BECHUANALAND (A. T., 118-119)
Questo termine viene adoperato per indicare sia il British Eechuanaland (terra dei Beciuana) che ora è una parte dell'Unione Sudafricana, sia il Protettorato del Bechuanaland. Quest'ultimo confina a E. con la Rhodesia del sud e il Transvaal, a S. con la Colonia del Capo, a O. con l'Africa del Sud-Ovest ed a N. con l'Angola e con la Rhodesia del Nord. La sua superficie è di 742.745 chilometri quadrati.
Il rilievo è in gran parte dovuto all'azione eolica. A est si trovano alcuni gruppi di colline isolate, ma la maggior parte della superficie è costituita da pianure ondulate e coperte di sabbie, con altitudine approssimativa di oltre 1000 metri. Al nord si trovano alcune grandi depressioni sterili coperte da laghi o da paludi, come il Makarikari Pan e le paludi dell'Okavango. Non sono stati fatti rilievi completi dal punto di vista geologico. A est affiorano rocce cristalline, mentre formazioni più recenti si trovano verso il confine occidentale della Rhodesia del Sud e del Transvaal, sicché essi si debbono estendere per un certo tratto entro il Protettorato del Bechuanaland. Esigue quantità di oro sono state estratte nel distretto di Tati, e vicino a Palachwe è stato trovato del carbone, che appartiene probabilmente alla formazione del Karroo.
La temperatura è normalmente elevata, sebbene nell'inverno le notti siano fredde a causa dell'atmosfera secca e dell'altitudine. Per quasi tutto il paese le precipitazioni sono probabilmente inferiori ai 500 mm.: esse cadono in prevalenza tra dicembre e la fine di aprile. Quasi tutto il paese è coperto da savane; gli alberi più frequenti sono varie specie di acacie. Anche le dune del deserto di Kalahari nella parte occidentale sono coperte di vegetazione. In alcuni distretti una parte degli alberi è stata distrutta dagl'indigeni con incendî ed anche per ottenere combustibile. La fauna, abbastanza ricca, comprende l'elefante, il rinoceronte, l'ippopotamo, la giraffa, l'antilope, il leone, il leopardo, la iena e lo sciacallo. Abbondano le serpi velenose e le termiti; numerose le locuste.
Secondo il censimento del 1921 la popolazione era costituita da 150.185 Bantu, 1743 Europei, 52 Asiatici e circa 1000 persone di sangue misto. Gl'indigeni sono raggruppati in villaggi, alcuni dei quali di notevole grandezza, come per es. Serui (Serowe; 25.000 ab.) e Kanya (Kanye; 12.000).
In seguito alle scarse precipitazioni, il raccolto è incerto e spesso molto esiguo. I Beciuana sono essenzialmente dediti alla pastorizia e posseggono presentemente dai quattro ai cinquecentomila capi di bestiame, metà dei quali è costituita da capre e un quarto da pecore; vi sono pochi cavalli e muli, e ciò a causa della diffusione di una malattia del cavallo. Allo scopo di prevenire l'importazione e la diffusione di malattie del bestiame, esistono disposizioni molto severe sull'importazione e sullo spostamento del bestiame. L'estensione di terreno attribuito ai Bianchi è poco rilevante. Grandi estensioni di terreno sono riservate agl'indigeni e il rimanente del territorio è proprietà demaniale.
Per quanto riguarda le comunicazioni, la parte orientale del paese è attraversata da un tratto della ferrovia che dalla Città del Capo si spinge verso nord. Il mezzo di comunicazione più frequente è il carro trainato da buoi.
Analogamente a quanto avviene per il Basutoland, il Protettorato del Bechuanaland è sotto la giurisdizione dell'alto commissario per l'Africa del Sud, che è rappresentato da un commissario residente, la cui sede è fuori dei confini del protettorato, a Mafeking. Da quest'ultimo dipendono un vice-commissario, alcuni magistrati e la polizia. Esistono disposizioni severe che vietano la vendita agl'indigeni di liquori e di armi da fuoco: vi sono servizî governativi medici e postali. Nel paese si hanno 65 scuole per indigeni.
Storia. - Ultimo rifugio delle popolazioni indigene sospinte a mano a mano a nord dall'espansione anglo-boera, il Bechuanaland ha avuto notevole importanza politica alla fine del sec. XIX poiché l'Inghilterra, assumendone la protezione, ne fece un insormontabile ostacolo contro Tedeschi e Portoghesi, aspiranti a ricongiungere i loro possedimenti sull'Atlantico a quelli sull'Oceano Indiano, attraverso l'Africa meridionale.
La regione lungo il confine dell'attuale Bechuanaland meridionale e il Transvaal fu, nella prima metà del sec. XIX, sede dei bellicosi Matabele, sottotribù degli Zulù. Circa il 1827, Moselekatze, capo dei Matabele, e dipendente dal celebre Ciahka, si ribellò a questo e, internatosi a nord-ovest, si stabilì nel territorio lungo la sponda sinistra del Marico, affluente del Limpopo, dopo averne spietatamente decimato e disperso gli abitanti: tra gli altri, le tribù dei Barolong, Beciuana, Mantatis e Batlapis. I missionarî e gli esploratori inglesi entrarono in rapporti col potente e temuto Moselekatze fra il 1829 e il 1836; e il 3 marzo 1836, sir Benjamin d'Urban, governatore della Colonia del Capo, concluse con lui un trattato di pace e d'amicizia. Ben diverso fu l'atteggiamento dei Boeri verso i Matabele, quando vennero con essi a contatto, in seguito all'emigrazione del 1836. Anziché cercare d'amicarseli, ne invasero, senza prevî accordi, il territorio, attirandosi sanguinose rappresaglie. Ma i Boeri presto reagirono: nel 1837, presa l'offensiva, penetrarono più addentro nell'attuale Bechuanaland, distruggendo i villaggi dei Matabele e Mosega e facendo strage dei loro abitanti.
In seguito a questo rovescio e ad altri pure inflitti loro dai Boeri, i Matabele emigrarono a nord del Limpopo, andando ad occupare la regione ora nota col nome di Matabeleland (Rhodesia Meridionale). Da allora, i territorî del Bechuanaland, abbandonati dai Matabele, e quelli a sud e a nord del deserto Kalahari, non sono ricordati che per le lotte fra i capi indigeni Montisoa, Mankoroane e Masiow, aizzati l'uno contro l'altro dagli avventurieri europei che s'erano messi a percorrere il Bechuanaland in cerca di diamanti. Per ristabilire l'ordine e la pace, il governo inglese, del quale il capo indigeno Khama andava chiedendo la protezione, cercò d'indurre la Colonia del Capo ad annettersi il Bechuanaland; ma nel 1884 il parlamento del Capo si dichiarò disposto a farlo solo se l'Inghilterra ne avesse pagato le spese. Il governo di Londra si decise perciò ad agire direttamente, anche per opporre un argine alla temuta penetrazione tedesca dall'est al centro dell'Africa. Nel marzo 1885, fu proclamato il protettorato inglese sulla regione a nord del Molopo (Bechuanaland Protectorate) e nel settembre successivo la regione a sud del fiume fu costituita colonia (British Bechuanaland). L'11 febbraio 1888, l'Inghilterra concluse un accordo con Lobenguela, figlio e successore di Moselekatze. E questi, che già nel 1887 aveva ceduto all'Inghilterra una parte della attuale Bechuanaland settentrionale (Tati district), s'impegnò a non fare cessioni territoriali né alla Germania né al Transvaal. Nel 1895, il British Bechuanaland fu annesso alla Colonia del Capo.
Nel Protettorato del Bechuanaland sono attualmente costituite parecchie "riserve" indigene, fra le quali quella dei Bamangwato, capo Tshekedi; dei Bakgatla, capo Isang; dei Batawana, capo Mathibe; dei Bamalete, capo Seboko Mokgosi.
Bibl.: R. Moffat, Visit to Moselekatse, King of Matabele, in Journal of the R. Geographical Society, Londra 1856; Broadbent, A narrative of the first introduction of Christianity among the Barolong tribe of Bachuanas, 1865; G. McCall Theal, History of South Africa, 15 voll., 1908; H. Dehérain, L'Expansion des Boers au XIXe siècle, Parigi 1905.