Belisario (Belisar)
Generale bizantino; ebbe il comando delle principali fra le spedizioni volute da Giustiniano per ristabilire i confini e l'autorità dell'Impero tanto in Oriente quanto in Occidente.
Dopo una prima campagna contro i Persiani, conclusa non felicemente (530-531), si riabilitò schiacciando una rivolta scoppiata a Costantinopoli nel 532. L'anno dopo sbarcava in Africa e in pochi mesi ne compiva la riconquista distruggendo il regno barbarico dei Vandali. Ma la sua campagna più famosa è quella intrapresa nel 535 contro i Goti d'Italia; B. la condusse con grande perizia e con esito dapprima favorevole ma, richiamato per alcuni anni in Oriente, non riuscì a ristabilire la situazione (precipitata durante la sua assenza) quando Giustiniano lo rimandò nella penisola, e nel 548 gli fu tolto il comando. Morì a Costantinopoli nel 565, dopo aver sperimentato ancora alterne fortune politiche e militari, ma non la miseria di cui favoleggiò una tarda leggenda.
Nel ricordo di B. che D. pone in bocca a Giustiniano nel cielo di Mercurio appare sottolineata un'affettuosa gratitudine per quell'ardito e fortunato strumento della riscossa imperiale: al mio Belisar commendai l'armi, / cui la destra del ciel fu sì congiunta, / che segno fu ch'i' dovessi posarmi (Pd VI 25-27). L'accenno è conforme ai dati più comuni della storiografia medievale: cfr. per esempio le seguenti parole di Martino Polono: " Nam licet ipse [Iustinianus] esset circa libros et leges intentus, per patricium tamen Belisarium nomine, quem ad bella constituit, prospere ubique gessit " (Chronicon, in Monum. Germ. Hist., Scriptores XXII 456). I versi danteschi non permettono tuttavia il preciso rinvio a una fonte; ci basti osservare che la collaborazione dell'imperatore e del suo generale è vista da D. come un'alta impresa civile in cui alle affermazioni militari sui barbari corrisponde la compilazione del Digesto, mentre la trattatistica guelfa la esaltava piuttosto come un aiuto prestato con deferenza alla Chiesa: " Quamdiu enim " afferma Tolomeo da Lucca " Costantinopolis principes Romanam Ecclesiam defenderunt, ut fecit Iustinianus per Belisarium contra Gothos... Ecclesia dictos principes fovit " (continuazione di s. Tommaso De Regimine principum III XIX, ed. Spiazzi, 1013). V. anche GIUSTINIANO.