BAZIANO (Basianus, Bassianus, Baxianus, Bazanus, Bazianus, Bosianus)
Scarse e non provate sono le notizie che riguardano questo canonista vissuto nel sec. XII: esse si attingono indirettamente dall'epigrafe della sua tomba a Bologna, riportata dagli scrittori più antichi (Panciroli, Ghirardacci, Sarti). La sua origine bolognese si deduce dalla frase "fios roseus patriae" della ricordata epigrafe, e si può convenire con il Sarti (De claris...) che tale espressione non sarebbe stata usata per un forestiero. Sempre dalla stessa epigrafe si apprende che "cánonlce coluit scripturae plenius hortum" (neI termine "scriptura" il Sarti è propenso a identificare le Sacre Scritture e non il diritto canonico, non essendo in quei tempi in uso tale espressione per denominare quel diritto). Che fosse esperto tanto nel diritto canonico quanto nel diritto civile pare si possa ricavare dalla espressione "istius meruere sinu duo iura locari" che si legge nell'epitaffio ricordato.
Lo Schulte - lo studioso che più attentamente si è dedicato a B. - dà per certo che egli nacque a Bologna, dove insegnò dapprima diritto romano e quindi, divenuto chierico, diritto canonico; sempre secondo lo Schulte, B. fu anche il primo "doctor utriusque iuris" dello Studio bolognese.
A giudicare dalle glosse di B. sino a noi pervenute e da quelle citate dai canonisti posteriori sembra che l'attività scientifica di questo glossatore sia stata importante e assai vasta, al punto che lo Schulte credette che egli fosse stato autore di un apparato che si estende a tutte le parti del Decreto e che in ogni caso è il più ampio di tutti quelli che erano stati fatti sino ad allora (p. 155 e 222).
Questo convincimento può essere provato dal gran numero di citazioni con le sigle: "b.", "Baz '", "bas.", "bazi.", "bar.", "bart.", "barth." (Schulte); "B.", "Bar.", "baz.", "Baza." (Mollat); "bac.", "baç.", "baça." (Kuttner, Repertorium); "bz." (Bellini): sigle che sono tutte attribuite a Baziano. Oltre che con queste sigle, B. è stato identificato con il "Bavarius" che si incontra nella Summa di Raimondo di Pennafort (lib. II, tit. I, de homicid., § 11) e che sarebbe una corruzione della sigla "Ba." (Schulte).
È, indubitabile che grande sia stata la confusione tra B. e il glossatore civilista Giovanni Bassiano, cremonese, maestro di Azzone. La stessa incertezza della grafia del nome B. - che si incontra come "Basianus" perfino nella epigrafe sepolcrale - fu, probabilmente, alla base degli equivoci in cui sono incorsi soprattutto gli scrittori più antichi i quali o non hanno riconosciuto B. (Pastrengo, Trithemius, Orlandi) o lo hanno confuso con Giovanni Bassiano (Panciroli, Alidosi, Mazzettii.
Ad analoghi errori di individuazione si è prestata l'omonimia di B. con il civilista Baziano discepolo di Accursio e, poi, maestro in Provenza (Meijers).
Elementi discretivi tra la produzione scientifica di Giovanni Bassiano e quella di B. possono essere - oltre alla circostanza che il primo non si occupò mai di diritto canonico e di Sacre Scritture - le stesse sigle sicuramente attribuibili al civilista, nelle quali la lettera "b" non è mai iniziale. L'equivoco della identificazione dei due glossatori, peraltro, non manca neppure scrittori recenti, come nelle voci della Enciclopedia italiana "Bassiano" (VI, p. 344), dove, con evidente scambio con B., si sostiene che il cremonese sia stato anche canonista, e "Graziano" (XVII, p. 781), dove si afferma che il Decretum fuglossato dal. Bassiano, per quanto l'equivocò sulle due persone fosse stato già da tempo chiarito dal Sarti, dal Tiraboschi, dal Fantuzzi e dal Savioli.
Le notizie documentarie che sino ad ora si posseggono su B. (un documento è pubblicato in Chartularium Studii Bononiensiis, XII, Bologna 1919, p. 86, sub LXXV; e l'altro è nel Sarti, p. 368 n. 6) permettono di affermare che egli tenne lezione sino a qualche anno prima della morte. Infatti il documento del Chartularium, datato 1194, parla di un "Iohannes de magistro Bazano" che potrebbe essere uno dei suoi allievi. L'altro documento, dello stesso anno, riporta una sentenza pronunciata da B. e da Lanfranco a favore dei chierici o canonici della chiesa di S. Salvatore in presenza di molti maestri e dottori bolognesi. Sempre dalla epigrafe sepolcrale di B., la data della sua morte viene riportata al 1197.
Un giudizio sull'apporto scientifico di questo glossatore è di difficile formulazione, soprattutto per il grande pericolo di errore nell'identificazione delle sue glosse. È indubitabile però che B. dovette godere di larga considerazione presso i canonisti se Giovanni d'Andrea, nelle sue Additiones allo Speculum iudiciale di Guglielmo Durante, si meraviglia che questi abbia passato sotto silenzio il suo nome: "Basianus miror per auctorem ornissus de quo multe glosse loquuntur" (in Prooemium Spec. iudic., § Porro, p. 2).
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