BASCHIRIA (A. T., 66-67)
La Repubblica Baschira è stata formata da alcune parti delle antiche provincie di Ufa, Orenburg, Perm e Samara. Il suo territorio (fra 51°12′ e 56°30′ lat. N. e 53°9′ e 62°18′ long. O.) non costituisce una regione unica, ma è composto di due parti, separate fra di loro dal governatorato di Orenburg, colonizzato da Russi. Amministrativamente la repubblica si divide in 8 provincie (Ufa, Argaiaš, Belebej, Birsk, Zilair, Mesjagutovo, Sterlitamak e Tamjan-Kataj [cap. Beloreck]); capoluogo è la città di Ufa. La superficie del territorio è di 155.496 kmq. La popolazione nel 1913 era di 2.874.000 ab., ma dopo la carestia del 1921 diminuì considerevolmente e nel 1926 era ancora di soli 2.559.547 ab. La densità è quindi di 16,5 abitanti per kmq. Nel 1923 il numero dei Baschiri (compresi tutti i Turcomanni) era di 1.130.461 (46,3% di tutta la popolazione), il numero dei Russi di 1.083.912 (44,4%); la prevalenza assoluta dei Baschiri si ha solo in 3 provincie. La Baschiria si stende in gran parte a occidente degli Urali Selvosi, e comprende territorî coperti per lo più di terra nera assai fertile. Il clima è continentale, con la temperatura media annua di 2°,7; il numero dei giorni nevosi è molto elevato; la media, infatii, è di 173. La parte montuosa è coperta principalmente da foreste di conifere, la parte più bassa è una steppa incolta.
L'occupazione principale della popolazione è l'agricoltura, che però viene esercitata ancora in forme poco redditizie. Il territorio coltivato è quasi i 2/5 di quello totale. Un grave danno sono per il paese le siccità che si verificano periodicamente. Si coltivano soprattutto la segala, il frumento, l'avena e il miglio; la segala e il frumento vengono anche esportati.
L'allevamento del bestiame ha avuto un grave colpo dalla carestia del 1921: nel 1917 il patrimonio zootecnico era costituito complessivamente da 6431 capi di bestiame; nel 1922 il loro numero era sceso a 1575; nel 1924, però, era di nuovo salito a 4743. La Baschiria è rinomata per la sua industria del latte, soprattutto per la preparazione del kumys (latte di cavalla fermentato), il quale da molto tempo attira sul suo territorio centinaia di malati da tutte le parti della Russia. Molto sviluppata è pure l'apicoltura (nel 1925 l'esportazione del miele e della cera era di 72,8 tonnellate). Molta importanza ha l'industria del legno (la superficie occupata dalle foreste costituiva ⅓ di tutto il territorio della Baschiria, che fornisce prodotti alle regioni del basso Volga e all'Asia centrale); invece le altre industrie sono poco sviluppate (estrazione d'oro dall'Ural, fabbriche di alcool). La caccia (scoiattoli, ermellini, martore ecc.) è una delle occupazioni più antiche del paese.
ll bilancio della Repubblica nell'anno 1925-26 si è chiuso all'attivo: spese 17 milioni di rubli, entrate 25 milioni e mezzo di rubli. Nella Baschiria vi sono una scuola per operai, sedici scuole tecniche, una scuola di musica. Nel 1925-26 il numero complessivo degli allievi era di 3699. Di questi 17,7% erano Baschiri, 28,8% Tartari, 44,7% Russi. Vi sono poi 14 scuole esclusivamente baschire con oltre 5000 allievi; esistono 4 musei regionali, un museo storico-rivoluzionario, un museo artistico.
Alla guerra civile (1917-19) i Baschiri hanno preso una parte attiva. Dopo la disfatta del "movimento bianco" una parte di essi si sottomise e fu allora costituita la A.B.S.R. Invece l'altra parte dei Baschiri, che non volle sottomettersi al governo dei primi rappresentanti del potere sovietico, continuò a resistere fino al 1921.
Bibl.: Sono da vedere le seguenti opere in lingua russa: per la geografia: Miranov, La geografia della Baschiria, Ufa 1926; per l'economia: Tutta la Baschiria, Ufa 1925; per la storia: S. Antagulov, La Baschiria, Mosca 1925. E cfr. la bibl. di baschiri.