BASILIO (Anicius Faustus Albinus Basilius)
Console raffigurato su un dittico, una valva del quale è al Bargello di Firenze, un'altra al Castello Sforzesco di Milano. Si propende a identificarlo con quel B. che fu console romano nel 480. Egli appare vestito di doppia tunica e di toga picta, raffigurato di prospetto in una cornice di un kymàtion lesbico a foglie, mentre regge con la sinistra la mappa circensis e con la destra lo scipio, sormontato da una croce anziché dal busto dell'imperatore. A destra della figura appare la personificazione di Roma con l'elmo ed uno stendardo murale nella sinistra. L'iscrizione identifica il personaggio raffigurato per Basilio: anic(ius) faust(us) albin(us) basilius v(ir) c(larissimus). Nella parte inferiore della composizione abbiamo una figurazione di giuochi del circo: quattro quadrighe sono in corsa intorno alla spina del circo ed a destra sono due personaggi: uno ascolta ed uno, rivestito di toga patrizia, è in atteggiamento oratorio, forse un senatore che pronuncia un discorso. Le vesti sono molto rigide, il panneggio pesante ed innaturalmente angoloso.
L'altra valva, appartenente allo stesso dittico con il seguito dell'iscrizione è a Milano, mancante di tutta la parte inferiore. La scritta che continua quella di Firenze è: et inl(ustris) ex com(ite) dom(esticorum) pa(tricius) cons(ul) ord(inarius). Basilio appare a mezzo busto entro un clipeo retto da una Vittoria seduta su un globo, al di sotto della quale è un'aquila; intorno allo scudo, di forma ovale, è l'iscrizione bono rei publicae et iterum.
Bibl.: R. Delbrück, Die Consulardiptychen und verwandte Denkmäler, Berlino 1929, p. 100 ss., tav. 6; W. F. Vollbach, Elfenbeinarbeiten der Spätantike und des frühen Mittelalters, Magonza 1952, p. 24, n. 5, tav. 3; G. Bovini-L.B. Ottolenghi, Avori dell'Alto Medioevo; mostra nei chiostri francescani di Ravenna, Ravenna 1956, pp. 42, 43, nn. 29, 30, figg. 35, 36.