BASSI, Francesco Maria, il Vecchio
Nacque a Cremona nel 1642, ed è ricordato dal Lanzi per i suoi paesaggi "d'un gusto, vario, ameno, finito; dimolta macchia, di arie calde: spesso a, paesi aggiungea uomini ed animali che rappresentava assai bene". Emigrato dalla città natale a Venezia, dove si ammogliò, vi fu denominato "il Cremonese dei paesi". Lo Zaist lo elogia per la "gran felicità delle invenzioni", ma scarsamente documentata è oggi la sua produzione. Due grandi Paesaggi con figure e animali gli vengono attribuiti nella Pinacoteca di Cremona, sulla base del riscontro con un disegno firmato, già appartenente alla famiglia Ala Ponzone. Si tratta di paesaggi di origine ancora bolognese con nozioni generiche del Travi e del Grechetto, ma di spirito teatralmente decorativo. Secondo lo Zaist, ebbe una copiosa produzione di cui non è più traccia. Lo stesso biografo lo dice di "umor piuttosto ameno e piacevole, se tristo sconcerto non gli avesse talora arrecato la disobbligante disastrosa consorte, ond'ebbe a lagnarsi più volte confidenzialmente con un suo compatriota pittore", dal quale lo Zaist raccoglie l'accusa che il B. avesse tentato di avvelenare la moglie. Ma lo scagiona di ciò un altro biografo, il Lancetti.
Morì a Venezia nei primi anni del sec. XVIII. Va distinto da un altro F. M. Bassi, il Giovane, che gli fu cugino, pure pittore, vivente nella seconda metà del Settecento.
Bibl.: G. B. Zaist, Notizie istoriche, II, Cremona 1774, pp. 115 s.; L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, Bassano 1795, II, p. 383; G. Grasselli, Abecedario..., Cremona 1827, p. 30; V. Lancetti, Biografia cremonese, II, Cremona 1820, p. 112; A. Puerari, La Pinacoteca di Cremona, Cremona 1951, p. 254; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Künstler-Lexikon, III, p. 14.