BEAUVAIS
(lat. Caesaromagus, Bellovacus)
Città della Francia nordorientale, capoluogo del dip. Oise, B. sorge sulla strada che univa Soissons ad Amiens passando per Senlis, nel punto da cui partiva la via che attraverso Pontoise raggiungeva Parigi. La città occupa il sito del centro gallo-romano di Caesaromagus, fondato alla fine del sec. 1° a.C. sul luogo di un insediamento dei Galli Bellovaci, alla confluenza dell'Avelon con il Thérain, affluente dell'Oise. Nel 1636 si rinvennero le sostruzioni di un tempio e il sito dell'anfiteatro della città romana, mentre all'inizio del Novecento sono venute alla luce le fondazioni di antiche terme sotto la chiesa di Saint-Etienne. Per una migliore difesa contro le invasioni barbariche, nella seconda metà del sec. 3° l'abitato fu trasferito su un'altura calcarea, all'interno di un castrum di ha 10 ca. di superficie, protetto da una cinta fortificata quadrangolare di cui oggi sono visibili alcuni resti a E e a N della cattedrale.Secondo una tradizione leggendaria, sin da quest'epoca s. Luciano avrebbe evangelizzato la regione di B., in cui non si ha però notizia di vescovi prima della seconda metà del 4° secolo. Il numero dei documenti relativi alla città in età merovingia è scarsissimo; B. è invece documentata quale importante centro religioso già in epoca carolingia, come testimonia il concilio che vi si svolse nell'845 alla presenza di Carlo il Calvo. Nella seconda metà del sec. 10° vi fu costruita una nuova cattedrale intra muros, di cui sussiste parte della navata: sino a quel momento l'effettiva sede vescovile era stata l'abbazia di Saint-Lucien. Nel 1015 il conte Oddone II cedette i suoi privilegi e possessi al vescovo, che acquisì la doppia funzione di vescovo-conte. L'esistenza di un comune è attestata dal 1099, quando gli abitanti dei borghi si erano ormai stabiliti nel suburbio, soprattutto a E e a S della cinta tardoantica, impiantandovi attività industriali.Alla fine del sec. 12° Filippo Augusto promosse la costruzione di una nuova cinta; in questo periodo si verificarono alcuni incendi e di conseguenza l'apertura di numerosi cantieri edilizi, tra cui in particolare quello di una nuova cattedrale, realizzata in forme gotiche a partire dal 1225. Nei secc. 13° e 14° conflitti spesso violenti opposero il comune al vescovo-conte, come nel 1233-1238, quando quest'ultimo si trovò schierato anche contro il re, nel 1303 e nel 1306.La città, rinserratasi all'interno della cinta muraria dal 1346, non fu occupata durante la guerra dei Cento anni; tuttavia si impoverì considerevolmente poiché la regione fu percorsa da bande armate per tutta la seconda metà del 14° secolo.In età medievale, oltre alla cattedrale e alle chiese di Notre-Dame-de-la-Basse-Oeuvre e di Saint-Etienne, B. contava un gran numero di edifici sacri e di chiese parrocchiali, alcune all'interno della cinta antica (Saint-Nicolas, Saint-Barthélemy, di cui restano le rovine, Saint-Pantaléon e Saint-Michel), altre entro la cinta medievale (Sainte-Marguerite, Saint-Laurent, Saint-Martin, Saint-Sauveur, Saint-André, Sainte-Madeleine), altre ancora extra muros (Saint-Quentin, Saint-Jacques, Saint-Symphorien, Saint-Jean, Saint-Lucien, distrutta durante la Rivoluzione, e inoltre Notre-Dame-du-Thil e Notre-Dame-de-Marissel, entrambe ancora conservate). La città conservats anche l'antico palazzo episcopale (od. Mus. Dép. de l'Oise), costruito sulle antiche mura gallo-romane e del quale restano alcune sale romaniche (sec. 12°); nel complesso però il suo aspetto fu profondamente modificato dopo il 1306 e in particolare sotto l'episcopato di Louis de Villiers de l'Isle-Adam, alla fine del 15° secolo. Ben poco comunque rimane della sua struttura originaria a causa degli interventi di restauro e trasformazione dell'Ottocento e del Novecento.La chiesa di Notre-Dame-de-la-Basse-Oeuvre, l'antica cattedrale, in origine dedicata a s. Pietro, alla Vergine e a s. Giovanni Battista, a partire dal 1225 conservò unicamente la dedica a Notre-Dame. Le fonti relative alla storia dell'edificio sono note solo attraverso trascrizioni più tarde. Si è a lungo creduto che esso fosse dovuto al vescovo Hervé (987-998), ma sembra più probabile che l'iniziativa della costruzione si debba al suo predecessore Waleran (eletto nel 981). Intorno alla metà del sec. 11° due incendi provocarono il crollo degli ordini superiori della facciata e del primitivo portico; altri due, alla fine del sec. 12° e nel 1225, comportarono la demolizione del coro e la costruzione della cattedrale gotica. L'edificazione del transetto di questo nuovo edificio e del suo sistema di contrafforti a O imposero la distruzione, intorno al 1500, delle tre campate orientali e, intorno al 1600, di altre tre. Attualmente rimangono solo tre campate della navata e tratti di altre tre. La Basse-Oeuvre fu radicalmente restaurata dal 1864 al 1867. Campagne di scavo condotte tra il 1965 e il 1985, ancora incomplete nell'area del coro, hanno permesso di precisare le caratteristiche architettoniche primitive. Lunga m. 70 e larga m. 20, la chiesa aveva una navata di nove campate coperta a capriate, due navate laterali, transetto e coro triabsidato, la cui struttura risaliva all'epoca carolingia. La base dei possenti pilastri all'incrocio del transetto indica la presenza, in origine, di una torre. Le lisce pareti sono costruite in muratura a piccoli conci, mentre le finestre del muro di gronda, raccordate alla base da una cornice, presentano alternanza di pietra e laterizio. Le grandi arcate interne, in origine alte all'intradosso m. 17,50, poggiano su pilastri quadrangolari a N e ottagonali a S, questi ultimi di poco posteriori ai primi. Scavi hanno riportato alla luce una decorazione ad affresco, capitelli a motivi vegetali e frammenti di vetrate della fine del 10° secolo. A N si innalzano i resti di un chiostro, in parte della fine del 10° secolo. In corrispondenza dell'angolo sud-ovest della facciata, l'indagine archeologica ha rivelato i resti di un'area presbiteriale dell'inizio del sec. 11°; i resti di un'altra area presbiteriale a S-E e di una costruzione ornata di affreschi in prosecuzione del braccio sud del transetto rivelano che intorno all'anno Mille esisteva in situ un vero e proprio complesso episcopale.La costruzione della nuova cattedrale di Saint-Pierre, decisa dal vescovo Milon de Nanteuil (1217-1234) in accordo con il Capitolo, dopo l'incendio che aveva colpito la BasseOeuvre nel 1225 fu rallentata e talvolta sospesa durante le lotte intestine del 1233-1239. Due eventi chiariscono lo stato di avanzamento dei lavori del coro: la sepoltura del vescovo Robert de Cressonsacq nella cappella assiale, nel 1267, e la prima messa celebrata nel coro nel 1272. Nel 1284, forse a causa di una tempesta, crollarono le alte volte e i due ordini superiori delle campate di destra del coro. Rimasero intatti invece le navate laterali, il deambulatorio, le cappelle radiali e l'abside. Importanti lavori di restauro si susseguirono fino alla metà del 14° secolo. Le ampie campate di destra del coro furono raddoppiate, vennero costruiti i pilastri intermedi e le volte quadripartite trasformate in esapartite. Il cantiere, interrotto durante la guerra dei Cento anni, fu ripreso solo nel 1499, quando si avviò la costruzione del transetto e la decorazione dei due grandi portali laterali, sotto la direzione dell'architetto Martin Chambiges e poi dei suoi successori, fino al 1537. Nel 1534 iniziò, all'incrocio dei bracci del transetto, l'erezione di un'alta torre (m. 150), crollata nel 1573. Di conseguenza si murò a O la prima campata della navata, rinforzandola con possenti contrafforti, e si lasciò la cattedrale incompiuta.L'edificio misura m. 72,50 di lunghezza e m. 58,70 di larghezza; la navata centrale è larga m. 16. Il coro, costituito da tre campate doppie e fiancheggiato da due navatelle per lato, con volte parzialmente trasformate nel sec. 14°, è concluso da un'abside eptagonale, circondata da un deambulatorio semplice e da una corona di sette cappelle radiali, tutte uguali tra loro. I due bracci del transetto, lievemente aggettanti, sono formati ciascuno da un'ampia campata doppia e da una semplice e sono affiancati da navate minori, a E e a O. La facciata est del transetto, concepita originariamente con torri angolari, costituisce probabilmente la parte più antica della chiesa gotica. Le cappelle radiali sono illuminate da finestre a doppio archetto a sesto acuto, sormontato da un piccolo oculo a rosa, aperte subito sopra un liscio basamento. Il deambulatorio e l'adiacente campata della navatella hanno un alzato a tre ordini: arcate longitudinali, triforium, formato da una serie di sei archetti uguali che sfondano su un piano parietale già di per sé traforato, sia pure in modo leggero, e finestre di altezza limitata, formate da due archetti acuti sormontati da un oculo a rosa. Anche il coro, le cui volte raggiungono m. 47 di altezza, ha un alzato a tre ordini: arcate longitudinali, triforium e una fila di finestre. Le arcate sono rette da pilastri con colonnine semplici addossate sui tre lati principali e una triplice membratura sul lato rivolto verso la navatella. I pilastri intermedi, del sec. 14°, riprendono la stessa forma, ma sono più sottili. Il triforium dell'abside (sec. 13°) è costituito da due gruppi di due arcate, sormontate da un oculo a cinque lobi. Lo stesso schema è riprodotto nell'arcata che trafora la zona corrispondente della parete esterna. Il triforium è collegato alle finestre superiori dal prolungamento delle membrature di queste ultime, le quali, alte m. 15 ca., sono scandite in due archetti a sesto acuto sormontati da tre rosoncini a quattro e a sei lobi. I due ordini superiori delle campate di destra (sec. 14°) riprendono gli stessi motivi, ma concentrati per adattarsi al raddoppiamento dell'alzato. Le alte volte a crociera costolonata sono rinforzate dall'aggiunta di un arco trasverso. La controspinta è assicurata da alti archi rampanti a doppia gittata, le cui imposte intermedie, leggermente in falso rispetto ai supporti interni, sono forse all'origine del disastro del 1284. Le cappelle radiali conservano alcune vetrate della metà del sec. 13°, con l'Albero di Iesse, Storie dell'infanzia di Cristo, Storie di s. Martino e il Miracolo di s. Teofilo. Altre vetrate, più frammentarie, sono della fine del 13° o degli inizi del 14° secolo. Quelle delle finestre dell'ordine superiore dell'abside (ante 1272) mostrano figure di apostoli inquadrate da grisailles, ai lati della Vergine e di una moderna Crocifissione; quelle delle campate di destra del coro sono ornate da figure di santi, dell'inizio del 14° secolo. Le grandi finestre del transetto conservano le celebri vetrate prodotte dall'atelier dei Le Prince (sec. 16°).La collegiata di Saint-Etienne sorge sulle antiche terme gallo-romane, sul posto di un precedente edificio, di cui si ha notizia da un documento del 1072 relativo alla fondazione del Capitolo, allora intitolato a s. Vedasto. La chiesa attuale fu iniziata da E, nel primo quarto del sec. 12°, con un coro (sostituito dall'od. capocroce nel 1500-1545) che scavi condotti nel 1956 hanno dimostrato scandito in tre navate di tre campate ciascuna, raccordate a E da un deambulatorio rettangolare largo tre campate e profondo una, aperto al centro su una cappella anch'essa rettangolare. Le parti più antiche conservate mostrano tre fasi di lavori: la prima consiste nel transetto e nell'ultima campata orientale della navata, la seconda corrisponde alle tre campate successive e la terza, avviata all'inizio del sec. 13°, alla facciata, alle due campate occidentali e alla copertura della navata centrale. La lunghezza complessiva della navata e del transetto è di m. 49, la larghezza della navata è di m. 9,30 e l'altezza di m. 17; il transetto è costituito da due campate per ogni braccio, ai lati di una campata d'incrocio di pianta irregolare. I costoloni delle volte poggiano su mensole che prendono talvolta forma di telamoni. Sulla facciata nord si apre uno dei primi esempi di rosone (diametro m. 3,50) dell'Ile-de-France. La navata centrale, fiancheggiata da navate laterali scandite in ugual numero di campate, è costituita oggi da sei campate, mentre le ultime due della navatella settentrionale vennero distrutte nel 1580 per la costruzione di una torre. L'alzato della navata centrale è a tre ordini: nel primo le arcate longitudinali, a doppia ghiera a pieno centro, sono sorrette da possenti pilastri formati da un nucleo quadrangolare a cui si addossano sedici colonnette e coronati da capitelli a grandi foglie lisce; il secondo ordine è costituito da un finto matroneo (due archi a pieno centro sotto un ampio arco di scarico), che in origine si apriva sul sottotetto delle navatelle; il terzo consiste in una fila di finestre aperte una per ogni campata. La copertura con volte a crociera costolonata della navata centrale non fu certamente eseguita prima del 1225.Il rosone della facciata settentrionale del transetto, aperto nel timpano sotto una decorazione a reticolo, è riccamente ornato all'esterno da fregi decorativi e da piccole figure simboleggianti la Ruota della fortuna, databili al secondo quarto del 12° secolo. Poco prima della metà dello stesso secolo fu aperto nella quarta campata della navata nord un piccolo portale, il cui timpano a tre cornici concentriche è decorato con animali fantastici e motivi vegetali. Intorno al 1230 venne realizzato sulla facciata ovest un portale ornato da sculture a forte rilievo con la Natività e il Martirio di s. Stefano sull'architrave, l'Incoronazione della Vergine sul timpano e l'Albero di Iesse nelle modanature della strombatura.
Bibl.:
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