Beati quorum tecta sunt peccata
. Il versetto del salmo (" Beati, quorum remissae sunt iniquitates / et quorum tecta sunt peccata ", 31, 1) conclude il discorso di Matelda che, Cantando come donna innamorata, / continüò col fin di sue parole: / ‛ Beati quorum tecta sunt peccata! ' (Pg XXIX 3): " e viene questo salmo a proposito de la materia: imperò che l'autore era per passare lo fiume che tollie la memoria del peccato " (Buti). Anche il Fallani osserva che " Dante lo colloca [il salmo] in ordine alla sua prossima immersione nel Letè, che gli farà dimenticare la memoria delle sue colpe ".