BATAVIA (A. T., 95-96)
Capitale delle Indie Olandesi, situata sulla costa nord dell'isola di Giava. Fondata il 30 maggio 1619, durante l'amministrazione del governatore generale J. P. Coen, sul luogo dell'antica Jacatra, la costruzione fu ultimata nel 1657. Batavia mantenne a lungo l'aspetto di una florida città olandese del Settecento. Ora la città ha 230.000 ab., dei quali 30.000 Asiatici ed Europei. Il vecchio castello e le fortificazioni sono state demolite: un quartiere arabo ed uno cinese si sono formati nella parte sud-occidentale; tutt'all'intorno sono i campong o abitazioni indigene, mentre nel lato sud più elevato il quartiere Molenvliet raccoglie, in ville moderne, circa 10.000 Europei. Ma il centro della vita culturale e la maggior parte degli Europei sono a Weltevreden, a 5 km. dalla città, e ivi risiedeva anche il governatore, passato ora a Buitenzorg (44.000 ab.). Si è diffusa ormai la convinzione che l'Europeo non possa lavorare in una città costiera tropicale e che Batavia sia cresciuta oltre le necessità: ma in essa pure vivono i funzionarî e tutte le case commerciali vi hanno gli uffici principali.
Per lungo tempo fu sufficiente a Batavia il porto naturale protetto da 17 piccole isole, delle quali Onrust è la maggiore; dal 1883 la città ha un porto separato a Tandjoeng Priok, unito ad essa da un canale, una ferrovia e una carrozzabile. Il nuovo porto si rese necessario quando, dopo la decadenza recata a Batavia dal rifiorire di Singapore, si sviluppò la navigazione di cabotaggio nell'arcipelago, ed esso, più che di servizio alla città, è un porto attrezzato per i bisogni di tutta la vasta colonia, luogo di deposito e di transito. Ai tre bacini che lo compongono, 160 ettari complessivi di superficie, si sta per aggiungemme un quarto, e bonifiche importanti hanno risanato gl'immediati dintorni.
Il movimento marittimo ha segnato (nel 1926) 2410 vapori in arrivo con 14.883.000 tonn. metriche. Il valore totale dell'importazione ammontava, nello stesso anno, a fior. 161.900.000 (30,2% dell'intera Giava), quello dell'esportazione a fior. 238.200.000 (31,5% dell'intera Giava). Le merci d'importazione sono specialmente: petrolio con i suoi derivati, automobili, generi alimentari e manufatti di ferro; quelle d'esportazione: caffè, tè, pepe, china, farina di cassava, caucciù e olio di cocco.
Bibl.: J. F. de Ballian Vester e M. C. Kovy zan Zeggelen, Batavia, Amsterdam 1921; A. M. W. van Renesse, De beteekenis van Tandjoeng Priok als haven voor den werelhandel, in Tijdschr. voor Econ. Geogr., L'Aia 1922.