FOLIN (Folino, Follin, Follino), Bartolomeo de
Nacque a Venezia nel 1732, come si ricava da un documento del 5 maggio 1768 della scuola militare di Varsavia in cui il F. risulta avere trentasei anni.
Apprese l'arte calcografica da M.A. Pitteri a Venezia e successivamente studiò nel laboratorio di L. Zucchi a Dresda. Mentre soggiornava a Bayreuth, alla corte del margravio Federico di Brandeburgo, ne intagliò al bulino due ritratti, uno dei quali è firmato e datato 1759, mentre il secondo, privo di data, è tratto da un dipinto di F. Pavona. Nominato nel 1761 insegnante all'Accademia di Bayreuth, fu poi dal margravio mandato a Roma per approfondire i suoi studi. Qui il F. disegnò e incise oggetti antichi per J.J. Winckelmann, sotto la direzione di A.R. Mengs e di G.B. Casanova.
Probabilmente in quel periodo incise in rame il Ritratto del Winckelmann (firmato) derivato dal quadro del Casanova segnalato in Thieme - Becker (VI, p. 104) nel Museurn der Bildenden Künste di Lipsia; la stampa (Lavagnino, 1943, ripr. p. 141) fu utilizzata come frontespizio dei terzo volume della Neue Bibliothek der schönen Wissenschafien und derfreyen Künste, Leipzig 1766.
Negli anni 1763-1766 il F. soggiornò a Dresda dove eseguì incisioni dai quadri della locale Gemäldegalerie: sono noti il Ritratto dell'astronomo (o Dotto al tavolo di lavoro), da J. de Ribera (firmato), e l'Autoritratto di Ismael Mengs (riprodotto nel secondo volume della Neue Bibliothek..., Leipzig 1765). Nel 1766, insieme con il generale polacco conte Luigi Federico di Brühl, il F. arrivò a Varsavia, dove si stabilì, e fino al 1769 fu maestro di disegno nella scuola militare del re Stanislao Augusto Poniatowski.
Il 5 maggio 1768 è menzionato nell'elenco dell'organico della scuola in qualità di capitano, capace di parlare italiano, francese e tedesco. Dal 1770insegnò disegno presso il corpo di artiglieria della Corona, comandato dal conte di Brühl, e successivamente, dal 1779, alla facoltà di ingegneria nella scuola di artiglieria organizzata dallo stesso Brühl. Fra il 1781 e il 1789 fu promosso maggiore dell'artiglieria della Corona. Nel 1792fece parte del presidio dell'arsenale di Varsavia.
Nel 1767 incise in rame, da un dipinto di M. Bacciarelli, il Ritratto del principe Stanislao Poniatowski castellano di Cracovia, padre del re, firmato e datato. Nel 1778 incise, sempre dal Bacciarelli, il Ritratto del re Stanislao Augusto Poniatowski (firmato e datato).
Secondo Ciampi (1830) il F. fu autore dell'opera Ritratti disegnati ed incisi in rame da lui medisimo del Re Stanislao Poniatowski e sua famiglia, pubblicata a Varsavia nel 1778. Forse si può collegare con il mecenatismo di Stanislao Augusto anche l'incisione in rame rappresentante il verso della medaglia coniata su commissione del re da J.P. Holzháusser nel 1771con i ritratti dei letterati Adam Naruszewicz e Maciej Sarbiewski; firmata e datata 1772, fu impiegata nel frontespizio del primo volume dei Cours de belles lettres distribué par exercises, stampato a Varsavia nello stesso anno. Il F. fece inoltre i ritratti dell'altro suo protettore, il conte di Brühl: in particolare si ricordano due incisioni firmate e datate, rispettivamente, 1774 e 1778.
L'8 apr. 1781 furono pagati al F. - per ordine del re - 242, 15 złoty "pour tirer le Canon à la résurrection". Dal settembre 1790 al novembre 1797 egli ricevette uno stipendio mensile dal Tesoro reale.
Il F. incideva anche carte geografiche. Incise in rame, su quattro lastre, una Carte générale et nouvelle de toute la Pologne du Grand Duché de Lithuanie et des Pays limitrofes..., firmata e datata 1770; numerosi esemplari di questa carta sono conservati nelle collezioni polacche, oltre che al British Museuin di Londra e nel Kriegsarchiv di Vienna. Nel 1789 firmò la Carte des Pays occupés par les Patzinaces et les Sobartoasphales en l'annee 900 de l'Er, Chr., incisa in rame e stampata nel primo volume dell'Essai sur l'histoire universelle et recherches sur celle de la Sarmatie di G. Potocki (Varsovie 1789).
Secondo Olszewicz (1932) il F. fu anche autore della carta geografica Carte cyclographique de la Pornéranie pour l'année 900 de I. C. tirée principalement de l'Hormesta du Roi Alfired, incisa in rame, ma non firmata, stampata nel terzo volume dell'opera di G. Potocki, edito sempre a Varsavia nel 1789 con il titolo di Suite des recherches sur la Sarmatie.
Il 9 dic. 1790 il F., per i suoi meriti, fu ascritto alla nobiltà dalla Dieta. Nel 1807 si rivolse alla commissione governativa, costituita da Napoleone, chiedendo che gli venisse ripristinato "il ben meritato stipendio assegnatogli nei tempi della Polonia". La sua domanda ebbe esito favorevole e il 14 aprile di quell'anno il F. regalò alla commissione una carta della Polonia da lui incisa, che fu deposta nell'archivio della commissione stessa.
Il F. si inserì facilmente nell'ambiente artistico di Varsavia. L'11 marzo 1791 fece da testimone alle nozze del pittore J. Pitschmann. Dopo il 1794 insegnò l'arte dell'incisione al pittore A. Orlowski, che nel 1802 ritrasse il maestro in un gruppo di otto amici (disegno perduto; ripr. in Kraushar, 1935).
Il F. morì a Varsavia dopo il 1808.
L'attività del F. in Polonia coincise con gli anni tempestosi delle riforme politiche, della decadenza dello Stato e dei tentativi della sua ricostruzione; anni che videro grandi cambiamenti e un forte sviluppo della vita intellettuale ed artistica. I suoi ritratti non si discostano dalle forme convenzionali barocche di rappresentazione dei sovrani, oppure, talora, sono improntati alla semplicità e al riserbo neoclassico. Esemplari delle sue incisioni sono conservati soprattutto in Polonia: Varsavia, Biblioteca dell'università e Museo nazionale; Cracovia, Museo nazionale e Biblioteca Iagellonica; Poznan, Museo nazionale; Breslavia, Biblioteca dell'Istituto nazionale Ossolinsky.
Il conte Augusto Federico Moszynski, in una lettera da Roma del giugno 1785, scrisse al re di aver visto nella collezione del banchiere Chioj una stampa raffigurante le Tre Grazie con Sileno, un esemplare della quale, sempre secondo questa lettera, si trovava anche nelle collezioni del re polacco; potrebbe trattarsi dell'incisione in rame Le tre Grazie, derivata dal Domenichino, che fu la prima opera conosciuta del F., rifinita ancora dal suo maestro L. Zucchi. Un Ritratto del re Stanislao Augusto di Polonia, "d'aprés l'original de Lampi par Folino", è segnalato nella collezione dei re, in un elenco del 1796; potrebbe in realtà trattarsi dell'incisione del 1778 derivata dal Bacciarelli. Secondo il Ciampi (1834), il F. scrisse Il Baffolino, versi piacevoli in dialetto veneziano, Varsavia 1778.
Fonti e Bibl.: Varsavia, Archivio generale degli atti antichi, Warszawa, Ekonomiczne, ms. 15, f. 305: Protokół Rewizji Miasta Wolnego Warszawy... 1792 (Protocollo della Revisione della città libera di Varsavia... 1792); Ibid., Zbiór Popielów (Raccolta Popiel), ms. 366, ff. 47, 185, 244; ms. 404, Plico 5, f. 50 (documenti riguardanti l'attività del F. nella scuola militare a Varsavia); Ibid., Archivio camerale, Ze zbioru Jabionny (Raccolta Jablonna), mss. 111, 1223, 1226, 1344 s., 1387, 1396, 1451-1454, ff. n.n. (quietanze dello stipendio ricevuto dal re); Ibid., Varia, reparto I, ms. IV.12.1.44; Plico Summaryusze..., f. n.n. (6); Commissione Governativa, I, Registri-protocolli delle sessioni, ms. 12, f. 93; Ibid., Archivio dell'Accademia polacca delle scienze, 111-2: Collez. Batowski, cartella q-1, f. n.n. (estratto dal Księgi Szkatuły podręczenej Stanisława Augusta..., 1791 [Registro contabile personale di Stanislao Augusto ... anno 1791], proveniente dall'archivio dei Potocki di Jablonna); Ibid., Istituto d'Arte dell'Accademia polacca delle scienze, Materiali per il Diz. degli artisti polacchi (trascrizione dell'inventario della collezione Pawlikowski a Leopoli, rep. "Rytownicy" [Incisori], nn. 1608-1612); Ibid., Parrocchia di S. Croce, Registro dei matrimoni, LC 1784-1794, f 43; Cracovia, Biblioteca Iagellonica, ms. 5755: Z. Pauli, Dykcjonarz artystòw obrazowych w Polsce (Diz. dei pittori in Polonia), I, ff. 304 s.; II, E 37; III, E 24; Ibid., Biblioteca Czartoryskich, ms. 676: Corrispondenza tra Stanislao Augusto e A.F. Moszynski negli anni 1764-1786, E 1842; J. Bemoulli, Reisen durch Brandenburg... und Polen..., VI, Leipzig 1780, p. 257; S. Ciampi, Notizie di medici, maestri di musica e cantori, pittori... in Polonia, Lucca 1830, p. 89; Id., Bibl. critica delle antiche reciproche corrispondenze..., I, Firenze 1834, p. 107; II, ibid. 1839, p. 247; M.C. Le Blanc, Manuel de l'amateur d'estampes..., II, Paris 1856, p. 242; J.I. Kraszewski, Catalogue d'une collection iconographique polonaise, Dresden 1865, p. 102; Volumina Legum..., IX, Kraków 1889, p. 198; E. Hutten-Czapsid, Spis rycin przedstawiajqcych portrety... hrabiego Hutten-Czapskiego (Elenco dei ritratti a stampa... nella collez. del conte Hutten-Czapski), Kraków 1901, nn. 250, 1335, 1516, 1827; B. Olszewicz, Kartografia polska XVIII wicku, Lwów 1932, pp. 46, 82; A. Kraushar, Karol Grell i szkic rysunkowy artysty-malarza Aleksandra Orłowskiego z roku 1802 (K. Grell e lo schizzo dei pittore A. Orlowski), Sfinks 1935, p. 200; E. Lavagnino, Gli artisti italiani in Germania, III, Roma 1943, pp. 140-144, 146, 165; M. Mrozowska, Szkoła Rycerska Stanisława Augusta Poniatowskiego (Scuola militare di Stanislao Augusto Poniatowski), Wrocław 1961, pp. 162 s., 235; Z. Raszewski, Staroświecczyzna i postęp czasu. O teatrze polskirn (Anticaglia e l'andar del tempo. Sul teatro polacco), Warszawa 1963, p. 155; Portrety osobistogei polskich znajdujqce się w pokqjach i w galerii pałacu w Wilanowie (Ritratti di personalità polacche... nel palazzo di Wilanów, catal.), Warszawa 1967, p. 151; K. Buczek, Dziéjé kartografli polskiej od XV do XVIII wieku (Storia della cartografia polacca dal XV al XVIII secolo), Wrocław 1983, pp. 72, 76 s., 79, 81, 92; T. Paćko - W. Trzebinski, Centralny Katalog zbiorów kartografxznych w Polsce (Catal. centrale delle raccolte cartografiche in Polonia), V, Wrocław 1983, pp. 14, 16-18 (con ampia bibl. sulla produzione cartografica); U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XII, p. 154; Encyklopedia wojskowa (Encicl. militare), II, Warszawa 1931, p. 655; Słownik artystów polskich i obcych w Polsce dziłjacych (Diz. degli artisti polacchi e stranieri attivi in Polonia), II, Wrocław 1975, pp. 231 s.