Bayes
Bayes Thomas (Londra 1702 - Tunbridge Wells, Kent, 1761) matematico inglese. Membro della Royal Society dal 1742, è noto per le sue ricerche nel campo della probabilità e dell’inferenza statistica. Da lui prendono il nome l’approccio inferenziale che si fonda sulle probabilità a posteriori (inferenza bayesiana) e la funzione di decisione (soluzione bayesiana) che minimizza il rischio medio nella teoria delle decisioni. Figlio di un ministro della chiesa presbiteriana, Bayes studiò logica e teologia all’università di Edimburgo, dove poté seguire anche corsi di matematica. Divenuto anch’egli ministro della chiesa presbiteriana, nel 1730 si stabilì a Tunbridge Wells, dove rimase fino alla morte governando la locale cappella per circa venti anni. Dopo aver scritto nel 1731 un saggio a carattere religioso sulla «divina benevolenza», nel 1736 pubblicò in forma anonima una introduzione alla dottrina delle flussioni, in cui difendeva i fondamenti logici del calcolo infinitesimale di Newton dagli attacchi del filosofo G. Berkeley. Il suo principale scritto, di fondamentale importanza per lo studio delle cosiddette probabilità a posteriori, è Essay towards solving a problem in the doctrine of chances (Saggio sulla soluzione di un problema nella dottrina del caso) che, alla sua morte, fu inviato dal suo amico R. Price alla Royal Society di Londra e da questa fu pubblicato postumo nel 1763 in «Philosophical Transactions of the Royal Society of London». In esso, oltre a diversi contributi di matematica pura e a questioni riguardanti gli errori e le approssimazioni, si trova il teorema che porta il suo nome e che è alla base della concezione soggettivistica della probabilità. Secondo Bayes, infatti, quando un ricercatore fa delle previsioni sulla possibilità del realizzarsi di un fenomeno (e quindi ne dà una valutazione di probabilità) egli tiene conto non soltanto dei dati sperimentali osservati, ma anche delle sue soggettive ipotesi; la sua è quindi, in qualche modo, sempre una valutazione di probabilità condizionata da altri eventi che egli crede ragionevolmente veri.