Pittore fiorentino (fine sec. 15º - primi 16º). Eseguì (1488) la predella dell'Adorazione dei Magi di Domenico Ghirlandaio nello Spedale degl'Innocenti, fu collaboratore anche di Piero di Cosimo, di Iacopo del Sellaio e del Botticelli. Nelle numerose opere a lui attribuite, in genere di piccolo formato, specie fronti di cassoni, sembra risentire anche della maniera nervosa ed elegante di Filippo Lippi, che traduce in accenti più pesanti (Ratto delle Sabine, Roma, Gall. Colonna). Prima della sua identificazione per via di documenti, la sua personalità fu indicata (Berenson) con il nome provvisorio di Alunno di Domenico.