BASARAB (Băsărabă)
Dinastia principesca della Valacchia. Il nome Basaraba fu molto diffuso, fra nobili e plebei; il primo dinasta di questo nome fu, nel sec. XIV, principe della Valacchia o, secondo le fonti contemporanee, della "sovranità" (domnie) di tutta la terra romena. Figlio di un principe autonomo che le fonti chiamano ora Giovanni (Ivanco), ora Tugomir o Tihomir (i nomi doppî dei sovrani sono caratteristici della storia balcanica medievale), fu, se non il creatore, almeno l'assertore dell'indipendenza del suo paese. Alleato dello zar dei Bulgari, suo parente, fu con lui sconfitto dal re serbo Stefan Dušan, nello scontro di Velbuzd; ma a Posada, nel 1330, le sue armi riportarono una bella vittoria contro il re Caroberto d'Ungheria, entrato con un esercito di cavalieri nelle montagne valacche. Di B. non si sa poi altro che morì a Câmpulung nel 1352.
I discendenti di Basarab il Grande sono detti comunemente i Basarabi. Successore e, probabilmente, già prima collega nel governo, fu il figlio Nicolae (detto più spesso Alessandro); vennero poi Ladislao (Vladislav o Vlaicu), figlio di Alessandro, quindi il fratello e successore di Ladislao, Radu e i figli di Radu, Dan (forma abbreviata di Daniele) e Mircea, che fu il vero organizzatore del principato di Valacchia. Nel sec. XV si susseguono il figlio e il nipote di Mircea, Michele e Dan, poi Radu il Calvo, Vlad e Alessandro (Aldea). Un Basarab II appare soltanto verso il 1440 e poi altri nella seconda metà del secolo, quasi per affermare, col prestigio di quel nome, la potenza valacca contro quella, minacciosa, della Moldavia. Fors'anche i discendenti di dubbia legittimità volevano coonestare e convalidare con quel nome le loro pretese dinastiche. Così verso il 1470-80 regnarono Basarab III il Vecchio o il Grande (prima chiamato il boiaro Laiotă) e Basarab IV il Giovane o il Piccolo.
La dinastia continua col monaco Vlad e con l'altro ramo, proveniente da un figlio di Basarab il Giovine; questi, all'avvento al potere, cambia il suo nome (boiaro Neagoe) con quello del padre, divenendo così Basarab V. Il nome ricompare poi, al principio del sec. XVII, quando un semplice nobile, Serban (o Radu), di cui non si è mai potuto verificare la discendenza, diventa principe per la volontà del partito militare e si presenta come erede di un Basarab, che non può essere certamente il suaccennato. Lo stesso si ripete con Matteo, che nel 1633 occupa, grazie allo stesso partito, il trono della Valacchia. E il nome di Basarab servirà ancora d'appoggio dinastico a Costantino, figlio di Radu Serban. Infine, quando, nel 1688, il ricco proprietario di terre Costantino Brăncoveanu sarà assunto al supremo potere, non mancherà di dar lustro al nome della sua famiglia, che pur vantava la discendenza, per parte di madre, dalla stirpe imperiale dei Cantacuzeni, aggiungendovi quello dei Basarab.
Bibl.: N. Iorga, Geschichte des rumänischen Volkes, Gotha 1905, I; id., Storia dei Romeni, Milano 1928.