Vedi BASILEA dell'anno: 1973 - 1994
BASILEA
Museo di Antichità (Antikenmuseum und Sammlung Ludwig). - Fondato nel 1961 e inaugurato nel 1966, è l'unico museo svizzero dedicato esclusivamente all'antichità classica, e figura tra i cinque grandi musei pubblici del cantone di Basilea-Città. La sua realizzazione fu possibile grazie alla felice cooperazione di un gruppo di mecenati e di appassionati di arte antica; ospita antichità provenienti dai paesi classici dell'area mediterranea, soprattutto greche, ma anche italiote, etrusche e romane, comprese nell'arco di tempo tra il III millennio a.C. e il 300 d.C. Le sculture e le ceramiche (vasi greci) costituiscono la parte centrale della collezione; a esse si affiancano però notevoli esempi di bronzi, terrecotte, gioielli e monete. Alcuni singoli oggetti, provenienti da antiche collezioni raccolte a B. stessa - tra cui quella di J. J. Bachofen - trovarono una nuova sistemazione costituendo il primo nucleo del museo; in gran parte, tuttavia, le raccolte si sono formate nel nostro secolo grazie a donazioni di collezionisti privati (1960 Giovanni Züst; 1966 Robert Käppeli). Nel 1980 infine la donazione della collezione di Peter e Irene Ludwig rese necessario l'ampliamento del museo. Nel 1988 le opere esposte erano duemila. Le antiche collezioni cittadine comprendevano soltanto cinque opere in marmo di un certo livello, tra esse la testa di Apollo del tipo Belvedere della Collezione Steinhäuser (v. vol. Ι, p. 475, fig. 643). Attualmente sono esposte più di 200 sculture per la massima parte di epoca ellenistica e romana. Anche la sezione relativa alla ceramica, che fin dall'inizio è stata una delle più rappresentative del museo, è stata notevolmente ampliata. Nel 1966 i vasi attici del periodo attorno al 500 a.C. costituivano infatti la parte più cospicua delle collezioni. Oggi sono rappresentate anche le ceramiche di epoche anteriori, fino all'età minoica, come pure varie classi di ceramiche italiote. Con la Collezione Ludwig giunsero al museo 120 statuette in terracotta, tra cui varî pezzi significativi provenienti dalle maggiori officine della Magna Grecia (soprattutto Medma e Taranto).
Con il lascito Breusch (1983) entrò per la prima volta al museo un gruppo di oggetti di epoca bizantina.
Il complesso museale comprende quattro edifici diversi: tre della prima metà del XIX sec. e uno costruito nel 1965. I varî edifici sono stati utilizzati conformemente alle particolarità degli oggetti da esporre. Le sculture hanno sede nell'edificio moderno: al pianterreno quelle di epoca arcaica e classica, nella sala inferiore quelle di epoca ellenistica e romana. Nei due palazzi neoclassici in St. Albangraben 5 e 7 sono esposte le ceramiche e le arti minori. Nella cantina con soffitto a vòlta dell'edificio St. Albangraben 7 sono stati sistemati i sarcofagi romani e un gruppo di stele funerarie di epoca tardoromana, provenienti dalla Frigia. Al primo piano viene invece presentata la raccolta di monete della Magna Grecia e della Sicilia, appartenenti a collezioni private svizzere. Durante i lavori per la costruzione del corridoio di comunicazione sotterraneo sono venute alla luce strutture murarie di epoca romana che è stato possibile conservare. Questo spazio è contemporaneamente dedicato alle terrecotte e ai vetri.
I locali al pianterreno dello stesso edificio restano a disposizione per mostre temporanee.
Del museo fa inoltre parte una sezione didattica che dispone di laboratori situati nell'adiacente edificio in Luftgässlein 5, raggiungibile attraverso il cortile interno del museo.
Praticamente tutto il materiale del museo è ormai accessibile in pubblicazioni scientifiche. I vasi sono stati presentati sia in saggi riguardanti singoli pezzi, sia in maniera complessiva nel Corpus Vasorum Antiquorum: CVA Basel, I (1981) comprendente la ceramica di epoca micenea e della Grecia orientale, quella attica a figure nere e alcuni gruppi minori; CVA Basel, II (1984), e III (1988) la ceramica attica a figure rosse e a fondo bianco. Il quarto volume, previsto per il 1992, conterrà, oltre agli addenda ai voli. 1-3, i vasi ciprioti della collezione Merke e il pìthos a rilievi di Tenos.
Per quanto riguarda la scultura, i bronzi e le terrecotte, sono stati pubblicati i pezzi provenienti dalle collezioni Käppeli e Ludwig. Il catalogo delle raccolte di proprietà pubblica è invece in preparazione.
È uscito il catalogo della collezione di arte etrusca e sono inoltre disponibili pubblicazioni di alcuni gruppi di oggetti dati in deposito da privati come p.es. i vasi apuli e le monete della Magna Grecia e della Sicilia.
Al Museo di Antichità è annessa la gipsoteca (Skulpturhalle, Mittlere Strasse 17) che ospita una delle maggiori raccolte di calchi da sculture greche e romane (fondata nel 1887). Il museo attuale è stato costruito nel 1963 e dispone di una superficie espositiva di c.a 2000 m2 suddivisa su due piani: piano terra a luce naturale e piano inferiore a illuminazione artificiale. Da allora l'ampiezza e l'orientamento del museo hanno subito profonde modifiche, essendosi negli ultimi 25 anni triplicato il numero degli oggetti esposti. È stato creato un laboratorio per la fabbricazione di calchi e per lavori concernenti la scultura, condizione essenziale per la vitalità di una collezione di questo tipo, che non deve più rispondere solo all'esigenza (di sapore ottocentesco) di presentare una scelta di opere celebri, ma anche a quella di poter riunire, a scopo di studio, calchi di pezzi disseminati nei musei più disparati.
La gipsoteca basilese ha raggiunto, appunto, fama internazionale per essere riuscita a riunire i calchi di tutta la decorazione scultorea del Partenone. Altri punti centrali della sua attività costituiscono lo studio delle opere di Policleto e la ricostruzione del gruppo di Achille e Pentesilea, di epoca ellenistica. Attualmente, per una durata di 5 anni, al Museo di Antichità sono esposti i frammenti delle copie romane più significative di questo gruppo.
Bibl.: E. Berger, Zur Eröffnung des erweiterten Antikenmuseums in Basel am 3. Mai 1988, in AntK, XXXI, 1988, pp. 29-44, tavv. V-XI (con bibl.). - Guida generale: Antikenmuseum und Sammlung Ludwig, 120 ausgewählte Kunstwerke, Basilea 1987 (disponibile anche in italiano, francese, inglese e greco). - Cataloghi: H. Herderjürgen, Götter Menschen und Dämonen: Terrakotten aus Unteritalien, Basilea 1978; Ch. Reusser, Etruskische Kunst, Basilea 1988; H. A. Cahn, L. Mildenberg, R. Russo, H. Vögtli, Griechische Münzen aus Unteritalien und Sizilien, Basilea 1988. - Vasi: CVA, Basel, I, Berna 1981; II, Berna 1984; III, Berna 1988; IV, in corso di stampa. - Collezioni: E. Berger (ed.), Antike Kunstwerke aus der Sammlung Ludwig: Frühe Tonsarkophage und Vasen, I, Basilea 1979; Terrakotten und Bronzen, II, Basilea 1982; Skulpturen, III, Basilea 1990. - Opere singole: M. Schmidt, Der Basler Medea- Sarkophag, Basilea 1968; E. Berger, Das Basler Arztrelief. Studien zum griechischen Grab- und Votivrelief, Basilea 1970 - Gruppo di vasi apuli: M. Schmidt, A. D. Trendall, Α. Cambitoglou, Eine Gruppe apulischer Grabvasen in Basel. Studien zu Gehalt und Form der unteritalischen Grabkunst, Basilea 1976; T. Lochman, Eine Gruppe phrygischer Grabstelen im Antikenmuseum und Sammlung Ludwig (diss.), Basilea 1986; R. Känel, Eine Gruppe kleinasiatischer Grabstelen im Antikenmuseum und Sammlung Ludwig (diss.), Basilea 1986; D. Cahn, Waffen und Zaumzeug, Basilea 1989. - Rapporti annuali: E. Berger, Antikenmuseum Basel, in AntK, X, 1967, pp. 136-140; XI, 1968, pp. 60-81, tavv. XVII- XXII, pp. 121-141, tavv. XXXI-XL; XII, 1969, pp. 96-97; XIII, 1970, pp. 86-89, tavv. XXXVI-XLI; XIV, 1971, pp. 136-144, tavv. XLI-XLIV; XV, 1972, pp. 70-72, tav. XVII; XVI, 1973, pp. 160-162, tavv. XXXVII-XLIV; XVII, 1974, pp. 128-136, tavv. XXXIII-XL; XVIII, 1975, p. 80 s., tavv. XXX-XXXIII; XIX, 1976, pp. 68-70, tav. XV ss.; XX, 1977, p. 68 s., tav. ΧVΙ; XXI, 1978, pp. 50-54, tav. XV s.; XXII, 1979, pp. 44-48, tav. XVII; XXIII, 1980, pp. 56-100, tavv. XVII-XXIX; XXIV, 1981, pp. 98-102, tav. XIV; XXV, 1982, pp. 162-168, tav. XXIX s.; XXVI, 1983, pp. 108-116, tavv. XXII-XXVII; XXVII, 1984, pp. 130-134; XXVIII, 1985, p. 54, tav. ΧVΙ s.; XXIX, 1986, p. 80 s.; XXX, 1987, pp. 36-38, tavv. III-VI; XXXI, 1988, pp. 27-46, tavv. V-XII.
Skulpturhalle (museo dei gessi): E. Berger (ed.), Parthenon-Kongress Basel. Referate und Berichte, I e II (con bibl. pp. 461-495), Magonza 1984; id., Der Parthenon in Basel. Dokumentation zu den Metopen, Basilea 1986; id., Hundert Jahre Skulpturhalle Basel (1887-1987), in AntK, XXXI, 1988, p. 45 s., tav. XII; P. Blome (ed.), Orient und frühes Griechenland, Basilea 1990; D. Huber, M. Schmidt, Die Gebäude des Antikenmuseums, Basilea 1990; E. Berger, Dokumentation zum Fries, Basilea 1992.