Basilide
Gnostico siro (prima metà 2° sec. d.C.). Fiorì tra il 120 e il 140 d.C. Ad Alessandria, dove forse era nato, fondò una scuola che ebbe come maggior rappresentante il figlio di B. Isidoro. Fu autore di un vangelo secundum Basilidem, di cui non rimane che qualche frammento del commento in 24 libri che lo stesso B. aveva aggiunto. Nonostante le difficoltà che presenta la ricostruzione indiretta del suo pensiero, si può tuttavia riconoscere lo gnosticismo di B. nella cosmologia emanatistica (da un padre emanano 5 ipostasi: Nous, Logos, Phronesis, Sophia e Dynamis; dalle due ultime si originano, per successive emanazioni, i 364 cicli inferiori; perciò il sistema fu denominato di Abraxas o Mithra, parole le cui lettere greche prese come cifre danno 365), nella soteriologia ove Cristo è il Nous tutto luce, e nel dualismo antropologico che vede l’uomo composto di due parti antagoniste. I fermenti della gnosi basiladiana erano ancora vivi nel 4° sec.: poi confluiscono nel filone indistinto dello gnosticismo manicheo.