giovanni Dominici avviarono la riforma dei conventi domenicani dell'Italia centrale. Insieme con fra, Michele Ristori, B. fu compagno di noviziato di Antonino Pierozzi e di Pietro Cappucci nel convento di S. Domenico di Cortona, nel 1405. Ancora il Dominici nel 1406, come ci informa la Cronica Quadripartita del convento di S. Domenico di Fiesole (cfr. Orlandi, II, p. 515), lo chiamò da Cortona al nuovo convento domenicano di Fiesole, insieme con Antonino Pierozzi, Giovanni di Zanobi Masi e Angelo da Fabriano. Eletto a Pisa Alessandro V, Giovanni Dominici, che da Gregorio XII era stato creato cardinale e in data 14 giugno 1408 aveva ottenuto una bolla che sanzionava l'avvenuta costruzione del convento di Fiesole, si schierò a favore dell'obbedienza al papa romano: era questa, oltre tutto, una necessità imprescindibile - sul piano disciplinare - per i riformatori domenicani éhe, già prima dello scoppio dello scisma, avevano intrapreso una vasta azione, specie in alcuni conventi del Veneto e della Toscana, per un ritomo ad una stretta osservanza della vita religiosa. La Cronica Quadripartita sostiene che, nonostante l'adesione ad Alessandro V da parte del "Magister Ordinis" Tommaso da Fermo, i frati di S. Domenico da Fiesole "perstiterunt firmiter in fide et obedientia predicti Gregorii... tamquam veri et legiptimi pastoris" (p. 516), al punto da preferire resilio a Foligno. B. tuttavia, nonostante l'affermazione della Cronica suddetta secondo la quale "omnes simul fratres nullo excepto de nocte locum [scilicet conventum Fesulanum] dimiserunt" (p - 5 16), non risulta menzionato tra i religiosi presenti a Foligno il 2 genn. 1410: il che può far ritenere forse, senza pensare ad una improbabile defezione dell'ultima ora,'che egli avesse già prima lasciata Fiesole. Ipotesi che potrebbe essere convalidata dall'altra supposizione per la quale fra, Leonardo da Montespertoli, maestro dei novizi a S. Maria Novella, che compare tra gli "Uffiziali" del convento fiorentino nel 1409, altri non sarebbe se non B., il cui nome sarebbe stato trascritto male dal Borghigiani nella Cronaca Annalistica da lui redatta (Leonardo, da Montespertoli per Bartolomeo di Leonardo da Monterappoli: cfr., per tutto, Orlandi, II, pp. 210 e 554 n. 1). A S. Maria Novella B. rimase per il resto dei suoi giorni. Vi fu più volte procuratore, sacrista, maestro dei novizi, borsario, sottopriore (1413-14). Nel 1422 agiva come procuratore per la liquidazione dell'eredità patema di S. Antonino e, nello stesso anno, fu custode e cappellano della chiesa di S. Iacopino, appartenente allora al convento. Nel 1431 ebbe delega dal convento per adire l'eredità lasciata da donna Fiondina del fu Pellao de' Sassetti, vedova di Talano di Nisio degli Adimar-i, la quale aveva fatto un lascito perché si dipingesse una nuova tavola per l'altar maggiore (poi non fatta) .
Fu priore del convento dall'ottobre 1434 fino al mese di agosto del 1436, cioè per quasi tutta la durata del primo soggiomo fiorentino del papa Eugenio IV (23 giugno 1434-20 apr. 1436) nell'appartamento papale situato in convento. Impossibile, purtroppo, rimane l'ihustrazione dell'attività, se ce ne fu, di B. in un momento così importante per le sorti della Chiesa, quando, cioè, il papa proprio da Firenze iniziava la sua opera di riconquista dello Stato pontificio. Ma, d'altra parte, pare impossibile non ammettere che una qualche eco di vicende e, forse, di orientamenti politici fosse registrata in quel Libro di Ricordi composto dallo stesso B. che lasciò fama di ottimo scrittore e aritmetico: ancora il Biliotti poteva vederlo e dire di esso "libro satis, antiquo in quo de coenobii huius tractat antiquitate", mentre il Borghigiani ne indicava le fonti nel Libro dei Ricordi di fra, Giovanni Infangati e nel Liber novus del Guasconi. Di B. comunque rimane un piccolo codice di memorie di lasciti fatti al convento e qualche ricordo personale nel vol. 67 dell'Appendice dell'Archivio 102 (S. Maria Novella), conservato ora nell'Archivio di Stato di Firenze.
Durante il tempo del suo priorato, il convento effettuò importanti lavori edilizi, quali il lastricato di tutto il cimitero del sagrato della chiesa, lo spianamento della piazza nuova di commissione dei Provveditori della Torre, ecc. Dopo il priorato B. fu nuovamente sacrista, vicario del convento e infermiere.
Morì il 6 luglio 1449.
Fonti e Bibl.: M. BWotti, Chronica pulcherrimae aedis S. Mariae Novellae de Florentia, in Analecta S. Ordinis Praedicatorum, XXIII (1915), pp. 171-177; S. Orlandi, La Biblioteca di S. Maria Novella in Firenze dal sec. XIV al sec. XIX,Firenze 1952, p. II, n. 13; Id., Il "Necrologio" di S. Maria Novella, Firenze 1955, I, pp. 157 S.; II, pp.187, p 210-213; Id., Il B. Lorenzo da Ripafratta,Firenze 1956, 1). 14.