BARBISIO, Basilio
Nacque a Sagliano Micca, nel Biellese, il 24 febbr. 1852. Gli inizi e gli sviluppi della sua attività industriale nel settore della produzione di cappelli sono singolarmente indicativi del processo di trasformazione dell'industria artigianale verso forme più evolute di organizzazione di fabbrica e della funzione che ebbe, in questa trasformazione, la presenza di uomini che univano alle doti di iniziativa una larga esperienza tecnica, maturata nello svolgimento di un mestiere.
Verso la metà dell'800, nella zona di Biella e della Valle del Cervo numerose imprese artigiane, la cui fondazione risale all'iniziativa di operai-imprenditori, quasi sempre a carattere familiare e dotate di limitate attrezzature, si dedicavano alla lavorazione del cappello. In una di queste imprese collettive, avviata fin dal 1862 da 24 operai, ma costretta a una vita assai stentata nei decenni successivi, il B. iniziò la sua attività come operaio. Nel 1885 suo fratello Serafino e i pochi soci superstiti della impresa "Barbisio, Milanaccio & C." (denominazione della ditta dopo che certi Rolando e altri soci avevano abbandonato l'impresa, inizialmente posta sotto l'insegna di "Ditta Rolando, Barbisio e Milanaccio") incaricarono il B. di dirigere l'azienda.
Questa non era ancora riuscita a superare quella modesta organizzazione che costringeva gran parte delle aziende del settore, in quel tempo, a soggiacere alle condizioni imposte dai fomitori della materia prima e dei semilavorati e ostacolava lo smercio diretto sul mercato dei cappelli. Il B. seppe assicurarsi il successo con l'adozione di nuovi criteri di gestione e migliorare rapidamente le sorti del cappellificio: la produzione raddoppiò rapidamente nel giro di pochi anni e si affermò sul mercato per le caratteristiche di alta qualità. Già nel 1887 si producevano circa 17.000 cappelli all'anno per un valore di circa 65.000 lire (nel 1888 i cappelli usciti dalla fabbrica erano quasi 21.000 per un valore di circa 85.000 lire).
Nel 1897 l'impresa si dette una nuova sede, sempre in Saglian:) Micca. Nel frattempo il B. aveva avviato al tirocinio di fabbrica i suoi due figli Eligio (1876-1952) e Giuseppe (1879-1960), che acquistarono una rara esperienza prima di affrontare problemi organizzativi più vasti: già nel 1892 Eligio compiva con successo i primi viaggi d'affari.
Il successo del B. era dovuto in questi anni a una nuova concezione dell'organizzazione produttiva: emanciparsi dai grossisti di Torino e di altri centri che fornivano il pelo e le guarnizioni e che di conseguenza dettavano le condizioni per l'acquisto del cappello. L'obbiettivo del B. era quello di porsi direttamente in contatto con la clientela, di assicurare un mercato alla produzione, di concentrare all'intemo della fabbrica tutte le operazioni tecniche necessarie per la lavorazione del prodotto finito. Durante la precedente fase artigianale, ad esempio, per il soffiamento dei pelo, l'imbottitura e la pomiciatura del feltro si ricorreva talvolta a numerose piccole imprese appositamente attrezzate. Per il miglioramento dell'organizzazione di fabbrica il B., oltre che sulla introduzione di nuove attrezzature meccaniche, poté anche contare su maestranze altamente qualificate di cappellai, in una zona che vantava una tradizionale esperienza artigianale.
Le vicende del mercato, a partire dall'indomani della prima guerra mondiale, determinarono un'altra severa selezione tra le aziende produttrici di cappelli. Le 21 fabbriche, che alla vigilia del 1914, nel Biellese, producevano 900.000 cappelli, si ridussero ancora di numero durante il periodo tra le due guerre, a causa di una crisi che risparmiò solo le imprese dotate di una efficiente organizzazione tecnica e commerciale. Alla morte del B., avvenuta a Sagliano Micca il 13 Ott 1938, il cappellificio era tra i pochi, meno di una decina, che avevano superato la prova e si avviavano a concentrare progressivamente gran parte della produzione nazionale. Di lì a poco il cappellificio "Barbisio & C.", con una capacità produttiva di quasi 2.000 cappelli al giomo, occupava la metà all'incirca dei lavoratori del cappello della Valle del Cervo.
Il B. era stato nominato cavaliere del lavoro e insignito di altre onorificenze.
Bibl.: Notizie sulla vita e sull'attività del B., e più in generale sulle origini dell'industria del cappello nel Bienese, si trovano in S. Pozzo, Biella. Memorie storiche ed industriali, Biella 1881; S. C. Filidor, Contributo alla storia dell'industria biellese del cappello. Le origini del cappellificia Barbisio, in Rivista biellese, dicembre 1950.