FIADONI (o Fiandoni), Bartolomeo (XV, p. 189)
Dal 1282 al 1303 viaggiò nella Francia meridionale, nel nord della Spagna e in Germania. Nel 1309, per una questione d'eredità che il convento di S. Romano aveva con i conti di Donoratico, fu alla corte di Avignone e vi tornò nel 1311 per rimanervi fino al 1318.
Raccoglitore attento di larghi materiali cronistici nelle sue lunghe peregrinazioni in Italia e all'estero, buon conoscitore di uomini e di cose del suo tempo, appassionato difensore delle idee teocratiche, il F. iniziò la sua attività di scrittore nel 1281 con una Determinatio compendiosa de iurisditione imperii, sulla natura teorico-giuridica dello stato. Queste idee egli svolse poi più ampiamente nella parte del De Regimine Principum di S. Tommaso, che certamente è dovuta alla sua penna (dal lib. II, 5, sino alla fine).
Ma la sua opera maggiore furono gli Annales composti tra il 1303 e il 1308, nei quali mise a frutto gran parte dei cronisti del suo tempo da Goffredo di Viterbo e Iacopo da Varagine a Martin Polono, da Riccardo di Poitou ai Gesta Lucanorum e ai perduti Gesta Florentinorum, dal regesto ufficiale dei documenti del comune di Lucca, a cronache perdute De bellis Lucanorum et Pisanorum. La materia, disposta annalisticamente, va dal 1061 al 1303 ed ha particolare importanza per la testimonianza personale del cronista su molti fatti specialmente dal 1260 in poi. Della Historia ecclesiastica a Christo nato ad annum 1321, è specialmente importante la Vita Clementis papae V edita dal Baluze, Vitae paparum Avenionensium, e riedita nella nuova ediz. delle Vitae paparum curata dal Mollat.