BARTOLOMEO da San Vito (B. dall'Occhio)
Figlio di Biagio, nacque in San Vito al Tagliamento poco prima del 1450. Solo dopo lo studio di G. Marchetti e G. Nicoletti sulla scultura lignea nel Friuli, B. è stato riconosciuto insieme con Domenico da Tolmezzo, di qualche anno forse più giovane, caposcuola della scultura friulana quattrocentesca, che adopera come materiale plastico il legno. Per quel che risulta dallo stato attuale degli studi, la sua attività artistica si svolse tutta a Udine, dove egli teneva bottega a Mercatovecchio sotto l'insegna di un grande occhio entro un triangolo: il simbolo dell'etemo; di qui l'altro nome dello scultore, Bartolomeo dall'Occhio, "Bartholomaeus ab oculo".
Le notizie documentarie che si hanno ora sulla statua di San Nicolò in trono,già nella chiesa di S. Gregorio a Castel d'Aviano, attualmente nel Museo di Udine, possono confermare come autentica del maestro quell'opera ch'è una delle cose più alte, se non la più alta, di tutta la scultura friulana tra i due secoli.
Trono e statua sono certamente del medesimo artista. Pilastrini e capitelli, fregi e candelabre di assai fine fattura dimostrano un'adesione al gusto rinascimentale e sono perciò assai diversi dalla produzione di Domenico da Tolmezzo, legato ai modi del gotico fiorito. La statua è mutila delle braccia e sono scomparsi gli angioli reggenti la mitra in alto, angioli che dovevano far parte, secondo il documento che lo riguarda, di questo complesso scultorio.
Meno bella è la statua lignea di San Mauro del duomo di Venzone, ritta entro un'edicola, attribuita (Marchetti-Nicoletti) a Bartolomeo. Questa statua è del 1500; intorno allo stesso anno risale il San Nicolò in trono. Della fine del sec. XV, e cioè più antica di queste sculture, è quasi certamente un'ancona lignea con la Madonna in trono fiancheggiata da due santi (Venezia, Museo Correr), attribuita a B. e a Gianpietro Albanese da San Vito.
Sotto il trono l'ancona reca, dipinti in tre scomparti ogivali, il Cristo morto, ritto sul sepolcro al centro, e l'Addolorata e un'altra Maria orante ai lati: la pittura appartiene, appunto, a Gianpietro da San Vito, di cui del resto, fuori di questa ancona, è esclusivamente nota l'attività pittorica. Ma questo trittico ligneo non manifesta né la chiarezza plastica, né la forza espressiva del San Nicolò di Udine: èpossibile quindi che nella-sua esecuzione abbia avuto gran parte lo stesso Gianpietro, il quale in pittura scende spesso al livello di un meno che mediocre artigianato.
Negli atti d'archivio scoperti dallo joppi si parla d'una dozzina di altari scolpiti da B. e di altri cinque a lui commessi, ma della cui esecuzione non si hanno notizie. Era un temperamento irascibile: minacciò di fare a pezzi un polittico ligneo da lui scolpito per un camerario che cercava di lesinare sul prezzo; strappò fastosi ornamenti a sue sculture per adeguarle al prezzo che gli si voleva offrire. Bizze d'artista, cui sembra tuttavia corrispondere il carattere nervoso e fiero di certe sue opere.
Morì di peste a Udine nel 1511.
I figli di B. - Vincenzo, Lorenzo e Marco - furono intagliatori e scultori come il padre. Dei due figli minori non abbiamo altre notizie; del maggiore invece, VINCENZO (nato a Udine il 1481,morto colà attorno il 1525), restano documenti di un'attività veramente notevole. Lo joppi infatti, che di quei documenti pubblica i regesti, ricorda che Vincenzo fu autore di parecchie ancone lignee che egli, tra il 1506 e il 1518,intagliò o promise di intagliare per committenti privati e per le chiese di S. Margherita a San Giorgio di Rivalpo, di S. Giovanni in Ipplis, di S. Leonardo Rivis in Arcano, per la parrocchiale di Driolassa, per S. Giovanni di Romandulo e per la parrocchiale di Orsaria. Né in quelle chiese, né altrove, di tutta questa produzione rimane più nulla: sono opere andate distrutte o disperse (U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, XXXIV, p. 384). GIANDOMENICO, figlio di Vincenzo, fu operoso a Udine tra il 1534 e il 1544.
Bibl.: R. Zotti, Alcune notizie di quattro artisti di San Vito al Tagliamento,Udine 1879, pp. 3-5; V. Joppi, Contributo quarto ed ultimo alla storia dell'arte nel Friuli.in Monumenti storici pubbl. dalla Deputaz. veneta di storia patria. Miscellanea,Venezia 1894, pp. 94-99; R. Zotti, Pittori e intagliatori a San Vito,in La Patria del Friuli,Udine, 16 luglio 1911; G. Marchetti-G. Nicoletti, La scultura lignea nel Friuli,Milano 1956, pp. 38-42.