BEATRICE di Toscana
Contessa e marchesa, nata nella Lotaringia superiore circa il 1015, morta il 18 aprile 1076 a Pisa e quivi sepolta nel camposanto monumentale. Era figlia del duca Federico; nipote dell'imperatrice Gisella, moglie di Corrado II il Salico, alla cui corte con sua sorella Sofia fu amorevolmente accolta e educata quando rimase orfana di padre e di madre; quindi cugina dell'imperatore Enrico III. Per volontà di Corrado II ella sposò il già maturo e vedovo Bonifacio di Toscana, recandogli in dote terre e castelli lotaringici e le sue non comuni doti d'intelligenza e esperienza politiche. E prodigò queste subito al servizio della causa antimperiale in Italia, nella quale seppe cacciare audacemente anche il marito inducendolo a stringere una formidabile alleanza con il fiammingo Goffredo il Barbuto, con i conti di Tuscolo in Roma, con Guaimario V principe di Salerno e alcuni capi normanni dell'Italia Meridionale. Ma il tentativo di rivolta, che, soprattutto per volontà di lei, interrompeva bruscamente la quasi centenaria politica imperiale della casa di suo marito, non riuscì; e Bonifacio dovette rientrare, suo malgrado, nelle fila del partito tedesco, mentre la lega crollava da ogni parte per l'energia dimostrata da Enrico III. L'avversione di B. per il suo imperial cugino, aumentò col passar degli anni. Rimasto ucciso il primo marito, B. passò in seconde nozze proprio col peggior nemico dell'imperatore, cioè con l'altro suo cugino Goffredo il Barbuto; Enrico allora la fece imprigionare, e portare in Germania al suo seguito. Morto Enrico, l'avversione non cessò nei riguardi della reggente Agnese, anche se questa volle rimandar libera in Italia la sua nemica. Dedicatasi poi B. completamente all'educazione dell'unica figlia rimastale, Matilde (v.), di questa seppe svegliare e coltivare gli spiriti antimperiali e filopapali.
Bibl.: A. Overmann, Gräfin Mathilde von Tuscien, Innsbruck 1895; E. Dupréel, Histoire de Godefroid le Barbu, duc de Lotharingie, marquis de Toscane, Bruxelles 1904; A. Falce, Bonifacio di Canossa, padre di Matilda (Collezione Canossa di Studi Medievali, nn. 2-3), Reggio Emilia 1926-27.