BÉLA IV, RE D'UNGHERIA
Incoronato re d'Ungheria nel 1235 quando il padre, Andrea II, era ancora vivo, sostenne una politica differente da quella paterna. Era sua intenzione ripristinare il sistema economico che aveva caratterizzato il Regno ungherese nel XII sec. riportando i possedimenti nelle mani della Corona. Tale politica di rioccupazione suscitò l'avversione della nobiltà che aveva ottenuto le terre sotto Andrea II.
Il 5 luglio 1236 B. scrisse al papa sostenendo di aver saputo che la malvagità dei lombardi aveva indotto il pontefice a opporsi all'azione di Federico II tesa al rinnovamento dell'Impero, e che tale avversione era stata dettata dal pretesto che fosse necessario un intervento in Terrasanta. Il re implorava il papa di non dare ascolto ai lombardi perché ne sarebbe derivata la discordia tra Impero e Papato. B. aggiunse che un tale intervento nei diritti dei principi laici sarebbe stato letto dai sovrani europei come un avvertimento.
In seguito Federico II scrisse una lettera a B. per esporre il suo programma nei confronti dei ribelli lombardi sostenendo che se "il braccio imperiale" fosse stato "rinforzato dalla potenza dei re" sarebbe venuto meno nei popoli "ogni coraggio di rivolta" e cessata "ogni congiura dei sudditi" (M.G.H., Constitutiones, II, nr. 206, pp. 277 ss.). B. nel 1238 inviò, insieme al re di Castiglia, un contingente militare in Italia, così che nel 1241, sotto la minaccia incombente dell'invasione mongola, poté chiedere aiuto a Federico offrendogli in feudo il suo Regno.
Nel 1241 il risentimento della nobiltà, privata dei possedimenti, unito alla minaccia mongola che ebbe come conseguenza la completa sconfitta degli ungheresi, obbligarono il re alla fuga in Dalmazia. Da qui l'anno seguente B., con l'aiuto del Papato, partì per recuperare il suo Regno, che riorganizzò abbandonando la politica di accentramento territoriale, provvedendolo di difese grazie alla costruzione di una rete di castelli e cedendo terre in cambio di prestazioni militari. Diede impulso anche alle città cui assicurò privilegi e si annesse il titolo di re di Bulgaria. Nel 1268 con le armi riprese la Serbia; fra il 1254 e il 1260 ottenne anche il ducato di Stiria dopo la morte in battaglia di Federico d'Austria (v.). Cercò quindi di allargare la propria sfera d'influenza grazie a un'attiva politica matrimoniale, ma non riuscì ad ottenere per suo figlio Stefano la mano della nipote di Innocenzo IV.
Gli ultimi anni del suo regno furono caratterizzati dalla lotta fra le due fazioni facenti capo a B. e al figlio Stefano V; ognuno tentò di attirare a sé la nobiltà elargendo terre della Corona.
B. morì nel maggio 1270.