DAL POZZO, Bartolomeo
Nacque a Verona nel 1637, da Vincenzo e Margherita Moscarda 1 nobili. Un suo fratello, Vincenzo, fu cavaliere di Malta ed ebbe l'incarico di riveditore delle galere.
Della prima giovinezza del D. si sa soltanto che studiò presso i somaschi. È lui stesso, invece, nella sua storia dell'Ordine gerosolimitano, a fornirci il racconto di un'impresa alla quale partecipò all'età di diciannove anni: la battaglia dei Dardanelli (26 giugno 1656), durante la quale era imbarcato sulla galera "S. Pietro" dell'Ordine gerosolimitano e dove si distinse nell'assalto ad un'imbarcazione nemica. Il 4 ott. 1656 prese l'abito dell'Ordine nella chiesa di S. Caterina d'Italia in Valletta. essendo gran maestro Giovanni Paolo Lascaris (1636-1657), e rimase nell'isola fino al 29 ott. 1658, quando il gran maestro Martino de Redin (1657-1660) gli permise di ritornare in patria. Qui ebbe dall'Ordine, nel corso degli anni, vari incarichi, commende e rendite. Nel 1675 si recò di nuovo a Malta, per il conferimento di un nuovo incarico. Dal 1710 al 1717 si ritirò progressivamente dalle cariche, trasmettendone alcune al nipote Giacomo, che aveva preso l'abito dell'Ordine nel 1705. Il 19 apr. 1717 fu promosso al baiulato conventuale dell'ammiragliato, e avrebbe dovuto recarsi nuovamente a Malta, ma avendo inviato una supplica a Clemente XI per essere esentato da questo dovere, venne esaudito, ricevendo inoltre altri benefici. L'anno seguente, il 5 ag. 1718, rinunziò all'ammiragliato, essendogli stato conferito per dieci anni il baiulato di S. Giovanni a Mare di Napoli.
Anche nella sua città natale, ebbe numerosi incarichi ed onorificenze: nel 1705 era tra i consiliarii del Comune, nel 1710 tra i praesides derelictorum, nel 1711 tra i milites procuratorum e nel 1712 tra i provisores Communis.
Morì a Verona il 28 ott. 1722 (Archivio di Stato di Verona, Registro dei morti di città, anno 1722; Ufficio di Sanità, registri morti, n. 66). Nel codice Vat. lat. 12.353 della Bibl. Ap. Vaticana, al f. 327v s'incontra la notizia anonima della morte di un conte Dal Pozzo nel 1689, ma si tratta evidentemente di un altro personaggio. Il D. fu sepolto a Verona, in S. Vitale; nel trigesimo della morte gli vennero dedicate solenni esequie, nel corso delle quali tenne un'orazione funebre Giancarlo Maggeri, sacerdote veronese; quest'orazione, probabilmente stampata, è stata poi consultata dal Laurenza (B. D. ..., p. 15), che si occupò della biografia e dell'edizione di un'opera del Dal Pozzo.
Cospicua parte delle opere del D., definito dallo Zani (XV, p. 276) "amatore di stampe e di quadri, dilettante di disegno e biografo", sono dedicate all'Ordine di Malta. Nel 1689 venne stampato a Messina, per i tipi di Vincenzo D'Amico, il Ruolo generale dei cavalieri gerosolimitani ricevuti nella veneranda Lingua d'Italia fino all'anno 1689, dedicato al gran maestro Gregorio Carafa.
L'opera venne successivamente completata e ristampata a Torino nel 1713 da Roberto Solaro di Govone, gran priore di Lombardia e successore del D. nella carica di ammiraglio dell'Ordine, presso i tipografi Francesco Mairesse e Giovanni Radix. Nel 1738 il Mairesse stampò di nuovo il volume con aggiornamenti fino a quell'anno, spiegando nella dedica di aver aggiunto la nota dei nuovi cavalieri comunicatagli da Cesare Nicolò Losa, ricevitore dell'Ordine in Torino.
L'altra opera del D. dedicata all'Ordine è la Historia della Sagra Religione militare di S. Giovanni Gerosolimitano detta di Malta, che intende proseguire quella precedentemente scritta da Giacomo Bosio, e che va dal 1571 al 1688. L'opera, che si basa su documenti ufficiali dell'Ordine e nella quale il D. riferisce anche avvenimenti ai quali aveva partecipato di persona, è preziosa fonte di informazione per la storia dei cavalieri di Malta; in essa, accanto alle descrizioni particolareggiate di fatti d'arme e di cronaca, vengono riportati numerosi brevi e bolle papali oltre a corrispondenze di rilievo relative all'Ordine. La dedica dei primo volume, che venne stampato a Verona da Giovanni Berno nel 1703 e che giunge nella narrazione fino al 1636, è a Ramon Perellos y Rocafull, gran maestro dal 1697 al 1720. Nel secondo volume, stampato a Venezia nel 1715, la dedica a Bartolomeo Ferdinando Piloni, procuratore generale del priorato di Venezia, è del tipografo Gerolamo Albrizzi, il quale riferisce di aver continuato l'opera del padre che aveva incominciato a stampare la seconda parte del manoscritto del Dal Pozzo.
Negli archivi dell'Ordine di Malta (Malta, Biblioteca nazionale, Libri conciliorum Status, Arch. 262, f. 67v) è registrata al 19 maggio 1677 la notizia della supplica del D. per un esame dell'opera, e della nomina da parte del gran maestro Nicola Cotoner (1663-1680) di una commissione a questo proposito. Di essa fecero parte, tra gli altri, Pietro Viany (1632-1700), gran priore dell'Ordine nell'isola di Malta, Paolo Raffaele Spinola, ammiraglio e in seguito capitano generale delle galere, e don Felice Inniguez de Ayerbe, gran conservatore. C. Vassallo, nel suo catalogo dei manoscritti della Biblioteca pubblica di Malta, indica al n. 319 una copia dell'opera, notandone alcune lievi differenze con l'edizione veronese del 1703; nello stesso catalogo, al n. 5, viene riportato uno scritto intitolato Avvertimenti necessari a chi legge l'istoria de' cavalieri di Malta del commendatore Dal Pozzo, con l'aggiunta che di tale opuscolo la Biblioteca possiede anche lo stampato (Colonia 1705); tale scritto, del quale era autore un abate Battaglini, impugnava l'opera (cfr. S. Maffei, Verona illustrata, p. 250), ma non si ha notizia di una replica da parte del Dal Pozzo.
Sempre in Verona, e ancora per Giovanni Berno, venne pubblicata nel 1718 un'altra opera del D., Le Vite de' pittori, degli scultori et architetti veronesi, raccolte da vari autori stampati, e manoscritti, e da altre particolari memorie. Con la narrativa delle Pitture, e Sculture, che s'attrovano nelle Chiese, case e altri luoghi pubblici e privati di Verona e suo territorio. In essa, oltre a centosessantasette artisti maggiori e minori, si incontrano descrizioni di materiale artistico scomparso o distrutto; ciò ha reso il volume una fonte di rilievo per tutti coloro che, in seguito, si sono occupati, da questo punto di vista, di Verona e del suo territorio. Il D. descrive pitture murali esterne e interne degli edifici, edicole, fregi e fornisce, tra l'altro, un elenco particolareggiato delle pitture che si trovavano nella casa dei conti Dal Pozzo in contrada S. Maria in Organo (pp. 305-309). In un'aggiunta in fine di volume, con la stessa data e luogo di stampa, l'autore corregge ed emenda alcuni errori. L'opera ha avuto una ristampa anastatica con aggiornamenti nel 1967. Il D. ha lasciato altre tracce del suo interessamento per l'arte e gli artisti veronesi; suo è il manoscritto 958 della Biblioteca comunale di Verona intitolato: Galleria di quadri che s'attrovano in case particolari di questa città di Verona raccolta dal sig. Fr. Bart. Co. Dal Pozzo comm. et amm. della Sagra Relig. Gierosolim. ed altre aggiunte tratte da Libri Pittorici.
Il D. si cimentò anche nel campo letterario: di lui si conoscono alcuni sonetti, versi latini e stanze in volgare, in opuscoli per nozze o di lode (Laurenza, B. D. ..., p. 22). Ma il suo tentativo letterario più ambizioso è Il Valletta, poema eroico in dodici canti in ottava rima avente come argomento l'assedio di Malta del 1565 e come protagonista Jean de la Valette, gran maestro dal 1557 al 1568. L'opera è dedicata a Nicola Cotoner, che nel 1672 aveva concesso al D. la commenda di S. Medardo della provincia di Venezia e nel 1680 quella di S. Sebastiano in Valdelsa. Il Valletta, che si rifà nella struttura e nello stile alla Gerusalemme liberata, fu composto probabilmente tra il 1670 e il 1675; la sua pubblicazione, fino al sesto canto, nel periodico Malta letteraria è opera di V. Laurenza. Il manoscritto dal quale quest'ultimo trasse l'opera, non era l'originale del D., ma una copia corretta da Giovanni Antonio Ciantar, pubblicista e accademico, che aveva modificato il testo, interpolando anche alcuni versi suoi.
Nel 1721 venne stampata in Verona per Giovanni Berno una traduzione e commento da parte del D. della Vita di s. Toscana, attribuita al p. Celso Maffei ma scritta in realtà da un altro Celso veronese della famiglia Dalle Falci, monaco benedettino e abate di S. Nazario (Castellani, Memorie criticocronologiche..., pp. 64 s.).
De Smitmer (Catalogo..., p. 102) e Laurenza (B. D. ..., VIII, p. 21) attribuiscono al D. anche delle Genealogie de' Cavalieri della Venerabile Lingua d'Italia, in sette volumi secondo i sette priorati, rimaste però inedite. Il Rossi (Storia della marina..., p. 51) gli attribuisce un "catalogo cronologico dei generali della squadra delle galere della Sacra Religione Gerosolimitana di Malta con le fattioni più cospicue che si fecero sotto la loro condotta dal tempo che la detta S. Religione risiede nella Valletta", che si troverebbe nei manoscritti 15-16 della Biblioteca pubblica di Malta. Il Vassallo (Catalogo..., X, p. 301) riporta anch'egli il manoscritto, ma soltanto al n. 16 e senza l'indicazione dell'autore. L'opera, datata 1687, va dal 1572 al 1687, con un'appendice fino al 1755.
C. De Rosa di Villarosa, infine (Notizie di alcuni cavalieri..., p. 264) attribuisce altre opere inedite al D.: L'Epistole di s. Paolo Apostolo e Le sette Canoniche degli Apostoli volgarizzate; Il Salterio, o sia i Salmi di Davide con altri Sacri Canti ed Inni; Il Seneca cristiano; Riunioni sacre. Queste opere, che farebbero pensare ad interessi biblici del D., si trovavano, a quanto dice il De Rosa, nella biblioteca del conte Girolamo Dal Pozzo, pronipote di Bartolomeo.
Fonti e Bibl.: Giornale de' letter. d'Italia [Venezia], XXVI (1716), pp. 475 s.; S. Maffei, Verona illustrata, II, Verona 1732, p. 250; D. M. Manni, Osserv. istor. sopra i sigilli antichi de' secoli bassi, XVI, Firenze 1744, p. 89; F. P. De Smitmer, Catal. della biblioteca del Sagro Militar Ordine di S. Giovanni Gerosolimitano oggi detto di Malta, s. l. 1781, pp. 23, 97, 102, 108, 212; L. Cicognara, Catal. ragionato dei libri d'arte e d'antichità posseduti dal conte Cicognara, I, Pisa 1821, p. 397; P. Zani, Enciclopedia metodica critico-ragionata delle belle arti, XV, Parma 1823, p. 276; C. De Rosa di Villarosa, Notizie di alcuni cavalieri del Sacro Ordine Gerosolimitano ili. per lettere e per belle arti, Napoli 1841, pp. 263 s.; L. Castellani, Mem. critico-cronol. sul culto di santa Toscana…, Verona 1856, pp. 64 s.; G. Biadego, Catalogo descrittivo dei manoscritti della Bibl. com. di Verona, Verona 1892, p. 439; V. Laurenza, B. D. e il suo poema ined., in Malta letter., VIII (1911), pp. 15-35, 96-104, 140-45, 201-207, 282-300; IX (1912), pp. 16-23, 83-90, 166-77, 229-36, 296-03, 338-46; X (1913), pp. 1726, 91-113, 199-200, 342-56; XI (1914), pp. 148-50, 260-63, 325-28; E. Rossi, Aggiunta alla Bibliographie méthodique de l'Ordre Souverain de St. Jean de Jérusalem di Ferdinand de Hellwald, Roma 1924, p. 34; Id., Storia della marina dell'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, Roma-Milano 1926, pp. 51, 73 s., 130; C. Vassallo, Catal. dei codici e dei manoscritti inediti che si conservano nella pubblica Biblioteca di Malta, in Arch. stor. di Malta, X (1939), pp. 295, 338 s., 362; XI (1940), p. 128; F. Bonazzi, Elenco dei cavalieri del S. M. Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme ricevuti nella Veneranda Lingua d'Italia dalla fondazione dell'Ordine ai nostri giorni, Bologna 1969, p. 112; F. Dal Forno, Case e Palazzi di Verona, Verona 1973, pp. 152 ss.; Verona e il suo territorio, III,Verona 1979, p. 371.