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PASSAROTTI, Bartolomeo

di Aldo Foratti - Enciclopedia Italiana (1935)
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PASSAROTTI (o Passerotti), Bartolomeo

Aldo Foratti

Pittore e incisore, nato a Bologna il 28 giugno 1529, ivi morto il 3 giugno 1592. Conobbe Michelangelo attraverso il Tibaldi, ma ebbero più efficacia sul suo temperamento l'armonia e la delicatezza del Correggio. La bottega del P. era nota fin dal 1560, e la maniera dell'artista piacque per i quadri di genere, per i ritratti e per i tipi popolari. La vivace freschezza del pennello richiamò, non senza esagerazione, i metodi degli Olandesi anche per la mescolanza di figure e di oggetti: venditori o popolani, fiori o pesci, o uccelli. I diversi influssi non esclusero nel P. lo studio dei Veneziani; pure la personalità dell'artista rimane ben distinta in opere come il ritratto della Galleria Capitolina, la Famiglia Perrachini della Galleria Colonna in Roma (1569), meglio che in alcuni quadri d'altare rimasti a Bologna, ad es. nella Madonna e Santi della chiesa di S. Giacomo Maggiore, dove il correggismo parafrasa con povertà di sentimento la Madonna del S. Giorgio, alterandone il pathos e l'ebbrezza mistica. Altri quadri d'altare delle chiese bolognesi portano attribuzioni assai dubbie, mentre due dipinti della Pinacoteca (Presentazione al Tempio e S. Francesco) non consentono dubbî. I disegni del P. sono ammirati per la precisione e per un certo garbo calligrafico che dimostrano prontezza non comune nel capir la vita e nel renderla con animo sempre imperturbabile. Suo figlio Tiburzio (morto circa il 1612) seguitò debolmente i modi paterni.

Bibl.: H. Bodmer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932; A. Venturi, Storia dell'arte ital., IX, vi, Milano 1933, pp. 733-756.

Vedi anche
Prospero Fontana Pittore (Bologna 1512 - ivi 1597). Esponente del manierismo emiliano, risentì in un primo tempo dei modi raffaelleschi di Innocenzo da Imola e di Perìn del Vaga, di cui fu aiuto a Genova (1527). A Roma, nel 1550 eseguì per Giulio III un ritratto, poi collaborò alla decorazione di Villa Giulia. Recatosi ... Bartolomeo Cèsi Cèsi, Bartolomeo. - Pittore (Bologna 1556 - ivi 1629). La sua prima attività risente del tardo manierismo emiliano e romano (Bologna: affreschi nella capp. Vezzi in S. Stefano, 1574; affreschi in pal. Fava, 1583-84). Intorno al 1590 il suo stile si fa più sobrio e antimanieristico, attento alle esperienze ... Giacomo Cavedóni Cavedóni, Giacomo. - Pittore (Sassuolo 1577 - Bologna 1660). Fu influenzato prima da L. Carracci, poi dai maestri veneziani (Natività e Adorazione dei Magi, 1612-13, in S. Paolo a Bologna). Parimenti d'influsso veneto è la pala con La Madonna e i ss. Alò e Petronio nella Pinacoteca di Bologna (1614). ... Ludovico Carracci Pittore (Bologna 1555 - ivi 1619), cugino di Agostino e di Annibale. Si formò dapprima con P. Fontana, poi a Firenze col Passignano. Fu anche a Parma, a Mantova, a Venezia e, con felice eclettismo, trasse spunti da Andrea del Sarto, dal Correggio, dal Parmigianino, dai grandi maestri veneziani: in patria, ...
Altri risultati per PASSAROTTI, Bartolomeo
  • PASSEROTTI, Bartolomeo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 81 (2014)
    Angela Ghirardi PASSEROTTI (Passarotti), Bartolomeo. – Nacque a Bologna nel 1529, rinnovando nel nome quello del padre; fu battezzato il 28 giugno. Gli anni della formazione sono oscuri: a ventidue anni era a Roma, dove di lui rimane traccia il 12 giugno 1551 nelle cronache giudiziarie per un litigio ...
  • Passaròtti, Bartolomeo
    Enciclopedia on line
    Pittore e incisore (Bologna 1529 - ivi 1592). La sua formazione avvenne in patria e a Roma con I. Vignola (1550-55) e poi presso T. Zuccari (1555-60 circa). Influenzato inizialmente da Correggio, Parmigianino e N. dell'Abate (1564-65, Madonna in trono e santi, Bologna, S. Giacomo Maggiore), fu sensibile ...
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