LONIGO, Bartolomeo
Nacque a Este, in una data imprecisata del secondo decennio del XVI secolo, dal notaio Bernardino, discendente del ramo dei Lonigo di Vicenza, trasferitisi nella città di Este nella prima metà del XV secolo. Delle due casate atestine di S. Martino e S. Tecla il L. appartenne alla seconda, più illustre, e risiedette nel terziere omonimo, in prossimità del duomo, dove abitò insieme con il fratello minore Biagio (padre di Michele, che sarebbe divenuto canonico e archivista della Biblioteca Vaticana, e di Gaspare, in seguito consultore della Repubblica di Venezia).
Compiuti gli studi di diritto a Padova, nel 1552 il L. fu eletto, secondo tradizione familiare, alla carica di consigliere, quindi, di lì a qualche anno, di vicecancelliere e notaio della Comunità di Este; fu anche notaio del capitolo del duomo.
La sua attività di cancelleria è documentata da una decina di copie conservate nell'Archivio municipale di Este, da lui redatte e sottoscritte. Si segnalano un volume di Ducali (datato 1557, recante l'intestazione al L. coadiutor di Cancelleria); un Marchionum liber (che include l'albero genealogico degli Este a partire da Obizzo [III]); una miscellanea titolata Estravagante (contenente ducali, privilegi, terminazioni, informazioni, genealogie e altra documentazione relativa ai marchesi, fino all'anno 1524); un Repertorio di leggi statutarie (in doppia copia); e ancora, un volume De aquis et aquarum provisionum; un compendio, datato 1575, del Novo estimo reale della Comunità di Este; una copia del 1596 di carte inerenti al Comune di Calaone. Nell'Archivio capitolare del duomo è presente un Registro di vari vecchi istrumenti di livelli, spettanti a diverse chiese e oratori, contenente compendi di atti compresi tra il 1454 e il 1556.
Fu nel corso del pluridecennale ufficio notarile che il L. poté coltivare la sua grande passione storico-antiquaria, per la quale andò raccogliendo documenti e notizie concernenti la storia civile ed ecclesiastica della sua città, con attenzione particolare alle testimonianze archeologiche e ai rinvenimenti legati alle fabbriche che vi si edificavano. Al riguardo, il suo nome compare tra i testimoni in favore del capitolo del duomo nella causa intentata da Niccolò Tiepolo contro l'illecita estensione del cantiere del duomo su spazio pubblico; e appunto il L., a sostegno della propria testimonianza, affermava "como vicino alla chiesa, deletandome de fabriche, spesso mi conferiva a veder a fondar la capella capitulata" (Este, Archivio capitolare del duomo, Processo concernente la fabrica del choro, c. 11, dove si attesta un'attitudine all'osservazione diretta che conferisce attendibilità alle registrazioni antiquarie del L.). Di questa attività di ricerca e annotazione è testimonianza il codice miscellaneo conservato alla Biblioteca apostolica Vaticana (Barb. lat., 5059, cartaceo di 178 carte, in parte autografo), lì portato dal nipote Michele, archivista in questa istituzione dal 1623. Si tratta di una varia compilazione di notizie storiche sulle origini atestine (a partire dall'età di Noè, quindi via via giungendo, attraverso Greci e Romani, alle più importanti genealogie moderne, fino alla casa d'Este), corredate di genealogie e talora di accurati disegni, sempre di mano del L. (alle cc. 174-176 si trovano gli alberi della stessa famiglia Lonigo). Sulla scorta di un esame comparativo con la grafia del questo codice, si è potuto attribuire al L. anche il fascicolo intitolato Antichaglie che si ritrovano in Este, suo territorio et altrove, nel ms. Vat. lat., 9141, cc. 144-152. Già riferito allo storico atestino Ippolito Angelieri dal Mommsen - che ne curò l'edizione nel 1868 - la paternità fu attribuita al L. da Franceschetti anche in relazione al bel disegno del monumento funebre dei principi Taddeo e Bertoldo d'Este, che era nella cappella maggiore della chiesa di S. Francesco e che fu poi distrutto nel 1797 (lo schizzo è riprodotto in E. Billanovich - M. Billanovich, tav. I).
Tali zibaldoni dovevano servire al L. per l'allestimento di quella che costituisce la sua compilazione più importante: Della istoria della nobil città Atestina et della ill.ma famiglia di Este hoggidì duca di Ferrara, raccolta da diversi autori, scritture antiche et croniche particolari, dalle origini al 1513, tradita da un codice della Biblioteca Estense di Modena (Mss., 415 [Alpha G 5, 28], di 154 carte, autografo; in cinque libri, con due disegni, del territorio antico e della topografia moderna, e sottoscrizione di pubblici agrimensori, datata 1566). Il L., intorno al 1570, dedicò questa compilazione al cardinale Luigi d'Este con l'intento di "in umile e rimesso stile descrivere le antichità della patria mia d'Este, che da marmi, da croniche, da antiche scritture (da me non senza gran fatica per molt'anni insieme accolte) ho potuto comprendere" (Franceschetti, p. 41). L'opera, menzionata dal Muratori, servì di base anche alla più nota trattazione De antiquitate urbis Atestinae del citato Angelieri, medico vissuto in anni coevi (1550 - 1605 circa) e frequentatore di casa Lonigo, dove poté servirsi delle medesime fonti, cui egli stesso si riferiva elogiando "Bartholomaeum Leonicum antiquarium praestantissimum".
Del L. si conservano infine alcuni versi giovanili (Laus civitatis Atestinae, 10 distici datati 1541) e la mera notizia di Duae declamationes contro un tal Giuseppe Allegri, cittadino di Este, risalenti allo stesso periodo (Franceschetti, p. 34).
Il L. morì, presumibilmente a Este, il 1° genn. 1607, come documenta un elenco dei consiglieri dell'Archivio municipale (Consigli della magnifica Comunità di Este, VI, c. 182).
Fonti e Bibl.: L.A. Muratori, Delle antichità estensi ed italiane, I, Modena 1717, p. 364; I. Angelieri, De antiquitate urbis Atestinae, a cura di A. Burgos, in Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae…, VII, 1, Lugduni Batavorum 1722, col. 16; I. Alessi, Ricerche istorico-critiche dell'antichità di Este, Padova 1776, pp. 17 s.; Anticaglie che si ritrovano in Este suo territorio e altrove, prefazione di Th. Mommsen, Padova 1868, pp. 5-21; G. Pietrogrande, Biografie estensi, Padova 1881, pp. 32-38; L. Benvenuti, Bibliografia atestina, Bologna 1881, pp. 92-97, 101, 121; F.D. Gasparolo, Costituzione dell'Archivio Vaticano e suo primo indice sotto il pontificato di Paolo V, manoscritto inedito di Michele Lonigo, in Studi e documenti di storia e diritto, VII (1887), pp. 14-19, 30 s.; F. Franceschetti, Ippolito Angelieri e B. L. estensi ed il codice vaticano "Antichaglie che si ritrovano in Este, suo territorio et altrove", Vicenza 1892; E. Billanovich - M. Billanovich, Gli ultimi Estensi di Padova. Bertoldo d'Este e un disegno di Iacopo Bellini, in Italia medioevale e umanistica, XXX (1987), p. 167 e nota.