Vedi BAVAI dell'anno: 1959 - 1973
BAVAI (v. vol. ii, pp. 30-32)
Gli scavi fatti a B. dal 1958 hanno permesso una migliore conoscenza dei varî edifici che costituiscono il complesso monumentale di m 225 per 100.
L'alta sostruzione sotterranea che sostiene l'edificio di O, dopo un incendio, fu divisa da arcate in tre navate per ricevere vòlte a pieno sesto. Nei paramenti dei nuovi piloni di sostegno e dei pilastri e delle nuove feritoie, resi necessarî per questa trasformazione, appare l'uso di pietra bianca.
Le vaste gallerie del criptoportico, sul quale si eleva il portico a ferro di cavallo, furono in una seconda fase divise da una fila di piloni ed ebbero vòlte a crociera.
Si conosceva una scala che discendeva dall'esterno nella galleria N nell'angolo NO dell'edificio; anche questa scala appartiene ad un rimaneggiamento. Gli scavi recenti hanno mostrato che all'estremità della galleria S era esistita un'abside di m 3,92 di raggio, simile alle due absidi di O; essa fu in gran parte distrutta per far posto, all'inizio della metà S della galleria, ad una scala che discendeva e, al principio dell'altra metà, ad una scala che saliva dalla piazza vicina al portico e sotto la quale s'incurvava un'abside di m 1,52 di raggio. Frammenti di vasi di Lezoux trovati nella muratura del doppio muro con intercapedine permettono di datare il criptoportico all'età degli Antonini. Non si possono ancora datare i rimaneggiamenti che sono stati fatti all'estremità E di questo edificio. Sembra oggi acquisito che il criptoportico, come la sostruzione, sono stati voluti dall'architetto per correggere i dislivelli del terreno; quanto all'utilizzazione che se ne fece, resta incerta.
L'edificio rettangolare che si elevava all'altra estremità della piazza sembra essere una basilica. Lungo il lato O di questo edificio si è scavato un canale con latrine e, sotto le fondazioni, nel 1966 furono raccolti numerosi frammenti di stampi monetali.
A N e a S del portico e della piazza sorgevano botteghe: quelle di S sono quasi tutte distrutte. Un decumanus dava accesso a queste botteghe; del decumanus N che erà senza dubbio il decumanus maximus, sono stati trovati importanti resti in diversi punti. C'erano anche botteghe a N, all'E e a S dell'edificio orientale, ed anche addossate a S del complesso che l'edificio veniva a costituire insieme con le botteghe.
Come l'abitato di B., anche il complesso monumentale fu distrutto nel corso delle invasioni del terzo venticinquennio del III sec. d. C. Quello che sussisteva fu trasformato in fortezza. A N e a S si innalzarono le mura sui decumani che fiancheggiavano le botteghe. Nel 1965 si è ritrovata una porta fiancheggiata da semitorri. Immediatamente ad E di questa fortezza se ne innalzò in seguito una seconda più stretta e meno lunga. Si sono messi in luce i resti della porta praticata nel muro S per lasciare passare il cardo maximus, che è stato visto in molti punti. Nel 1966 e stata messa in luce anche una sezione del fossato scavato parallelamente al muro S della prima fortezza.
Un tesoro di monete nascoste in seguito alla rivolta di Carausio, numerosi frammenti di vasi sigillati d'Argonne, decorati a rullo, del IV sec. d. C., una costruzione con ipocausto più recente delle mura di cinta, dimostrano che B., protetta dalla fortezza, conobbe ancora una certa attività prima di sparire completamente.
In B. stessa e nei dintorni scavi occasionali hanno permesso di ritrovare resti importanti dell'acquedotto Floursies-Bavai, sezioni di canali, strade e vie, mosaici, bronzi, specialmente notevoli una testa di divinità fluviale e un Eros che cavalca un delfino, e inoltre molti frammenti di vasi figurati detti a torto planetari.
Bibl.: J. Gricourt, La terre sigillé argonnaise du IV siècle decoré à la molette, in Suppl. à Gallia, VIII, 1950, pp. 55 ss.; H. Biévelet, Notse sur les vases de Bavai, in Latomus, XII, 1953, p. 163 ss.; E. Will, H. Biévelet, J. L. Boucly, J. Gricourt, in Revue du Nord, dal 1954 numeri archeologici; R. A. Staccioli, Gli edifici sotterranei di Bavai, in Arch. Class., VI, 1955, p. 284 ss.; J. Gricourt, Le trésor de Bavai, in Suppl. à Gallia, XII, 1958, p. i ss.; H. Biévelet, Un centre urbain dans le Nord des Gaules, Bavai, cité des Nerviens, in Archaeologia, X, 1966, p. 48 ss.