BELGRADO
Museo Nazionale. - Il museo fu fondato nel 1844 subito dopo la liberazione dello Stato serbo e nel clima di ridestato sentimento nazionale, e fu installato, insieme alla Biblioteca Nazionale nell'edificio dell'università e posto sotto la protezione dell'Accademia delle Scienze.
Una organizzazione scientifica gli fu impressa alla fine del sec. XIX e all'inizio del XX per merito di varî studiosi (Valtrović, Vasić, Petković, Vulić). Dal 1883 iniziò la pubblicazione del periodico archeologico Starinar. Le collezioni archeologiche ricevono un primo ordinamento sistematico e hanno inizio le ricerche di scavo, con le scoperte delle necropoli di Vinča, Žuto Brdo, Viminacium e Kosmaj. Il museo si arricchisce di pezzi ben noti: il ritratto in bronzo detto del "padre di Traiano", il busto in bronzo di Costantino da Naissus, le stele di Viminacium, il vasellame d'argento detto di Licinio, da Naissus, gli elmi a maschera provenienti dal limes, l'idolo di Kličevac.
Purtroppo una quantità di oggetti preziosi andò perduta nella prima guerra mondiale. Tra la prima e la seconda guerra il museo si arricchi dei materiali di scavo provenienti da Starčevo, Pločnik, Stobi, e del rinvenimento del tesoro di Trebeniste. Dal 1935, sotto il nome di Museo Principe Paolo, il museo viene situato nel palazzo reale. Ripreso il nome di Museo Nazionale dopo la seconda guerra mondiale, sotto la direzione (sino al 1962) dell'accademico V. Petrovič le collezioni ricevono, nell'edificio già della Banca Ipotecaria al centro della città, il loro ordinamento scientifico. Dal 1958 si pubblicano le serie dei "Lavori" (Trudi) e dal 1954 i cataloghi. Anche la ricerca di scavo si intensifica, specialmente nelle stazioni neolitiche, nei tumuli illirici, nelle ricerche sul limes, nel castrum di Gamzigrad, sull'urbanistica di Tzarichingrad (Iustiniana Prima), sul complesso minerario romano di Kosmaj.
Fra i trovamenti si distinguono: le argenterie di Tekiya (limes); bronzi, oreficerie e ambre greco-illiriche di Novi Pazar; statuetta in bronzo dell'Ercole Epitrapèzios; scettro di Margum; trovamenti delle civiltà dei Sarmati, dei Goti, dei Bizantini e dei Paleo-Slavi. Una nuova sistemazione realizzata nel 1965 (direttore Trifunović) permette di organizzare moderni depositi, laboratori di restauro e un servizio pedagogico.
Sono indicati qui appresso gli oggetti e i complessi più significativi:
Età neolitica: figurine fittili di Lepenski Vir (Porte di Ferro), materiali delle stazioni di Nosa, Vinča, Starcevo, Pločnik, Pavlovač.
Età del Bronzo: materiali di Žuto Brdo, Dubovac, depositi di Barajevo, Jajćič, Brestovik; carretto votivo in bronzo di Dupljaja. Armature tracio-cimmeriche di Budišvić e Barajevo.
Età del Ferro: argenterie di Mramorac, Umcari, Curug; ornamenti d'oro di Velika Urbica. Figura del cavaliere celtico (o trace).
Antichità classica: complesso greco-illirico del tesoro di Trebenište e di Novi Pazar (vasellami in bronzo e argento, bardature, maschere, ornamenti in oro e in ambra). Statua di Atena da Eraclea Lincestide, situla e terrecotte. Da Stobi statue in bronzo di satiri, rilievo di Pan e le Ninfe. Terrecotte di Amphipolis, vasi di Olbia; ornamenti personali in oro, vasi e vetri di Budva. Boccale "alessandrino" di Bošnjane. Alcuni ritratti romani, elmi a maschera, stele e sarcofago da Sirmium e da Singidunum. Trovamenti di argenterie da Tekiya, vasellame di Kostolatz e di Nišv. Mosaici e frammenti di affreschi da Stobi. Nella sezione numismatica, raccolta di monete greche, celtiche, illiriche, romane e bizantine; bratteati e medaglioni rari di Vetranio e Valentiniano. Tra la glittica emerge il grande cammeo in sardonice detto Cammeo di Belgrado. Oreficerie bizantine (di Višnjica) e dell'età delle migrazioni barbariche, tra le quali un elmo dorato e gemmato da Sirmium-Berkasovo.
Bibl.: Edizioni del museo: M. Grbić, Ploćnik, 1931; Vulic e GrbiÎc, Corpus Vasor. Ant., 1934; Guida del museo, 1952; Dj. Mano-Zissi, The Antique in the Nat. Mus., 1954; D. Garašanin, Katalog der vorgeschichtlichen Metalle, 1954; B. Stalio-R. Galović, Katalog der vorgeschichtlichen Keramik, 1955; Lj. PopoviÎc, Catalogue des objets découverts près de Trebenište, 1956; Dj. Mano-Zissi, Les trouvailles de Tekiya, 1957; M. Veličković, Catalogue des terres cuites grecques et romaines, 1957; Dj. Mano-Zissi, Lj. Popović, Illyriens et Grecs, 1959; D. Garašanin, e altri Les régions centrales des Balcans à l'époque néolithique, 1968; Stalio-Galoviéc, Napoelje, 1956; D. Srejović, Lepenski Vir, 1967; Raccolta dei Lavori del Museo Nazionale (titolo in serbo-croato), I-V, 1958-1967; Starinar, 1883-1936; Umetjicki Pregled (Rivista d'Arte), 1937-1941; D. Medaković, Ir proslosti srpskih museja, Delo, Belgrado 1955; Dj. Mano-Zissi, Muzeji Jugoslavije, Belgrado 1962.