BATTISTA da Crema, fra
Nacque a Crema dalla nobile famiglia Carioni verso il 1460, e fattosi domenicano nel 1519 fu nel convento di S. Corona a Vicenza direttore spirituale di S. Gaetano Thiene, che nel 1523 fondava in Roma i chierici regolari teatini. Nel 1528 fra Battista, trovandosi a Cremona, spinse S. Antonio Zaccaria a farsi ordinare sacerdote. Il 2 gennaio 1534 morì fra' Battista assistito da S. Antonio Zaccaria; e la sua salma, portata a Milano, fu esposta in venerazione nel monastero delle Angeliche, e solo parecchi anni dopo fu inumata.
Fra Battista è conosciuto in ispecie per le sue opere ascetiche, avidamente lette, benché manoscritte, da quanti bramavano la rinascita religiosa e morale. Esse erano la Via dell'aperta verità, lo Specchio interiore, la Vittoria di se stesso e altre. Stampate che furono, sebbene munite della più larga approvazione ecclesiastica, diedero luogo a critiche. All'opposto di Lutero, fra Battista sembrava inclinare al semipelagianismo di Giovanni Cassiano ch'egli stesso elogiava, e pelagiani addirittura erano chiamati i suoi aderenti. D'altro canto, l'austerità di lui e certi esercizî di mortificazione che il suo ascetismo un po' spinto gli suggeriva, eccitarono le beffe dei poeti berneschi, i quali finirono per attribuirgli pratiche ridicole che derivavano soltanto dalla loro fantasia. Le cose giunsero a tanto che nel 1536 nacque il sospetto anche a Roma che esistesse una setta, intitolata al nome di fra Battista da Crema, rinnovante gli errori delle Beghine e dei Poveri di Lione. Il processo ecclesiastico intentato non ebbe per allora alcun esito. Ripresa in esame la questione nel 1552, l'Inquisizione pronunciò verdetto di condanna.
Le opere di B. furono messe all'Indice dei libri proibiti, pubblicato da Paolo IV nel 1559. Riesaminati dai padri del concilio di Trento, i libri di fra Battista furono di nuovo condannati, ma con la più mite fra le clausole: donec prodeant emendata. C'era sempre una corrente favorevole a fra Battista, e le sue opere, un po' modificate e compendiate, furono pubblicate a cura di Serafino Aceti con approvazione ecclesiastica. Lo stesso Serafino Aceti aveva in precedenza pubblicato un'Apologia del nostro domenicano, che era stata condannata. Tanto le opere di fra Battista quanto l'Apologia dell'Aceti furono espunte dall'Indice del 1900.
Bibl.: O. Premoli, Fra' Battista da Crema secondo documenti inediti, Roma 1910; id., S. Gaetano Thiene e Fra' Battista da Crema, in Rivista di scienze storiche, Pavia 1910; id., L'apologia di Fra' Battista da Crema, in Memorie domenicane, Firenze 1918.