SCALA, Bartolomeo
Nacque a Colle in Valdelsa nel 1428; prima dei vent'anni si trasferì a Firenze, dove morì nel 1497. Udì con Iacopo Ammannati le lezioni del Marsuppini. Ebbe molta dimestichezza con i Medici, che almeno fin dal 1465 lo assunsero alla direzione della cancelleria. Nel 1471 ottenne la cittadinanza fiorentina, nel 1472 fu dei Signori, nel 1486 gonfaloniere. Scrisse varie opere, la maggior parte inedite, in verso e prosa, tra cui De historia Florentinorum apologi centum (a cura di C. Müllner, Vienna 1897), buon numero di orazioni, lettere e altri opuscoli. Partecipò con passione al movimento umanistico del circolo fiorentino, e come ciceroniano polemizzò col Poliziano che era di tendenza eclettica.
La figlia Alessandra nacque nel 1475, morì nel 1506. Frequentò la scuola di greco di Giano Lascari, di Demetrio Calcondila e del Poliziano. Corrispose con l'umanista veneziana Cassandra Fedele. Per la precocità dell'ingegno e più per la meravigliosa bellezza fu corteggiata dal Poliziano e dal Lascari, che le dedicarono varî epigrammi. Ma ella ricambiò l'amore del poeta greco Marullo, a cui andò sposa verso il 1494; e, morto lui nel 1500, si chiuse nel monastero di S. Pier Maggiore di Firenze. Rimase celebre la rappresentazione, nel 1493, dell'Elettra di Sofocle nel testo greco, nella quale Alessandra sostenne la parte della protagonista. Possediamo di lei un grazioso epigramma greco in risposta al Poliziano.
Bibl.: D. M. Manni, B. Scalae Collensis vita, Firenze 1768; L. Dini, B. S., in Miscell. storica della Valdelsa, 1896, pp. 60-63; I. Del Lungo, Tra lo S. e il Poliziano, ibid., pp. 179-80; M. L. Gentile, B. S. e i Medici, ibid., 1903, pp. 129-138; R. Sabbadini, B. S., in Giorn. storico d. lett. it., L (1907), pp. 59-60; R. Marzini, B. S. da Colle di Valdelsa, in Miscell. storica d. Valdelsa, 1924, pp. 56-62; A. Dobelli, Alcune rime di B. S., una figurina della rinasc. fiorentina, in Giorn. stor. d. lett. ital., LXXXV (1925), pp. 241-67.