Dearden, Basil (propr. Dear, Basil)
Regista e produttore cinematografico inglese, nato a Westcliff-on-Sea (Essex) il 1° gennaio 1911 e morto a Brentford (Londra) il 23 marzo 1971. Lavorò per vent'anni presso gli Ealing Studios, sviluppando una tecnica narrativa e figurativa di grande precisione e divenendo uno dei registi più adatti a una produzione di medio livello in grado comunque di appassionare il pubblico e sostenere sul mercato nazionale la concorrenza statunitense. In particolare, si cimentò con numerosi film a sfondo sociale ‒ dando spesso maggior risalto agli aspetti spettacolari rispetto a quelli psicologici ‒ due dei quali (The blue lamp, 1949, I giovani uccidono, e Sapphire, 1959, Zaffiro nero) ricevettero il British Film Academy Award; nei melodrammi seppe esprimere un interessante contrasto tra il fluire delle passioni e il rigido riserbo inglese.
Dopo alcuni anni di attività come attore teatrale, dal 1931 fu direttore di scena e autore per il regista e produttore Basil Dean. Chiamato da quest'ultimo agli Ealing Studios, nel 1936 esordì nel cinema: lavorò inizialmente come aiuto regista, sceneggiatore, direttore di produzione e produttore associato, cambiando il proprio cognome per non essere confuso con Dean. La sua prima regia fu il film comico The black sheep of Whitehall (1941; La pecora nera del signor ministro), realizzato in collaborazione con l'interprete principale Will Hay, cui seguirono, sempre a fianco di Hay, The goose steps out (1942) e My learned friend (1943). Diresse da solo il dramma bellico The bells go down (1943), e partecipò al film collettivo Dead of night (1945; Incubi notturni o Nel cuore della notte). Nel 1946 D. avviò con il produttore, regista e scenografo Michael Relph una collaborazione destinata a durare, attraverso una trentina di film, fino alla sua morte. Convinti assertori del potente influsso del cinema sulle masse, i due si posero come obiettivo di utilizzarlo per affrontare i problemi più scottanti della società postbellica, come il ruolo della donna, il razzismo, la violenza giovanile, la questione religiosa o quella omosessuale. Con questo intento didattico diedero vita a un'intensa produzione di social problem films, caratterizzati dalla ricerca dell'armonia sociale attraverso le armi della ragionevolezza e del buonsenso: prima con la Ealing (Frieda, 1947, Frida, l'amante straniera; Cage of gold, 1950, La gabbia d'oro; The blue lamp; I believe in you, 1952, diretto in comune), dal 1955 con altre case di produzione (The violent playground, 1957, L'incendiario; Sapphire) e tra il 1959 e il 1964 con una propria compagnia, la Allied Film Makers (Victim, 1961). Negli anni Sessanta, superati i social problem films dalle ben più radicali opere del Free Cinema, D. e Relph si dedicarono alle commedie, ai polizieschi e ai film d'azione.
Ch. Barr, Ealing Studios, London 1977, passim; J. Hill, Sex, class and realism: British cinema 1956-1963, London 1986, pp. 67-95; Liberal directions: Basil Dearden and postwar British film culture, ed. T. O'Sullivan, P. Wells, A. Burton, London 1997.