MARLIANO, Bartolomeo
Archeologo, nacque a Robbio in Lomellina, forse nel 1488 e morì a Roma il 25 luglio 1566. Cavaliere di S. Pietro e familiare del Papa, egli visse però in grande semplicità, mostrandosi generoso coi poveri, in quanto i suoi libri ed il commercio antiquario gli avevano assicurato una certa agiatezza. Aveva eseguito traduzioni in latino di classici greci, fra i quali l'Odissea, e curato edizioni di Livio, ma il suo nome è principalmente legato alla Urbis Romae topographiae libri V, uscita a Roma nel 1534 e di cui fu fatta un'epitome nel 1538. Il M. seguì l'indirizzo tracciato da Andrea Fulvio, fu guidato da intuizioni moderne ed ebbe sicuro potere di sintesi; purtroppo però, nelle sue opere, non ricorda tutte le scoperte avvenute ai suoi tempi. Furono suoi compagni di lavoro Annibal Caro, Antonio Allegretti e il Fabri di Fano, e suoi discepoli Giovanni Gaddi e i fratelli Trivulzio. Nel 1549 pubblicò inoltre i frammenti dei Fasti consolari che erano stati scoperti dal card. Farnese (Consulum, dictatorum, censorumque Romanorum series). Delle sue opere furono fatte, fino al ‛700, numerose riedizioni e integrazioni.
Bibl.: G. Moroni, Dizionario Ecclesiastico, Venezia 1870; A. Bertolotti, B. M. archeologo del sec. XVI, Modena 1879; id., Artisti Subalpini in Roma, Mantova 1884; R. Lanciani, Storia degli Scavi di Roma, Roma 1903, II, p. 240 ss.; L. Pastor, Storia dei Papi, Roma 1914, vol. V, p. 713.