BEATRICE di Savoia, regina di Sicilia (?)
Figlia di Amedeo IV, conte di Savoia, e di Anna, figlia del delfino Andrea di Vienne, sposò Manfredi III, marchese di Saluzzo, e in seconde nozze Manfredi Lancia, figlio illegittimo di Federico II, più tardi re di Sicilia.
La data delle prime nozze di B. con Manfredi III di Saluzzo è piuttosto incerta. Secondo le genealogie del Seicento e del Settecento, sulle quali si basano anche alcuni studiosi moderni, il matrimonio sarebbe avvenuto nel 1233, subito dopo la morte del conte Tommaso I di Savoia, nonno della sposa, ma nessuna fonte conferma questa notizia.
Risulta però che il matrimonio fu combinato sicuramente già il 4 marzo 1223 in occasione delle trattative di pace fra il conte Tommaso di Savoia da una parte ela contessa Adelasia di Saluzzo e suo nipote Manfredi III dall'altra. Il conte Tommaso allora 1 promise alla contessa di Saluzzo di dare in sposa a Manfredi la sua nipotina B. entro diciotto giorni a partire dalla Pasqua successiva, cioè entro l'11 maggio 1223. La dote fu stabilita in mille marchi d'argento e fu promesso da Tommaso di reinvestire il marchese di Saluzzo dei suoi vecchi feudi di Barge, Fontanile, Roncaglia e altri luoghi.
L'investitura del marchese di Saluzzo avvenne due giorni dopo, ma del matrimonio non si hanno altre notizie precise. Nel 1227 sorse una lite fra il conte Tommaso e il marchese Manfredi per cinquecento marchi d'argento della dote "uxoris Manfredi" che non erano stati ancora pagati, ciò che lascia supporre che nel frattempo il matrimonio fosse stato già celebrato.
B. viene ricordata ancora nel 1235, quando Amedeo IV concesse ai marchesi di Saluzzo e di Monferrato, mariti delle sue figlie B. e Margherita, i territori che possedeva in Lombardia dal "palo" di Bonizone fino a Barge, donazione che fu ripetuta nel 1239 (o 1241 ?).
B. diede al marito due figli, Tommaso e Adelasia; di questi Manfredi di Saluzzo nel suo testamento le affidò la tutela da esercitarsi unitamente al marchese di Monferrato. Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1244, B. esercitò infatti la reggenza per il minorenne marchese Tommaso, come attestano alcuni documenti da lei emanati.
La sorte di B. cambiò tuttavia definitivamente quando, all'inizio del 1247, l'imperatore Federico II chiese la sua mano per il figlio illegittimo Manfredi Lancia, allora appena quindicenne. L'imperatore, scomunicato e deposto da papa Innocenzo IV già dal luglio del 1245, stava preparando in quei mesi la spedizione contro Lione, dove il papa si era ritirato da due anni, e desiderava a questo proposito rafforzare con il matrimonio, progettato la sua posizione nell'Italia settentrionale.
Nel marzo del 1247 Federico II costituì Gualtieri d'Ocra, arcivescovo eletto di Capua, notaio e cappellano imperiale, suo procuratore per trattare col conte di Savoia il matrimonio fra B. e Manfredi. Il 21 apr. 1247 furono giurati a Chambéry i patti nuziali, secondo i quali Gualtieri d'Ocra promise per l'imperatore di restituire al conte Amedeo IV il castello di Rivoli, di concedere a B. una rendita vedovile di mille marchi d'argento l'anno e di investire Manfredi di tutto il territorio che va da Pavia e dalla costa genovese fino alle Alpi, ed inoltre del regno di Arles previo consenso del conte di Savoia. Questi accordi furono legalizzati dall'imperatore l'8 maggio seguente.
Secondo i patti, le nozze dovevano celebrarsi entro la fine di maggio dello stesso anno, ma ancora nel novembre del 1248 la sposa non era arrivata alla corte imperiale.Pare che il matrimonio sia stato celebrato a Vercelli tra la fine del 1248 e l'inizio del 1249, dato che solo nel febbraio del 1249 Federico II, in un diploma, ne parla come di un fatto avvenuto.
Tuttavia oltre a queste trattative matrimoniali mancano quasi completamente ulteriori notizie sulla prima moglie di Manfredi. Le fonti non la ricordano quasi mai; risulta solo con sicurezza che, B. mise al mondo, mentre era ancora in vita l'imperatore, una figlia: la famosa Costanza, che nel 1262 fu data in sposa a Pietro III d'Aragona e sulla quale più tardi si dovevano fondare le rivendicazioni degli Aragonesi sul Regno di Sicilia.
Non ci è tramandato neanche l'anno della morte di Beatrice. Dal fatto che nessun cronista la menziona in occasione dell'incoronazione di Manfredi a re di Sicilia nell'agosto del 1258, si è voluto concludere che allora B. fosse già morta; ma si è fatto rilevare che Saba Malaspina, riferendo della sua morte, di cui non precisa la data, la chiama regina. B. era morta però sicuramente, quando Manfredi, a quanto pare nel 1259, entrò in trattative con Michele, despota dell'Epiro, per il suo matrimonio con la di lui figlia Elena.
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