CANONICA, Bartolomeo (Bertolino) della
Figlio di Giovanni, fu intagliatore e pittore, ma non ne sono note le opere. Il suo nome tuttavia ricorre spesso in documenti della seconda metà del Quattro e degli inizi del Cinquecento. È citato come teste a Pavia il 19 ott. 1457, senza titolo di maestro (Maiocchi, I, p. 98 n. 456); mentre compare con il titolo di maestro con bottega a porta Laudense, e sempre come teste, il 27 sett. e il 23 nov. 1464 (ibid., p. 137 n. 632; p. 139 n. 641). Nel 1465 viene pagato per lavori (il fregio alle pareti e i fiammanti delle volte, secondo l'indicazione del Beltrami) nel chiostro piccolo della certosa, insieme con Bartolomeo Caylina (ibid., p. 140 n. 647). Con questi due artisti pare infatti debbano essere identificati i due pittori, Bertolino (diminutivo di Bartolomeo) e Bartolomeo, menzionati per i pagamenti. Con Bartolomeo Caylina il C. è ricordato come teste in un documento dello stesso anno (ibid., p. 143 n. 666). Del 1468 è l'ultima testimonianza relativa all'attività dell'artista a Pavia (ibid., p. 160 n. 741). Nel 1470 doveva già essere a Genova se il 5 settembre i suoi fratelli Agostino e Nicola sono menzionati quali suoi procuratori a Pavia (ibid., p. 179 n. 806). Il C. risulta essere a Genova nel 1474 e nel 1475, ed avere bottega e casa presso gli orti di S. Andrea. Di pochi anni dopo sono le sue nozze con Violantina di Carlo Doria (Maiocchi, II, p. 168 n. 2246). Del 1479 è la commissione da parte della Confraternita di S. Ugone di una pala con S. Ugone, quattro santi e storie della vita del protettore, per la quale riceverà pagamenti fino al 1482.
Nel 1481 il C. è console dell'arte dei pittori e degli scudai in Genova (Maiocchi, I, p. 273 n. 1167). Nel 1485 è citato come garante a Genova di Vincenzo Foppa, che era a Pavia (ibid., p. 300 n. 1268). Nel 1488 riceve denari per il Foppa dalla Confraternita di S. Sebastiano, e promette quattro figure intagliate in legno da porsi sull'altare della confraternita nella cattedrale di Genova (ibid., p. 330 n. 1374). Vuole l'Alizeri che il C. lavorasse per gli intagli della pala del Foppa nell'oratorio di S. Maria di Castello di Savona; del 1489 è, però, una disputa del C. col Foppa a causa di vecchi crediti che il C. rivendicava (ibid., p. 338 n. 1412). Dopo il 1491 il C. dovette risiedere prevalentemente a Pavia, dove è detto "nobilis dominus", e ha l'esercizio della pesa del sale della gabella della città, antico esercizio della famiglia. Nel 1494 acquista una casa a Pavia; ma nel 1495 è detto "habitator Ianue" in un documento genovese dove è citato per una contestazione del figlio con un tale che gli ha fornito due matrici per stampare carte da gioco. Ricompare a Pavia subito dopo, e nel 1496 affitta al pittore Carlo Braccesco la casa agli orti di S. Andrea a Genova, esclusa una bottega. Nel 1502 affitta proprie case e terreni nei dintorni di Belgioioso. Dell'inverno 1502 - primavera 1503 è un soggiorno a Genova. Negli ultimi anni dovette abitare a Genova, dove, nel 1517 fa testamento, chiedendo sepoltura nella chiesa di S. Agostino.
Il C. è spesso citato nei documenti con il diminutivo di Bertolino, ma non è da confondersi con il pittore Bertolino da Pavia, attivo negli stessi anni a Pavia e a Genova (vedi per questo Alizeri, II, p. 396; Natali; Castelnovi). Se è vero che i due pittori Bertolino e Bartolomeo operanti alla certosa nel 1465 sono da identificarsi con il C. e Bartolomeo Caylina, non è esatta la notizia riferita dal Thieme-Becker, III, p. 507, sull'attività alla certosa di Bertolino da Pavia, e deve considerarsi nulla la voce Bartolomeo da Pavia nello stesso repertorio (II, p. 575).
Giovanni Battista, figlio del C., anch'egli pittore e intagliatore, compare a Genova, secondo la testimonianza di documenti del 1495, 1496 e del 30 marzo 1501, allorché si impegnava a consegnare, entro due mesi, al monastero di S. Andrea una grande pala di altare con le figure "relevate de ligno", descritte dal Maiocchi (II, p. 136 n. 2120).
Fonti e Bibl.: R. Maiocchi, Cod.dipl. artistico di Pavia, I-II, Pavia 1937-1949 (vedi anche R. Cipriani, Indice..., Milano 1966, pp. 21 s.: per il C., per Giovanni Battista e per l'albero genealogico); F. Alizeri, Notizie dei professori del disegno in Liguria..., I, Genova 1870, pp. 365 s., 372; II, ibid. 1873, pp. 6, 32, 238 s., 389 s.; L. Beltrami, La Certosa di Pavia, Milano 1895, p. 61; G. Natali, Saggio di un Abbecedario..., in Boll. stor. pavese, VIII (1908), p. 345; C. J. Ffoulkes-R. Maiocchi, V. Foppa, London 1909, pp. 38, 71, 110, 133, 136, 138 s., 153 s., 161 s., 171 s., 180, 317 s., 324; R. Longhi, C. Braccesco, Milano 1942, pp. 20, 27; F. Wittgens, V. Foppa, Milano s.d., pp. 55, 104; G. V. Castelnovi, in La pittura a Genova e in Liguria..., Genova 1970, pp. 125, 167; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, pp. 512 s.