BATON (Βάτων, Baton)
Scultore nativo di Eraclea, che, se ammettiamo l'identificazione in un solo artista dei varî B. noti da fonti diverse, sarebbe stato attivo ad Atene ed Eleusi alla fine del III-inizio II sec. a. C. Plinio infatti (Nat. hist., xxxiv, 73) dà notizia di un B. autore delle statue di Apollo e Hera nel tempio della Concordia a Roma, e di nuovo (ib., xxxiv, 91) ricorda come soggetti più rappresentati da B. statue di atleti, armati, cacciatori e offerenti. L'etnico (il patronimico manca) ci viene fornito da due basi da Atene, ove B. si firma di Eraclea, senza specificare di quale città si tratti. Una delle due basi doveva reggere la figura seduta di una donna o dea. Dal santuario di Eleusi proviene poi una terza base, su cui probabilmente stava una statua-ritratto maschile. Il Loewy datava una delle due basi da Atene (Loewy, 61 - C. I. A., 1630 - I. G., ii-iii2, 4280) al IV sec. a. C., in base ai caratteri epigrafici; identificava perciò questo B. con quello ricordato da Plinio e col B. attivo ad Eleusi; separava invece la seconda base ateniese (Loewy, 258 - C. I. A., 1632 - I. G., ii-iii2, 4281) datandola al II-I sec. a. C., considerando questo B. come parente del primo. Ma, in seguito, si sono generalmente identificati i tre B., ponendo come un po' più antica la base eleusina e datando l'artista alla fine del III-inizio II secolo. Solo il Robert (in Pauly-Wissowa) ritiene unico l'autore delle tre basi, ma rimane in dubbio sull'identificazione con il B. ricordato da Plinio, che egli porrebbe in un periodo un poco precedente.
Bibl.: P. Pervanoglu, in Bull. dell'Inst., XXXIII, 1861, p. 139; J. Overbeck, Die antiken Schriftquellen, Lipsia 1868, c. 1593; E. Loewy, I. G. B., 61, 61a, 258; H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 527; C. I. A., II, parte 3a, 1630; 1631; 1632; C. Robert, in Pauly-Wissowa, III, 1897, c. 144, s. v.; W. Amelung, in Thieme-Becker, III, 1909, p. 35, s. v.; I. G., II-III2 3858; 4280; 4281; C. Albizzati, in Enc. It., IV, 1930, p. 378; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946, pp. 95 e 111; G. Lippold, Die Plastik, in Handbuch, Monaco 1950, p. 339, nota 5.