Beccaria, Beccario de'
Uomo di cultura, ‛ miles imperialis ' e ‛ legum doctor ', di antica e nota famiglia pavese, possessore del codice 190 della Bibl. Comunale Passerini Landi di Piacenza (il celebre " Landiano "), da lui stesso commissionato al copista Antonio " de Firimo " nel 1336, come informa l'explicit: " ... Scriptus per me Anto / nium de Firimo Ad petitionem et / instantiam Magnifici et Egregii / viri domni Beccharij, de Becha/ria de Papia Imperatorij, militis / legumque doctoris Necnon honora/bilis Potestatis Civitatis et districtus / Januae. Sub Anno Domini / Millesimo CCC° XXXVI° Indictione IIIª / tempore domini B. papae XII Ponti/ficatus eius Ano Secundo ".
Il B., nato forse intorno al 1285, ricoprì più volte la carica di podestà in diverse città dell'Italia settentrionale, come si ricava da documenti, storie locali e lapidi, tra l'altro a Monza (1315), a Milano (1326), a Mantova (1331) e infine a Genova (1335 e 1336), dove fu trascritto il codice. Morì probabilmente a Pavia verso il 1335.
Nella storia della fortuna di D. il B. è da annoverare tra i primissimi cultori della Commedia, al cui autore probabilmente lo avvicinavano la comune fede ghibellina e la citazione, per quanto poco onorevole, di un suo antenato, Tesauro, quel di Beccheria [Beccaria nel Landiano] / di cui segò Fiorenza la gorgiera (If XXXII 119).
Bibl. - G. Livi, D. e Bologna, Bologna 1921, 92; E. Nasalli Rocca, Il Codice Landiano e i suoi possessori, in Piacenza a D., Piacenza 1967, 11-54.