BATALHA
Cittadina del Portogallo, nel distr. di Leiria, (Estremadura), posta nella piccola valle del fiume Lena, che deve la sua origine al grande cantiere dell'omonimo monastero, avviato nel 1388 e destinato a una lunga attività. Il re Giovanni I di Aviz (1385-1433) ordinò la costruzione dell'importante complesso monastico di B. per adempiere a un voto fatto alla Vergine e celebrare a un tempo la vittoria dei Portoghesi sui Castigliani nella battaglia (donde il nome del sito) di Aljubarrota (1385), inizio dell'indipendenza del Portogallo. Situato in un luogo poco più a N di Aljubarrota, il grandioso edificio venne pensato dal re come una sorta di 'nuova Alcobaça'.Simbolo della patria indipendente, il monastero di B. ebbe sin dall'origine notevole fama in ambito nazionale, nonché, a partire dal sec. 17°, descrizioni e studi. Fu inoltre uno dei primi monumenti portoghesi a essere oggetto, a partire dal 1840, di un restauro ufficialmente voluto e controllato con apposita documentazione.A partire dalla sua fondazione, i re della dinastia degli Aviz favorirono il nuovo insediamento e privilegiarono i maestri e gli artigiani attivi nella fabbrica del monastero, il cui progetto iniziale andò via via arricchendosi, onde farne un simbolo del loro potere, testimoniare la legittimità del loro lignaggio e utilizzarlo come una sorta di pantheon di famiglia.Verso la metà del sec. 15°, la cittadina cresciuta intorno al monastero presentava già un avviato sviluppo urbanistico, con la Rua Direita che passava davanti alla chiesa e la Rua de Baixo che correva in direzione del fiume e delle botteghe dei fabbri, delle falegnamerie e delle fornaci per la calce.Nel 1498 il monastero fu sede di un concilio e nello stesso anno, soprattutto per influenza del confessore del re, passò all'Ordine domenicano.Il progetto iniziale, di grande regolarità, con chiesa, chiostro ed edifici annessi, fu disegnato dall'architetto Afonso Domingues, probabilmente originario di Lisbona, capo del cantiere dal 1388 al 1402. Modello fu il vicino monastero cistercense di Alcobaça, ma il complesso di B. presenta, nei suoi confronti, notevoli differenze, soprattutto al livello dell'abside e del transetto della chiesa, ed è aggiornato sull'evoluzione dell'architettura portoghese del sec. 14°; lo prova l'influenza esercitata dall'abside della Sé di Lisbona e da alcune costruzioni degli Ordini mendicanti. Ad Afonso Domingues, maestro di tendenze genericamente arcaizzanti, è possibile attribuire la costruzione di quasi tutta la chiesa, che sviluppa m. 80 di lunghezza ed è strutturata in tre navate di otto campate, transetto sporgente relativamente stretto e abside con profonda cappella maggiore poligonale, affiancata da due absidiole tra loro identiche. La navata centrale, a due ordini, alta m. 32,46 e delimitata da slanciate arcate longitudinali ed eleganti e robusti pilastri a fascio, produce un accentuato effetto di slancio verticale, in colpo d'occhio unitario dall'ingresso alla conca absidale. Va notato peraltro che la zona superiore delle pareti e la copertura della navata, così come le volte del transetto e della cappella maggiore, furono eseguite solo dopo il 1402 a opera di un altro architetto, Huguet.Sempre ad Afonso Domingues spettano anche due lati (orientale e meridionale) del chiostro c.d. reale, addossato al lato nord della chiesa. La stessa tendenza arcaizzante che si nota nelle sue soluzioni spaziali ritorna nei profili dei costoloni, a sezione quadrangolare, nei capitelli, ornati con motivi vegetali stilizzati e figure o testine, e nelle basi, con plinti quadrangolari rifiniti da una scozia svasata.Al secondo architetto di B., Huguet, attivo nel cantiere tra il 1402 e il 1438, si devono l'esterno dell'edificio nel suo impianto generale, nonché le fasi terminali della chiesa e del chiostro. Nella documentazione del tempo il suo nome appare scritto in diversi modi: Ouguete, Abguete o Huguet; grafie che potrebbero denotare un'origine così francese come levantina o inglese; tuttavia, la sua conoscenza dello stile flamboyante e alcune soluzioni delle volte sembrano indicare piuttosto una formazione nordeuropea. Senza dubbio comunque egli possedeva non solo una concezione spaziale differente, ma anche una padronanza tecnica e una raffinatezza ben diverse da quanto si rileva nell'opera di Afonso Domingues; sono caratteristici moduli specifici, come le nervature di volta a profilo triangolare smussato, i capitelli dal fogliame reso con attenzione naturalistica, le basi a doppia modanatura e alti plinti ottagonali e la ricca grammatica flamboyante dei trafori delle finestre e delle cornici.A Huguet è da ascrivere anche l'elegante cappella sepolcrale del re Giovanni I, inserita sul lato sud della chiesa, quasi in asse con la facciata occidentale. La sua costruzione ebbe inizio nel 1426 e fu terminata nel 1434. Questa struttura a pianta quadrangolare, coperta al centro da un'ampia lanterna ottagonale con volta a crociera stellata, sta a testimoniare l'abilità tecnica del suo artefice e la sua raffinata sensibilità spaziale. Maestro Huguet portò a termine, oltre alla chiesa e al chiostro reale, la copertura della sala capitolare quadrangolare con un'ardita volta di forma stellare retta dai soli muri d'ambito. Poco più tardi, per volontà del re Edoardo (1433-1438), disegnò infine, in prosecuzione dell'abside della chiesa, una nuova cappella funeraria - già definibile 'manuelina' e detta Capela Imperfeita perché rimasta incompiuta - con corpo centrale ottagono e otto cappelle laterali, in cui l'arditezza e la novità del progetto bene corrispondono alla fastosa ricchezza decorativa realizzata con notevole virtuosismo tecnico e formale.Sotto la guida dell'architetto Fernâo de Evora (1448-1477) venne costruito sul lato nord un altro chiostro attorno al quale furono sistemate nuove celle per i frati.Con Alcobaça e il complesso dei Girolamini di Lisbona, il monastero di B. è l'opera più rappresentativa dell'architettura gotica portoghese, configurandosi quale importante scuola di architetti, artigiani e scultori per tutto il corso del sec. 15° e oltre.
Bibl.:
Fonti. - Luís Cacegas, Primeira parte da história de S. Domingos, a cura di Luís de Sousa, I, Lisboa 1623; Luís de Sousa [M. de Sousa Coutinho], Plans, elevations, sections, and views of the Church of Batalha, a cura di J. Murphy, London 1795.
Letteratura critica. - F. de San Luiz [F. J. Saraiva], Memória histórica sobre as obras do real mosteiro de Batalha, Lisboa 1827; J. Mouzinho de Albuquerque, Memória inédita acerca do edifício de Batalha, Leiria 1854; V. Correia, Batalha, Porto 1929; M. Tavares Chicó, Dois estudos acerca da igleja da Batalha, Lisboa 1944; id., A arquitectura gótica em Portugal, Lisboa 1954; J. Bialostocki, Spätmittelalter und beginnende Neuzeit (Propyläen Kunstgeschichte, 7), Berlin 1977.C.A. Ferreira de Almeida