basalioma
Carcinoma cutaneo che colpisce la cellula basale dell’epidermide; il b. è anche denominato epitelioma basocellulare o carcinoma basocellulare. È in assoluto il tumore maligno più frequente, sia tra i maschi sia tra le femmine. Insorge prevalentemente in individui anziani, a cute chiara, che hanno mostrato facilità all’ustione solare.
I b. si localizzano frequentemente sul volto e sul tronco e presentano una certa variabilità di aspetto clinico: b. piano-cicatriziale, comune, caratterizzato da un’area centrale di aspetto atrofico-cicatriziale, circondata da un piccolo orlo rilevato di minute papule biancastre traslucide su cui si evidenziano teleangectasie; b. papulo-nodulare, papula o nodulo di colorito perlaceo a superficie traslucida, solcata da fini teleangectasie, talora ulcerato; b. superficiale, chiazza o placca, più o meno erosa e crostosa (pagetoide), frequente sul tronco; b. ulcerativo o ulcus rodens, ulcera che tende rapidamente ad approfondirsi; b. sclerodermiforme, piccola cicatrice biancastra atrofica che tende a invadere profondamente i tessuti sottostanti.
Il b. è caratterizzato da gruppi di cellule basaloidi, con nuclei ovulari o tondeggianti ipercromici, con piccoli nucleoli e citoplasma scarso. Tali cellule infiltrano il derma a diversa profondità, talora con masse neoplastiche di aspetto rotondeggiante e margine di avanzamento convesso (pushing edge), talora ridotte a poche filiere e margine di avanzamento concavo (infiltrating edge).
I b. superficiali tendono a diffondere in superficie; quelli piano-cicatriziali e papulo-nodulari tendono a invadere il derma sottostante con gradualità; quelli ulcerativi o sclerodermiformi presentano invasione precoce e rapida dei tessuti sottostanti. Questa talora è molto accentuata: il tumore infiltra organi vitali contigui (vie respiratorie, sistema nervoso centrale) e la prognosi risulta infausta. Solo eccezionalmente i b. danno metastasi ai linfonodi locoregionali o agli organi interni.
La terapia elettiva è l’escissione chirurgica con esame istologico, che permette, oltre alla corretta diagnosi istogenetica, anche il controllo della completa asportazione della lesione. La percentuale di recidive a 5 anni è bassa. Il trattamento chirurgico può incontrare limitazioni inerenti alla neoplasia o al paziente. In queste condizioni, come nel caso di lesioni multiple e superficiali, sono stati proposti trattamenti locali alternativi: radioterapia, elettrocoagulazione, crioterapia, laserterapia, terapia fotodinamica, uso di interferone intralesionale, uso di chemioterapici per infiltrazione o come preparati topici (fluorouracile, imiquimod).